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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * GESTIONE ORSO: « DISCUSSI SEI DOCUMENTI, SI LAVORA AD UN DOCUMENTO DI RISOLUZIONE UNITARIO »

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18.29 - mercoledì 10 maggio 2023

Consiglio provinciale sul tema orso: discussi sei documenti. Si lavora ad un documento di risoluzione unitario. E’ proseguita nel pomeriggio in Consiglio provinciale la discussione delle risoluzioni sul tema dell’orso, a partire dal documento di Michele Dallapiccola (Casa Autonomia) sull’utilizzo dei radiocollari (respinta). Stessa sorte per la risoluzione dello stesso Dallapiccola che impegnava ad attivare un piano di comunicazione per il grande pubblico e le scuole, mentre è stato accolto in forma emendata il documento del consigliere di Casa Autonomia sul finanziamento delle difese dai predatori anche per gli apicoltori hobbisti. Ancora, l’aula ha respinto la proposta di Dallapiccola di riattivare il rapporto grandi carnivori in almeno tre appuntamenti annuali sul territorio trentino abitato dall’orso e la proposta di attivare il monitoraggio intensivo degli orsi con cadenza annuale anziché biennale.

Dopo l’accoglimento della risoluzione del consigliere Zeni che impegna a dare piena attuazione ai contenuti di una mozione sul tema già approvata dall’aula nel 2021, su richiesta dell’assessora Giulia Zanotelli i lavori sono stati sospesi per una riunione di maggioranza. Al rientro in aula il vicepresidente Mario Tonina ha rappresentato la disponibilità della maggioranza a riscrivere un testo di risoluzione sul quale convergere in maniera unitaria. Ha quindi chiesto di aggiornare i lavori a domani mattina per permettere l’elaborazione di un documento da condividere in apertura di seduta.

 

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Riprendere la ricerca sui radiocollari (respinta)
La risoluzione, respinta con 10 voti favorevoli e 19 contrari, impegnava la Giunta a riprendere il percorso di ricerca per la realizzazione di radiocollari tecnologici innovativi interrotto nel 2018 per il controllo di plantigradi.
Per Alex Marini (5 Stelle) i dispositivi sono validi per una questione di sicurezza, per un monitoraggio e dunque una gestione più equilibrata dei soggetti problematici, ma anche in termini di risparmio economico. Le soluzioni tecnologiche ci sono eccome, ma qui pare non si vogliano mettere in campo preferendo adottare la “politica della paura”, ha concluso.

 

Claudio Cia (Fratelli d’Italia) ha sorriso a queste affermazioni: dovremmo “radiocollarare” tutti gli orsi oppure monitorarli con i satelliti? ha ironizzato. La proposta non è realistica e nemmeno di buon senso, ha aggiunto: è impossibile ed è ridicolo solo pensare ad un’operazione del genere. E lo stesso dicasi per i corridoi faunistici.

 

Per Roberto Paccher (Lega) prima di tutto si dovrebbe ragionare sul numero compatibile con il territorio, fermo restando che è follia anche solo pensare ai corridoi faunistici che significherebbero spostare il problema anziché risolverlo. Se il consigliere Cia ritiene improponibile applicare il radio collare a tutti gli orsi, ha osservato Lucia Maestri (PD) dal momento che non sarà molto più semplice trasferire 70 soggetti, si può dedurre che la soluzione per la maggioranza sarebbe l’abbattimento, ha chiesto?

 

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Piano di comunicazione per il pubblico e le scuole (respinta)
La risoluzione, respinta con 11 voti favorevoli e 18 no, impegnava la Giunta ad attivare un piano articolato di comunicazione aperto al grande pubblico, gestito dalla Giunta e uno di tipo didattico attraverso il corpo forestale e rivolto alle scuole dove sono presenti le femmine maggiormente stanziali.

Ivano Job (Coraggio Italia) ha rilevato che gli animali selvatici, seppur radio collarati e monitorati non sono facili da gestire: sarebbero preferibili altre soluzioni.

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Finanziamento per le difese anche per gli apicoltori hobbisti (accolta)
La risoluzione, accolta all’unanimità nella forma emendata con la Giunta, impegna ad attivare un ulteriore momento di confronto con gli apicoltori per valutare se ritenuto efficace un finanziamento per le Bienenhauser anche per gli apicoltori hobbisti concordando con le associazioni il limite per l’accesso al contributo.

 

Luca Zeni (PD) ha stigmatizzato la condotta e il metodo poco partecipativo del Presidente Fugatti, che non si è realmente reso disponibile al confronto con le minoranze prima della discussione in aula. La risoluzione che si vorrebbe ora far sottoscrivere all’aula (mozione Cia), non tiene conto dell’accettazione di cosa non ha funzionato e di un ragionamento condiviso e complessivo sulle azioni da compiere. Non ho capito, ha aggiunto, perché non avete accolto la risoluzione sul lupo, evidentemente il piano non lo volete fare, ha concluso.

 

Vanessa Masè (Civica) ha condiviso la risoluzione che va nella giusta direzione: vanno tutelati anche gli apicoltori hobbisti che purtroppo potrebbero interrompere l’attività se si ripetono le predazioni. In realtà abbiamo molto bisogno di quest’attività che è estremamente preziosa non solo per la produzione del miele, ma anche per la biodiversità e l’impollinazione garantita dalle api.
Oltre a confermare l’accoglimento della risoluzione nella forma emendata, l’assessora Giulia Zanotelli ha replicato a Zeni: nessuno ha mai detto che la maggioranza non vuole fare un piano lupo: abbiamo già detto che in realtà una bozza di piano c’è già e abbiamo chiesto con Bolzano al governo le modifiche. Bastava emendare la risoluzione, ha obiettato Paolo Zanella (Futura), che si è espresso positivamente sulla risoluzione del collega Dallapiccola.

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia)
La Giunta presenti il rapporto annuale grandi carnivori (respinta)
La risoluzione (respinta con 12 sì e 16 no), impegnava a riattivare la veste istituzionale della presentazione del rapporto grandi carnivori in almeno tre appuntamenti annuali distribuiti sulla parte di territorio trentino abitati dall’orso.

 

Alessandro Savoi (Lega) ha criticato la condotta delle Minoranze impegnata a suo avviso a “fare commedia”: un’immagine vergognosa quella che quest’aula sta offrendo ai trentini, ha aggiunto. Io sto con Cappuccetto Rosso, io sto la gente che vuole vivere in montagna libera e sicura: i trentini non ne vogliono sapere di orsi e lupi, ha concluso accorato, citando una raccolta firme dalla quale emerge chiaramente questo orientamento

 

Ivano Job ha replicato al collega di stare nel presente: la maniera di Savoi non ha mai funzionato, è abitudine della politica dire frasi ad effetto che mirano solo ad illudere i cittadini. La raccolta firme riferita da Savoi corrisponde al verbo del “faremo”, non al verbo del “fare”, ha concluso.

 

Lucia Coppola (Verdi per l’Europa) ha convenuto con il collega Job: raccogliere firme in questo modo è mettere fumo negli occhi dei cittadini facendo leva sulla paura. Una politica seria non usa questi mezzi, ha sbottato. Senza contare che anche un presunto trasferimento non potrebbe essere immediato. Adesso gli orsi ci sono e debbono essere nel frattempo messe in atto tutte le pratiche preventive prescritte dal Pacobace.

E’ sempre più difficile dare un profilo costruttivo a questa discussione, ha notato Giorgio Tonini (PD), riconoscendo il merito del Presidente Fugatti di aver messo a parte l’aula della complessità del problema. Il punto è se vogliamo acquisire questo punto di vista, oppure se vogliamo darci all’arte della propaganda. Se scegliamo un profilo costruttivo, su questo tema dobbiamo trovare dei punti di contatto, partendo dalla considerazione che il Trentino è l’unico territorio dell’arco alpino ad aver preso sul serio la convenzione di Berna del 1979, evitando l’estinzione dell’orso. Dopodiché dobbiamo anche rivendicare il fatto che la nostra montagna è bella perché è abitata da uomini che la vivono e la coltivano. Questa è la vera sfida e questi sono i due aspetti che devono convivere: la salvaguardia della specie e la montagna abitata. Su questi due punti fondamentali che ci uniscono va costruito un dispositivo. Infine: noi non possiamo votare un giudizio critico sul lavoro che avete svolto in questi ultimi cinque anni, ma nemmeno voi potete chiederci di votare un documento in cui si dice che avete fatto tutto bene. Se volete, a partire dalla mozione Zeni o Cia costruiamo un documento con un dispositivo che contenga l’elenco delle cose da fare d’ora in avanti.

Filippo Degasperi (Onda) ha quindi dato lettura di un ipotetico dispositivo di risoluzione da sottoscrivere in maniera unitaria. Peccato che si tratti di una mozione approvata dal consiglio provinciale (me escluso) nel 2015. Il Consiglio aveva dunque già dato ampio mandato su questi temi e perché otto anni dopo c’è bisogno di tornare a ripetere le stesse cose? si è chiesto.
L’abbattimento è una delle opzioni previste dal Pacobace, non certo l’unica, come pare invece indicare questa Giunta che anziché a risolverli, concorre così ad inasprire i problemi, ha sbottato Alex Marini. L’orso non possiamo cancellarlo domani dal territorio: dobbiamo imparare a conviverci, ha aggiunto. E’ impossibile rimuovere 70 esemplari, così come è impossibile abbatterli, ha aggiunto: non possiamo fare mera propaganda.

 

Ugo Rossi (Misto) ha detto di voler provare a rispondere al collega Tonini, cercando di portare un contributo concreto in termini di contenuti. In attuazione dell’ordine del giorno del 2015 citato da Degasperi fu mandato all’allora Ministro Galletti un rapporto sull’orso indicando una serie di azioni condivise da attivare per garantire la conservazione della specie e insieme la sicurezza degli abitanti sul territorio. Concetto di capacità portante-soglia numerica sostenibile, necessità di definire il livello di rpoblematicità accettabile epr la rimozioen, estensioen della rimozioen anche alla categoria di orso dannoso, maggiore autonomia gestionale alla Pat, rpelievo dal nucleo centarle dlela popolazione con indicazione del nuemro degli esemplari per tarslocazione in altri ambiti idonei o, in subordine, prelievo definitivo. Vogliamo scrivere questi punti? si è chiesto.
Un argomento importante e preoccupante, l’ha definito Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia) sul quale ha invocato la condivisione trasversale dell’aula al fine di essere forti e convincenti presso Roma.

 

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Riattivare il monitoraggio annuale degli orsi (respinta)
La risoluzione (respinta con 12 sì e 18 no) impegnava la Giunta a riattivare il monitoraggio intensivo degli orsi con cadenza annuale al posto di quella biennale stabilita dal governo provinciale attuale.
Molte fototrappole sono installate da soggetti privati, ha notato Alex Marini che si è chiesto quali possano essere i costi della messa in rete di queste informazioni in un unico sistema informativo per monitorare in maniera innovativa la vera diffusione dei plantigradi sul territorio e fotografare su base quotidiana la presenza di questi animali, con l’evidente obiettivo di ridurre il rischio per la popolazione.
Ugo Rossi ha completato il ragionamento a titolo collaborativo, abbozzato nell’intervento precedente. Ha citato il dossier orso redatto nel 2015 e consegnato all’allora Ministro con proposte circostanziate che però non furono accolte dal punto di vista dei contenuti. Quel dossier contiene dei punti molto precisi che potrebbero essere il fondamento di una proposta di riduzione del numero degli esemplari, da poggiare su fondamenti di carattere scientifico: il Consiglio, ha suggerito, potrebbe fare uno sforzo per uscire dall’aula con un documento che corrobora quanto detto dal Presidente Fugatti, e, sulla traccia di quel documento, elenca alcune azioni come necessarie.

 

Luca Zeni (Pd). Attuare la mozione del luglio 2021 (approvata)
La risoluzione di Zeni (accolta con un voto contrario) impegna la Giunta ad attuare con tempestività i punti di una mozione approvata nel luglio del 2021. Cioè a rafforzare il finanziamento per gli strumenti di prevenzione per gli allevatori; a installare cassonetti antiorso; a implementare una comunicazione che promuova una cultura della montagna; ad intervenire in maniera proporzionata al comportamento e basato sulla captivazione degli animali; a garantire una struttura tecnica adeguata al numero di carnivori presenti; a continuare il dialogo con lo Stato per consentire l’uso dello spray e infine di adottare in tempi rapidi linee guida sulla gestione del lupo dopo il confronto con Ispra.

Il consigliere Ugo Rossi ha apprezzato la proposta che richiama un parte di lavoro già fatto e permette di condividerne le modalità. Ha poi approfittato dell’occasione per fare alcune sottolineature: nessuno pensi che io sia contrario all’abbattimento, visto che sono l’unico ad avere ordinato l’abbattimento di un esemplare pericoloso per garantire la sicurezza delle persone (a a sottostare ad un processo penale per quel fatto). Sono anche d’accordo con dire che l’abbattimento garantisce alla specie la conservazione. Inoltre sono d’accordo, ha aggiunto, sulla necessità di ridurre il numero. Ha ribadito dunque l’appello alla Giunta, ovvero quello di riscrivere un documento che parta da questi contenuti.

Tutti criticano il Trentino per voler ridimensionare la presenza degli orsi ha notato Claudio Cia, ma se tutti parlano e nessuno se li piglia, vogliamo condannare il Trentino ad accettare di tenerseli oppure vogliamo avere il coraggio di pensare ad un ridimensionamento degli esemplari, così come si fa con gli ungulati?
Alex Marini ha ricordato che nel 2019 si era espresso per il prelievo di M49, orso confidente che aveva causato moltissimi danni ed era dunque pericoloso, sulla base del protocollo Pacobace che definisce i gradi di problematicità dei plantigradi che assegnano, a seconda del grado di pericolosità, delle azioni possibili da compiere. Ha suggerito di ripartire mettendo in campo le misure previste nei confronti dei soggetti problematici e poi di parlare della riduzione della popolazione.
Pietro Degodenz (UpT) ha fatto ripreso la proposta di Tonini e Rossi esortando i colleghi ad uscire dall’aula con una visione comune e condivisa perché su questo tema tutti la pensiamo pressoché allo stesso modo: interveniamo con un programma condiviso da rivendicare a Roma e a Bruxelles, ha detto.

Dopo l’accoglimento della risoluzione del consigliere Zeni su richiesta dell’assessora Giulia Zanotelli i lavori sono stati sospesi per una riunione di maggioranza. Al rientro in aula il vicepresidente Mario Tonina ha rappresentato la disponibilità della maggioranza a riscrivere un testo di risoluzione sul quale convergere in maniera unitaria. Ha quindi chiesto di aggiornare i lavori a domani mattina per permettere l’elaborazione di un documento da condividere in apertura di seduta.

I lavori riprendono domani a partire dalle ore 10.00.

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