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BORGONOVO RE * TRASFERIMENTO SALE GIOCO IN ZONE SENSIBILI: ” DUE VOLTE LA CORTE COSTITUZIONALE HA ESPRESSO IL PARERE SULLA POSSIBILITÀ DI RESTRIZIONI PER PROTEGGERE LE FASCE DEBOLI “

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16.13 - giovedì 2 agosto 2018

Dichiarazione della consigliera Donata Borgonovo Re sull’approvazione di un emendamento, all’assestamento di bilancio, che rinvia di 2 anni l’obbligo di trasferimento delle sale da gioco collocate in zone sensibili.

“Già due volte la Corte costituzionale, nel 2011 e nel 2017, ha espresso il suo autorevole parere sulla possibilità di restrizioni, anche territoriali, per proteggere fasce deboli della popolazione. Non capisco le motivazioni, addotte dall’Assessore provinciale alla salute, per l’ulteriore moratoria di due anni”

Con riferimento alla discussione apertasi sull’emendamento approvato dal Consiglio provinciale in sede di assestamento di bilancio con il quale si rinvia di ulteriori due anni l’obbligo di trasferimento delle sale da gioco collocate in zone sensibili, vorrei intervenire con una precisazione.

La Corte costituzionale già nel 2011 (con la sentenza n. 300) aveva riconosciuto, proprio alla provincia di Bolzano, la facoltà di disciplinare la materia introducendo limiti e regole restrittive per l’installazione di apparecchi in esercizi pubblici e per l’apertura di sale da gioco.

Recentemente, con la sentenza 108 del 2017, sempre la Corte ha nuovamente ribadito la competenza dei legislatori regionali (e provinciali) nello stabilire, con proprie norme, interventi di prevenzione del fenomeno della dipendenza “anche attraverso una limitazione della ubicazione territoriale delle sale adibite al gioco o la regolazione dei relativi orari, o in generale a imporre obblighi e divieti a protezione delle fasce deboli della popolazione che con più probabilità potrebbero essere esposte al rischio di sviluppare una dipendenza di carattere patologico”.

Le regioni e le province autonome si vedono quindi legittimate con forza ad introdurre norme severe se non ad inasprire le norme esistenti per arginare, attraverso la prevenzione, un fenomeno sociale di drammatica intensità. E che gli stessi giudici amministrativi tengono in adeguata considerazione respingendo, da anni ormai, i ricorsi presentati dagli esercenti delle sale da gioco, interessati ovviamente a non vedersi ridurre le possibilità di guadagno.

Non si capiscono dunque le motivazioni addotte dall’attuale titolare della delega alla salute in Giunta provinciale che giustifica l’adozione della nuova norma in ragione dei potenziali ricorsi che potrebbero colpire la norma provinciale i cui effetti si sono voluti rinviare di altri due anni (oltre ai cinque stabiliti nel 2015). Preoccupazioni prive di fondamento, le sue, che inquietano ancor più chi ha bocciato l’emendamento e, soprattutto, chi vive sulla sua pelle i problemi che la legge del 2015 voleva contribuire a risolvere.

 

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Donata Borgonovo Re
Consigliera provinciale del Partito Democratico

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