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LANCIO D'AGENZIA

ASAT * INCONTRO SOCI: PRESIDENTE BATTAIOLA, « POSITIVA LA STAGIONE ESTIVA, 11 MILIONI LE PRESENZE DA MAGGIO AD OTTOBRE 2022 »

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16.50 - mercoledì 16 novembre 2022

Crisi energetica: non solo misure di sostegno, ma precise ottimizzazione energetica per ciascuna azienda. All’incontro autunnale dell’Asat, Battaiola affronta i «temi caldi» alla vigilia della stagione invernale. «La pandemia da Covid-19, prima. Poi, l’instabilità geopolitica e la crisi energetica. Il turismo sta attraversando un periodo complesso di adattamento a fenomeni che agiscono su scala globale e che, nella loro drammaticità, modificano profondamente le dinamiche sociali ed economiche del nostro Paese. Insomma, una “tempesta perfetta”.

Con le imprese del turismo trentino, ed italiano, che sono economicamente provate». Sono queste le parole che ha utilizzato il presidente dell’Asat Giovanni Battaiola per introdurre l’incontro autunnale riservato agli associati, svoltosi oggi presso la Cantina di Roverè della Luna. Battaiola, inoltre, ha precisato che «il bilancio della stagione estiva è positivo, con le presenze certificate da maggio ad ottobre che hanno fatto registrare il miglior dato di sempre, sfiorando gli 11 milioni, ed aumenti sia per quanto riguarda i turisti italiani sia per quanto concerne la componente internazionale».

Il momento di riflessione e confronto, riservato ai soci, sulla complicata situazione del settore turistico, ha focalizzato l’attenzione sui temi di più stringente attualità ed urgenza. E l’intervento del presidente Battaiola ha toccato le principali tematiche relative al settore, che vengono di seguito brevemente illustrate.

 

CRISI ENERGETICA.
«Anche se in questo momento i prezzi dell’energia hanno subito una lieve flessione, pur rimanendo ancora alti, l’inflazione che ha colpito pesantemente l’Italia aumenta il rischio di chiusura per le imprese turistiche con i conseguenti danni anche in termini di perdita di posti di lavoro e Pil. La contrazione della capacità di spesa delle famiglie derivante dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime potrebbe, poi, influire sulle decisioni di spesa del turista nei prossimi periodi.

Occorre introdurre misure efficaci nel sostenere i maggiori costi a carico dell’intero sistema economico e dei cittadini. Attualmente sono in vigore i sostegni introdotti con il Decreto aiuti quater, che ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 il credito di imposta per il contenimento dei costi di energia e gas, la percentuale del credito è stata confermata al 30% per l’energia ed al 40% per il gas. Le imprese potranno inoltre richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. Serve prolungare questi benefici almeno di un ulteriore trimestre per comprendere la stagione invernale, prevedendo un intervento di sostegno anche rispetto all’impiego di combustibili come biomasse, gasolio o pellets, che sono le fonti più usate per produrre energia e riscaldamento in montagna.

Infine, andrebbero eliminate permanentemente le accise che gravano pesantemente sul costo dell’energia.
Le imprese turistiche possono attivarsi per affrontare le criticità correlate ai maggiori costi energetici. A prescindere dagli equilibri geopolitici e dalle politiche governative dei prossimi mesi, nel lungo periodo è fondamentale l’ottimizzazione energetica di ciascun’azienda e, con essa, il risparmio energetico. Le imprese possono effettuare un check-up energetico, che permetta di comprendere come sono suddivisi i “carichi” energetici, le “parti” più energivore programmando gli investimenti sulla base dei reali consumi dell’azienda ed agendo tempestivamente laddove si individuassero dei consumi non ordinari. Per quanto riguarda la necessità di rapportare i maggiori costi sul prezzo di vendita finale agli ospiti, il consiglio è quello di abbandonare i listini fissi ed introdurre prezzi dinamici, ovvero vendere camere e servizi in base all’andamento di mercato e a seconda di quelli che sono i reali costi».

 

ACCESSO AL CREDITO.
«A livello provinciale sono stati approvati con la legge di bilancio nuovi interventi a sostegno della liquidità delle imprese prevedendo l’attivazione di linee di finanziamento pluriennali, il cui costo degli interessi verrà cofinanziato, per i primi due anni, dalla Provincia. È, però, necessario un intervento diretto da parte della pubblica amministrazione nel sensibilizzare gli istituti di credito di interesse nazionale affinché aderiscano al Protocollo d’intesa. È fondamentale intervenire per agevolare l’accesso al credito delle imprese ricettive per garantire una crescita economica, promuovere investimenti indirizzati all’innovazione e alla sostenibilità e non ultimo per garantire l’occupazione. Continueremo a sollecitare la provincia affinché individui degli strumenti che possano essere utilizzati in queste situazioni».

 

REPERIMENTO MANODOPERA QUALIFICATA.
«L’alta flessibilità del lavoro nel turismo e il forte ritardo dell’uscita del decreto per l’assunzione dei lavoratori extracomunitari, ossia il decreto flussi, hanno portato molti addetti della ristorazione e del turismo a spostarsi verso altri settori che offrono maggiori garanzie e tutele. A livello nazionale abbiamo chiesto che sia definito con sollecitudine il nuovo decreto flussi per la stagione invernale.
È necessario ripensare l’intero sistema del lavoro in Italia, intervenendo su più piani, da quello giuslavoristico con una normativa fiscale e contrattuale di maggior favore per il lavoratore, a quello sociologico in particolare per i giovani che vivono la flessibilità del lavoro nel turismo in un clima di incertezza sociale.

Le giovani generazioni cercano di coniugare l’aspetto economico a quello del proprio benessere, sia sul posto di lavoro sia più in generale come qualità della vita. Le aziende devono avere pertanto la capacità di assicurare un’organizzazione flessibile del lavoro, ma anche la possibilità di poterlo fare. Se si riuscisse, infatti, ad allungare i periodi di attività delle aziende del settore, attraverso la destagionalizzazione del turismo, sarebbe possibile ipotizzare una diversa durata dei rapporti contrattuali che, attraverso un corretto bilanciamento tra lavoro, formazione e sostegno al reddito consentirebbe di dare maggiore stabilità e certezze a chi decide di individuare nel turismo una scelta professionale e di vita.

La realizzazione di un sistema lavoro snello ed efficiente richiede, però, un’attuazione in tempi lunghi. Nell’immediato si può lavorare in sinergia con le istituzioni, locali e nazionali sulle politiche attive. Bisogna continuare ad efficientare il sistema di incontro tra domanda e offerta di lavoro: tanto è stato fatto con i protocolli sottoscritti con l’Agenzia del Lavoro e le altre parti sociali, ma i numeri non sono ancora sufficienti per dichiararci soddisfatti. I Centri per l’Impiego possono e devono avere un ruolo importante nella presa in carico dei disoccupati percettori di sussidi per profilarli, attivando momenti di confronto con le imprese, in modo da adeguare gli interventi di formazione con le concrete necessità di manodopera delle aziende».

 

NASPI.
«Abbiamo appreso dai comunicati stampa che il nuovo Governo Nazionale, al fine di risparmiare risorse e incentivare i percettori della Naspi nel cercare con maggior sollecitudine un lavoro, intenderebbe attuare della riduzione del sostegno e del periodo di fruizione dell’assistenza economica. Una generalizzazione che, se confermata, non andrebbe a considerare tutte quelle attività produttive legate alle stagionalità come il turismo e i lavoratori con specifiche professionalità che vi lavorano.

La proposta di riforma potrebbe influire pesantemente sulla disponibilità dei lavoratori ad accettare incarichi stagionali indirizzandoli verso attività lavorative con contratti più stabili e prolungati. Se si riuscisse, invece, ad allungare i periodi di attività delle aziende del settore distribuendo in maniera più efficiente le presenze nei mesi e sui territori sarebbe possibile ipotizzare una diversa durata dei rapporti contrattuali che, attraverso un corretto bilanciamento tra lavoro, formazione e sostegno al reddito (Naspi) consentirebbe di dare maggiore stabilità e certezze a chi decide di lavorare nel settore turistico».

 

REDDITO DI CITTADINANZA.
«È una misura che così strutturata non funziona, va corretta affinché serva veramente ad aiutare chi è in una situazione di difficoltà. È nata per creare un circuito virtuoso a favore di persone in cerca di lavoro, ma ora per molte ragioni è tra le cause della mancanza di lavoratori. La condizionalità, in presenza di sostegni al reddito, deve trovare effettiva applicazione. Le imprese devono poter certificare il rifiuto di una congrua offerta di lavoro da parte del candidato.

Pur non parlando di grandi cifre è, comunque, un’entrata costante e mensile, se poi viene integrata con altre entrate magari non regolari l’importo è simile a quello di uno stipendio ma con più tempo libero.
Desidero chiarire che le imprese ricettive applicano correttamente i contratti collettivi e i rispettivi livelli che garantiscono retribuzioni dignitose ai dipendenti. Per aumentare le retribuzioni è necessario intervenire sul cuneo fiscale: “il costo del lavoro deve essere sostenibile” per le nostre imprese».

 

FORMAZIONE.
«I Centri di formazione professionale hanno un ruolo centrale nella formazione dei nostri futuri collaboratori, sia attraverso i percorsi di istruzione e formazione professionale che attraverso l’apprendistato duale. Dal 2016 in Trentino è stato avviato l’apprendistato duale, un particolare contratto di lavoro per giovani tra i 15 e i 25 anni che permette di acquisire un titolo di studio, tra quelli previsti dall’offerta formativa provinciale, studiando e lavorando contemporaneamente. Scuola e azienda compartecipano alla formazione dell’apprendista sulla base di un piano formativo e di un calendario concordato che definisce i periodi di formazione (in azienda e a scuola) e i periodi di lavoro.

Sono, poi, attivi i corsi dell’Alta Formazione Professionale dedicati al mondo dell’Hospitality per dare una formazione completa agli studenti che ambiscono a lavorare a livello dirigenziale all’interno di strutture ricettive. Il corso viene definito para-universitario ed ha validazione europea classificandosi al V° livello EQF (Quadro Europeo delle Qualificazioni) con la possibilità al termine del percorso, di accedere direttamente al terzo anno per il conseguimento di una laurea triennale riconosciuta internazionalmente. L’Asat ha stretto importanti relazioni con il mondo accademico. E recentemente abbiamo avuto un incontro con il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian. È stato avviato il percorso in Gestione delle imprese turistico alberghiere nell’ambito della laurea in Gestione aziendale un progetto importante, nato dall’accordo tra il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento e Asat. Già il prossimo anno gli albergatori potranno conoscere e apprezzare la preparazione dei primi laureati in questo importante percorso di studi».

 

TRANSIZIONE ENERGETICA.
«Il Piano Energetico Ambientale Provinciale (PEAP) ha un ruolo strategico prevedendo le azioni di mitigazione del cambiamento climatico e il raggiungimento dell’autonomia energetica del Trentino entro il 2050.
L’Istituto di Statistica della provincia di Trento ha presentato nel 2021 lo studio dedicato agli aspetti dell’ecosostenibilità. La ricerca evidenzia come il 59,3% degli albergatori ha già adottato sistemi di isolazione termica dell’edificio, con un positivo aumento rispetto al decennio precedente (44%). L’installazione di pannelli solari e fotovoltaici coinvolge il 52% delle strutture alberghiere tra chi ha già completato gli interventi e chi prevede di farlo a breve, con un incremento nel decennio considerevole; gli alberghi che nel 2004 avevano questi sistemi erano il 22,4% per i pannelli solari e il 6% per i pannelli fotovoltaici.

È, però, necessario fare un’analisi puntuale della convenienza economica dell’installazione degli impianti per valutarne l’effettiva redditività. Non in ultimo, aldilà della redditività dell’investimento, come strutture ricettive dobbiamo considerare che con il fotovoltaico si produce energia pulita, riducendo l’immissione di CO2 nell’atmosfera. Non dobbiamo pensare solo ad investimenti strettamente connessi agli immobili alberghieri: pensiamo alle comunità energetiche, un’associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di aggregarsi per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.

Al momento la possibilità di fare una comunità energetica è subordinata al collegamento alla cabina primaria e all’emanazione del regolamento. Rimangono, comunque, strategie importanti, che meritano uno studio e un sostegno particolare e che permetteranno di rispondere al fabbisogno energetico del territorio indipendentemente dalla connessione fisica agli impianti di produzione all’edificio servito.
Desidero anche evidenziare come il piano energetico ambientale della Provincia non tratti solo di fotovoltaico, ma preveda lo sviluppo di nuove tecnologie rinnovabili contestualmente al miglioramento di quelle esistenti. Cito, ad esempio, la biomassa legnosa, con la previsione dell’efficientamento degli impianti di teleriscaldamento a biomassa legnosa esistenti e la promozione di nuovi impianti, oppure la produzione di biogas da matrici organiche. Anche l’eolico ed il geotermico rappresentano dell’opportunità per il nostro territorio che devono essere attentamente esplorate».

 

TURISMO SOSTENIBILE.
«La sostenibilità non è una moda, ma un atteggiamento responsabile capace di orientare le scelte delle persone. L’Agenza 2030 prevede l’attuazione di politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, che creino posti di lavoro e promuovano la cultura e i prodotti locali. Un turismo sostenibile e duraturo, responsabile e consapevole degli impatti sociali, economici e ambientali, integrato con le comunità che abitano il territorio, ma anche pronto ad accogliere le nuove tendenze. La valorizzazione della cultura, delle tradizioni, e delle produzioni locali sono, quindi, una scelta strategica per un turismo sostenibile.

L’Asat, negli anni, ha attivato molteplici interventi per sostenere l’economia di montagna in un’ottica di sostenibilità e circolarità, per arrivare al più recente Progetto del Gusto, che punta ad una valorizzazione e ad una migliore promozione del turismo enogastronomico e del turismo slow. Lo scorso mese Trento è diventata la capitale del mondo del metodo classico italiano con il Trento Doc Festival: la nostra provincia e le cantine sono state visitate da appassionati provenienti da tutta Italia ma anche dall’estero.
Un turismo sostenibile deve promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del luogo: è necessario tutelare il contesto paesaggistico e l’ambiente naturale in cui le nostre aziende operano per non danneggiare la principale leva di attrazione del nostro territorio. Un turismo sostenibile non ha picchi di flussi turistici concentrati solo nei mesi estivi e invernali, ma è in grado di attrarre nuovi segmenti di mercato nelle “belle stagioni”».

 

MOBILITÀ SOSTENIBILE.
«È necessario concentrarsi sulla mobilità alternativa lavorando sul trasporto pubblico affinché diventi prioritario con conseguente riduzione del traffico veicolare. La raggiungibilità del nostro territorio si gioca principalmente sui sistemi aeroportuale e ferroviario, dobbiamo riuscire a fornire risposte ai nostri potenziali ospiti, per evitare che le nostre destinazioni perdano appeal poiché giudicate poco raggiungibili.
Recentemente è stato presentato il “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Trentino – Alto Adige”, realizzato dalle Camere di Commercio di Trento e Bolzano. Il documento ha lo scopo di sintetizzare le opere infrastrutturali strategiche indicate dal mondo associativo e imprenditoriale del Trentino-Alto Adige. Tra i macro-obiettivi proposti e che l’Asat ha condiviso citiamo il potenziamento della connettività con le altre regioni e con le reti europee; il miglioramento dell’accessibilità del territorio potenziando i collegamenti verso le zone più periferiche e le località turistiche meno accessibili; lo sviluppo di una mobilità e di un turismo sostenibili; il supporto dell’economia locale».

 

TURISMO E SPORT.
«Le numerose associazioni sportive, le scuole di vela, bike, sci e pattinaggio, le guide alpine e di mezza montagna, gli accompagnatori sul territorio e tutti i professionisti impegnati nell’accompagnamento dello sport e delle attività esperienziali di montagna di montagna contribuiscono costantemente non solo alla promozione dell’attività sportiva ma anche del nostro territorio.
A settembre si è svolta la quinta edizione del Festival dello Sport, con dimensione nazionale ed internazionale. Si sono registrati numeri straordinari con 50.000 presenze agli eventi di Trento che hanno generato un effetto positivo sull’occupazione alberghiera. I Giochi olimpici del 2026 rappresentano una straordinaria vetrina per far conoscere il Trentino al resto del mondo. Sarà un momento di grande visibilità internazionale, un’opportunità di sviluppo e crescita economica di lungo periodo per tutto il Trentino.
È importante sostenere gli interventi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture ricettive in un’ottica di sostenibilità, attraverso nuove misure agevolative “speciali e dedicate” con criteri e tempistiche semplificate che permettano la realizzazione degli investimenti in tempi brevi. In occasione della manovra di bilancio provinciale, l’Asat ha sostenuto “lo sport di cittadinanza” che si rivolge a tutti i cittadini di diverse età, con diverse abilità e possibilità economiche grazie alla compartecipazione nella spesa».

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