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PAT – ISPAT * PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN TRENTINO (2021): « PERSONALE, DAL 2017 LA RIPRESA DELLE ASSUNZIONI ALL’INTERNO DELLA PA LOCALE »

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14.15 - giovedì 2 novembre 2023

Il personale della Pubblica Amministrazione in Trentino – Anno 2021

❖ L’Istituto di Statistica della provincia di Trento (Ispat) aggiorna i risultati della rilevazione del personale della Pubblica Amministrazione operante nel territorio della provincia di Trento. Nel report le dinamiche occupazionali e retributive sono confrontate con i dati nazionali per i diversi comparti contrattuali. Per l’Amministrazione locale vengono proposti alcuni tra gli indicatori più significativi.

 

 

In Italia negli ultimi anni la dinamica del numero di occupati della Pubblica Amministrazione interrompe la fase di ridimensionamento iniziata a partire dagli anni Duemila come conseguenza delle politiche di contenimento della spesa pubblica messe in atto dal Governo nazionale. Pertanto dal 2015 si assiste a una sostanziale stabilizzazione della curva degli occupati.

A livello locale il trend discendente si inverte a partire dal 2017, grazie alla ripresa delle assunzioni all’interno della Pubblica Amministrazione locale, che compensa la dinamica regressiva registrata dal comparto dell’Amministrazione centrale operante in Trentino.

L’incidenza del personale pubblico a tempo indeterminato sulla popolazione residente si conferma in Trentino più elevata sia nei confronti della media delle regioni a statuto speciale (ma inferiore all’Alto Adige), sia nei confronti delle regioni a statuto ordinario. Le differenze si giustificano in virtù delle maggiori competenze che sono state trasferite/delegate dallo Stato alle province autonome. Si tratta del personale della scuola, del personale forestale, dei vigili del fuoco e di altre figure specifiche, vale a dire di personale che nelle altre regioni afferisce di regola allo Stato.

Il costo medio del personale pubblico (dipendenti a tempo indeterminato e determinato), dopo essere stato in Trentino e in Italia sostanzialmente su livelli analoghi per quasi tutto il decennio, tende a stabilizzarsi a livello locale dal 2018, mentre cresce in modo consistente a livello nazionale a partire dal 2017. Nel confronto giocano un ruolo importante, tra l’altro, anche i diversi momenti in cui avvengono i rinnovi dei contratti di lavoro.

 

La retribuzione media1 del personale a tempo indeterminato del contratto delle autonomie locali, senza quindi la parte contributiva a carico del datore di lavoro, si attesta nel 2021 in Trentino a 33.197 euro, un livello decisamente più contenuto rispetto al valore della retribuzione delle regioni a statuto speciale (36.928 euro) e, in particolare, dell’Alto Adige, territorio che si caratterizza per il valore più elevato (43.236 euro).

Più in generale, cioè considerando tutti i comparti contrattuali, la retribuzione media a livello nazionale si colloca nel 2021 a 37.364 euro, un valore ragguardevole che si giustifica con l’insieme estremamente eterogeneo delle categorie stipendiali in essere, all’interno delle quali rientrano anche contratti che presentano retribuzioni medie tradizionalmente elevate (magistratura, forze dell’ordine, sanità, enti pubblici non economici, enti di ricerca, ecc.).

A partire dal 2018 la retribuzione media del personale a tempo indeterminato in Trentino tende a stabilizzarsi. Invece negli altri territori considerati risulta in ulteriore crescita.

In termini di macro composizione, il Trentino vede nel tempo ridurre l’incidenza della quota di dipendenti dell’Amministrazione centrale, mentre cresce la componente dell’Amministrazione locale, come conseguenza del progressivo passaggio alla provincia di competenze statali2. Si osserva altresì la continua espansione del personale del comparto scuola della Pat, a fronte della riduzione della quota dei Comuni e delle Comunità di valle.

Con riferimento alla sola Amministrazione locale, in Trentino l’incidenza del personale con contratto a tempo determinato e, in generale, con una tipologia di lavoro flessibile supera il 13% e risulta nell’ultimo periodo in aumento rispetto al numero complessivo dei contratti a tempo indeterminato. A partire dal 2020 tende a ridursi l’utilizzo dell’orario a tempo parziale, a cui ricorre oltre un quarto del personale. La riduzione appare maggiormente accentuata se si considera il solo genere femminile, in ragione probabilmente dell’uso più esteso del lavoro da remoto.

Per il tempo indeterminato risulta in costante lieve crescita l’incidenza del personale femminile, che raggiunge nel 2021 quasi il 70% del totale.

La tendenza all’invecchiamento del personale pubblico è confermata dall’incidenza degli over 54 anni, che passa dal 30,1% nel 2017 al 32,4% nel 2021. Migliora nel contempo ulteriormente il livello di scolarizzazione del personale: l’incidenza dei laureati si attesta infatti al 44,4% nel 2021, quasi otto punti percentuali in più rispetto al 2017.

 

 

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