“Il dibattito sulla funzione della pena e sulle condizioni detentive resta di drammatica attualità. In Trentino non possiamo relegarlo a Spini di Gardolo perché chiama in causa tutti, istituzioni e società”.
Così il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Achille Spinelli, intervenendo stamattina al convegno “Emergenza carcere a 50 anni dalla legge di riforma dell’Ordinamento penitenziario”, in corso oggi e domani presso il Palazzo di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento.
Il vicepresidente ha ricordato quindi come la Provincia, pur non avendo competenza specifica sulla materia, che resta in capo allo Stato, intervenga nelle carceri nella gestione della sanità penitenziaria e, attraverso la stipula di convenzioni con il Ministero della Giustizia, nel reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti tramite la la realizzazione di importanti servizi di supporto e percorsi di formazione.
Spinelli ha poi ricordato il Piano d’azione 2024-2026 per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, approvato nel 2024 ed elaborato con il coinvolgimento degli enti ministeriali e provinciali competenti in materia e con il terzo settore. “Uno strumento importante perché raccoglie le possibili azioni che i vari soggetti si impegnano a realizzare, all’interno di una cornice di programmazione condivisa”.
Accanto alle azioni rieducative e di reinserimento sociale, Spinelli ha ricordato come però restino evidenti alcune significative criticità, dal sovraffollamento alla carenza di personale penitenziario, spesso rese evidenti dal verificarsi di alcuni episodi anche drammatici. “Criticità che contribuiscono a minacciare la funzione rieducativa della detenzione, e rispetto alle quali, per quanto riguarda la Casa circondariale di Spini di Gardolo, sono in atto costanti interlocutori con gli organi statali” ha detto Spinelli.
Insieme al vicepresidente hanno aperto i lavori della due giorni il magnifico rettore dell’Università degli studi di Trento, Flavio Deflorian, Paolo Carta, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, Antonio Angelini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, Luciano Spina, presidente del Tribunale di Trento, Roberto Bertuol, presidente della Camera penale di Trento, Lorenza Omarchi, presidente facente funzioni del Tribunale di Sorveglianza di Trento, Donato Castronuovo, presidente Associazione Bricola, Annarita Nuzzaci, direttrice della Casa Circondariale di Spini di Trento, Giovanni Maria Pavarin, Garante dei diritti dei detenuti della Provincia autonoma di Trento.
L’iniziativa è organizzata da Antonia Menghini, già Garante dei diritti dei detenuti della Provincia autonoma di Trento e docente di Diritto penale e da Elena Mattevi ricercatrice di Diritto penale, entrambe afferenti al Dipartimento Facoltà di Giurisprudenza, in collaborazione con la Camera Penale di Trento.
