Stasera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) prosegue l’inchiesta di Moreno Morello sulle mascherine e, in particolare, sui soldi pubblici spesi dal super commissario per l’emergenza Domenico Arcuri per i dispositivi distribuiti nelle scuole con il logo della presidenza del Consiglio dei ministri.
Dopo aver ampiamente documentato le criticità legate a filtrazione, odore e vestibilità, l’inviato del tg satirico e il ragioniere Otto Conti (già noto al pubblico di Striscia per aver svelato in passato i magheggi delle banche nel calcolo dei leasing) passano al setaccio la pagina del sito della Presidenza del Consiglio dei ministri che riporta gli acquisti del Commissario straordinario.
Il risultato è una lunga serie di anomalie, incongruenze e soldi spesi ma mal contabilizzati. Tra cui oltre 40 milioni di euro in materiali regalati a FCA per produrre le mascherine, nonostante fosse previsto che i costi di produzione avrebbero dovuto essere interamente a carico delle aziende.
Intanto si aggiunge un nuovo capitolo alla vicenda U-Mask, le mascherine amate dai vip cui Striscia ha dedicato diversi servizi. Paragonate dall’azienda che le produce ai dispositivi di protezione individuale (FFP2 o FFP3) dalla durata di 200 ore, avrebbero in realtà una capacità di filtrazione sotto la soglia prevista per legge. Dai carabinieri del Nas di Trento arriva un’ulteriore conferma a quello che Striscia aveva già sostenuto: il direttore del laboratorio di Bolzano che ha certificato le mascherine non è laureato. Quindi – specificano i carabinieri – si tratta di un laboratorio di analisi “privo di autorizzazione sanitaria” e chiedono quindi al Ministero della Salute di valutare la possibilità di sospendere la qualifica di dispositivi medici per le U-Mask.