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“FARETE“ TRENTINO * COOPERAZIONE E SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE: « APPELLO AI CANDIDÀTI ALLE ELEZIONI PROVINCIALI E REGIONALI DEL 22 OTTOBRE, PER UN IMPEGNO COMUNE »

Scritto da
13.51 - venerdì 13 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Appello alle candidate e ai candidati alle elezioni provinciali e regionali del 22 ottobre per un impegno comune a sostegno della cooperazione e solidarietà internazionale. FARETE è una realtà che riunisce le tante associazioni che in Trentino si occupano di cooperazione internazionale e che ha come scopo il sostegno nella realizzazione dei progetti e la promozione della cultura della solidarietà e della cooperazione nella comunità trentina coinvolgendo le istituzioni, la politica e il mondo economico e sociale.

L’assemblea di FARETE ha approvato un documento che costituisce un appello ai candidati presidenti, alle forze politiche e a tutti i candidati affinché si riconosca l’importanza della cooperazione internazionale che è cresciuta in tutto il Trentino, ma che sta conoscendo un momento di difficoltà sia per i drastici tagli delle risorse stanziate dalla Provincia, sia per le conseguenze dell’emergenza Covid e della guerra in Ucraina. FARETE chiede un impegno preciso per non disperdere questo patrimonio che consideriamo uno dei tratti distintivi della nostra Autonomia.

Chiediamo alle forze politiche di estendere questo appello a tutte le candidate e candidati e di inviare adesioni o risposte anche critiche a presidente@faretetrentino.it impegnandoci a condividerle con le nostre associazioni.

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Il presidente di FARETE
Pierino Martinelli

 

 

In allegato il documento con gli impegni che chiediamo di sottoscrivere.

Cooperazione e solidarietà internazionale. Un impegno comune. Un appello alle Istituzioni, al mondo della politica, alla Cooperazione, alle associazioni economiche e sociali e a tutta la Comunità trentina. La Comunità trentina ha conosciuto la povertà che ha costretto all’emigrazione una parte della sua popolazione, poi, grazie anche all’Autonomia, ha conosciuto il benessere, raggiungendo importanti livelli di sviluppo economico e culturale e diventando terra di immigrazione.
Una Comunità che ha conosciuto la guerra e la pace, che è cresciuta nel confronto e nello scambio con il resto del mondo, a partire dal Sudtirolo con il quale condividiamo una autonomia che è anche regionale.

Siamo una Comunità aperta che ha affrontato la globalizzazione forte della sua coesione sociale e della solidarietà, e per questo siamo anche terra di accoglienza.
La cooperazione è una cifra distintiva di questa terra, che ha permesso un uso responsabile e solidale dei suoi beni comuni, e ai territori di montagna di partecipare allo sviluppo. La cooperazione e il diffuso volontariato hanno favorito anche la crescita di una dimensione internazionale dell’associazionismo, che guarda allo scambio, all’interdipendenza e alla solidarietà con le Comunità che in ogni angolo del mondo cercano il proprio sviluppo e la propria emancipazione.

L’associazionismo è cresciuto anche attingendo alle esperienze missionarie e grazie all’apporto di migliaia di volontari che hanno donato il loro lavoro e i loro contributi per progetti di cooperazione internazionale che hanno reso protagoniste tutte le nostre comunità. Progetti che sono stati riconosciuti e sostenuti dalle nostre Istituzioni, sia enti locali che Provincia e Regione, che a loro volta sono diventati attori di uno scambio che ha visto protagoniste altre Istituzioni e altre Comunità in tanti paesi del mondo.
La solidarietà internazionale ha permesso la conoscenza e l’arricchimento dei soci e dei volontari ed ha creato nuove relazioni che ci hanno dato tanto.

Ma con l’epidemia del Covid, ancor più che con le crisi economiche internazionali, e ora con la guerra in Ucraina, è diventato più difficile e più impegnativo operare nei paesi lacerati dalla povertà e dai conflitti. Si è registrato il blocco dell’interscambio e scelte politiche che hanno comportato una drastica contrazione delle risorse e delle disponibilità e la chiusura di diverse associazioni. Un negativo passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti.

Eppure nel mondo non è più possibile contrapporre il proprio benessere a quello di tutti, come non è possibile svincolarsi da una stretta interdipendenza economica. La crisi climatica ci obbliga ad un comune impegno per salvarci dal disastro e a comuni politiche, necessariamente responsabili e solidali, se non vogliamo che le disuguaglianze facciano esplodere le contraddizioni moltiplicando le guerre e le emigrazioni.
Dopo la stagione del colonialismo il dopoguerra sembrava incamminato verso uno sviluppo più giusto e più globale, ma stiamo rimettendo in discussione questa speranza.
Per questo è fondamentale che una Comunità che ha il patrimonio della Autonomia lo metta a disposizione per la sua coesione sociale, per l’accoglienza e per la cooperazione che non conosce frontiere.

Per questo vogliamo chiedere ad ogni forza politica, ad ogni amministrazione, ad ogni realtà associativa e ad ogni realtà economica di misurarsi con questa esigenza, di assumersi degli impegni, di dare delle risposte. Non solo alle associazioni che continuano a credere nella cooperazione internazionale, ma sopratutto alle tante realtà che nel mondo guardano al Trentino come ad un esempio virtuoso.

Il Trentino è una terra con tante competenze, con tante professionalità , con tante imprese, che possono crescere nello scambio e nell’interdipendenza, sviluppando progetti di cooperazione dai quali abbiamo tutti da trarre vantaggio.
Non ci viene infatti chiesta carità o beneficenza, ci viene chiesto di riconoscersi come Comunità, di riconoscersi anche nelle differenze culturali, ma con con un comune patrimonio fatto di umanità e e di dignità, di diritti e di rispetto.

In questi ultimi anni è cresciuta una cooperazione più attenta, più volta allo scambio che non al solo dono, più disponibile a mettersi in discussione.
Spetta anche alla politica e alla classe dirigente del Trentino partecipare a questo processo, confrontandosi, crescendo insieme.

 

Abbiamo bisogno però anche di risposte precise ad alcune domande:

C’è la disponibilità a riconoscere il patrimonio di esperienze e di volontariato, e le buone pratiche che le associazioni in Trentino sanno esprimere?

C’è la disponibilità a coinvolgere le Istituzioni, il mondo della scuola come quello delle imprese, in questo impegno all’apertura, alla reciproca conoscenza,alla educazione alla solidarietà e alla cooperazione?

C’è la disponibilità a riservare una quota costate dei bilanci pubblici a sostegno degli aiuti umanitari e della cooperazione internazionale, senza preferenze che diventino esclusive ?

C’è la disponibilità a sostenere non solo i progetti dettati dalla emergenza, ma anche i progetti di crescita delle comunità locali a partire dal fabbisogno educativo, formativo, sanitario e dalle opportunità di autosviluppo  economico salvaguardando il territorio,l e culture e i saperi locali e favorendo la transizione ecologica? Sempre nell’ottica di scambio e dialogo tra Comunità e attivando risorse e competenze non solo pubbliche?

C’è la disponibilità.anche nel mondo del credito e delle assicurazioni, a contribuire concretamente al sostegno delle Associazioni e alla riuscita dei progetti?

E c’è la disponibilità a individuare in FARETE un interlocutore con il quale confrontarsi e con il quale condividere le politiche in materia?

 

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L’Assemblea di FARETE

Rete Trentina delle Organizzazioni di Cooperazione Internazionale

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