News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « AUDIZIONI DDL 144, PER LA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E LA DIGITALIZZAZIONE DELLE COMUNICAZIONI »

Scritto da
13.43 - lunedì 10 ottobre 2022

Le audizioni della I Commissione sul ddl 144 della Giunta per la semplificazione amministrativa da attuare soprattutto con un maggior utilizzo degli strumenti telematici e la digitalizzazione delle comunicazioni.

La Prima Commissione presieduta da Vanessa Masè (La Civica) si è dedicata oggi alle audizioni sul disegno di legge 144 proposto dalla Giunta con l’assessore Achille Spinelli per modificare la legge provinciale sull’attività amministrativa del 1992 (la n. 23) che punta a semplificare i rapporti con la pubblica amministrazione incrementando l’utilizzo degli strumenti telematici e la digitalizzazione delle comunicazioni. Per le minoranze Giorgio Tonini ha sollevato il problema emergente dalla relazione tecnica che accompagna il ddl, da cui emerge che il ddl sarebbe a impatto zero sia dal punto di vista finanziario che organizzativo. Ugo Rossi ha abbandonato la seduta protestando per l’assenza del Consiglio delle autonomie locali il cui presidente, che aveva preannunciato di non poter partecipare causa impegni istituzionali, è poi però intervenuto dietro sollecitazione della presidente Masè.

 

L’Università di Trento: semplificazione opportuna ma senza sacrificare verifiche.

L’Università di Trento con Marco Bombardelli, ordinario di diritto amministrativo alla facoltà di giurisprudenza, ha giudicato opportuno l’intento del ddl di adeguare la legge provinciale del ‘92 alla normativa nazionale e il recepimento di modifiche importanti per rendere più trasparente e fluida la comunicazione tra ente pubblico e soggetti privati e in particolare con le imprese con l’utilizzo degli strumenti telematici. Ha messo però in guardia dal rischio che le semplificazioni sacrifichino le verifiche e i controlli della pubblica amministrazione, ad esempio nel rilascio di pareri e autorizzazioni, o non prevedano un attento vaglio da parte degli uffici a monte dello sportello unico ai quali i privati si rivolgono con le loro richieste. Rispondendo a Marini (Misto-5 Stelle) sul tema dell’anticorruzione, Bombardelli ha ricordato che la legge in questione riguarda l’attività amministrativa e non questa specifica materia.

 

Le organizzazioni sindacali: se non si adegua il personale il rischio è il maquillages.

Per la Cgil Andrea Grosselli ha evidenziato la necessità che per l’utilizzo degli strumenti telematici la digitalizzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione il personale degli enti sia adeguatamente formato. Inoltre i Comuni più piccoli del Trentino non dispongono degli organici per gestire queste comunicazioni e manca ancora una rete che garantisca la gestione delle competenze. Per questo serve un potenziamento della pubblica amministrazione. Ancora, per la Cgil la semplificazione prevista dal ddl deve riguardare oltre che le imprese anche i rapporti con i cittadini, per rendere accessibili anche da remoto i servizi e gli interventi messi a disposizione dalla Provincia e da altri enti pubblici, a beneficio dell’equità.

Marcella Tomasi della Uil ha ricordato che oggi l’utenza fatica ad utilizzare gli strumenti telematici e la posta certificata per la semplificazione. Mancano poi riferimenti al personale degli enti pubblici che è sempre più scarso e spesso non ha il tempo per rispondere a tutte le richieste dell’utenza. Occorre quindi investire sul personale che lavora negli enti pubblici per perseguire effettivamente l’obiettivo della semplificazione delle procedure. Infine per Tomasi il personale degli enti pubblici non è sufficientemente coperto dal punto di vista assicurativo né adeguatamente retribuito.

Giorgio Tonini (Pd) ha citato la relazione tecnica al ddl secondo la quale l’impatto finanziario del provvedimento è pari a zero. Non si può puntare a una rivoluzione della macchina burocratica senza prevedere alcun impatto sui costi. Inoltre la relazione tecnica dice che il ddl non ha alcun impatto organizzativo e procedurale e non specifica quale dovrebbe essere. Il consigliere ha chiesto ai sindacalisti quale impatto finanziario e organizzativo il ddl dovrebbe comportare.

Grosselli ha risposto ribadendo che non basta la digitalizzazione della pubblica amministrazione per semplificare i rapporti con gli utenti: servono nuove professionalità, qualificare le professionalità esistenti e avere un numero di dipendenti adeguato. Queste sono le condizioni perché questo ddl possa avere un impatto migliorativo. L’illusione è che la tecnologica digitale garantisca automaticamente un maggior efficientamento della macchina amministrativa. Bisognerebbe invece approfittare dell’introduzione delle tecnologie digitale per migliorare l’assetto organizzativo e del personale che sta dietro questo strumento in modo da favorire una maggiore produttività, ma anche anche la partecipazione e i rapporti con l’utenza. Diversamente, il rischio è che tutto si riduca a un’operazione di maquillages.

 

Il Difensore civico: c’è divario digitale ma il ddl prevede anche canali tradizionali.

Il Difensore civico del Trentino Gianna Morandi, ha ricordato che il ddl adegua la legge provinciale del 1992 alla legge statale 241, valorizzando il ricorso agli strumenti telematici nei rapporti con gli utenti sia per quanto riguarda la tempistica sia allo scopo di migliorare la trasparenza dei procedimenti. Si tratta di un provvedimento sicuramente necessario, anche se la questione del divario digitale rimane,. Per questo se non si colmano le disuguaglianze si rischia di accrescere l’esclusione dei soggetti meno istruiti e non in grado di utilizzare gli strumenti informatici per potersi relazionare con la pubblica amministrazione. Vero è che il ddl si preoccupa di questo problema prevedendo che il doppio canale delle comunicazioni con la pubblica amministrazione, per relazionarsi con la quale sarà comunque possibile anche utilizzando strumenti non digitali come le lettere inviate con posta ordinaria.

Marini ha chiesto come la pubblica amministrazione potrebbe muoversi per facilitare i cittadini che hanno difficoltà nell’utilizzare gli strumenti digitali. Morandi ha risposto che il problema riguarda o cittadini con un’età avanzata o con una scarsa istruzione. Per ridurre il gap non solo la pubblica amministrazione ma anche altri soggetti privati dovrebbero sviluppare l’organizzazione di corsi.

 

Gli imprenditori: bene la digitalizzazione ma serve un cambiamento culturale.

Il Coordinamento provinciale imprenditori intervenuto con il segretario Roberto Pallanch, dopo aver ricordato che il costo della burocrazia in Italia, secondo una stima dell’Istituto Ambrosetti e da Deloitte, ammonta a 57 miliardi di euro l’anno, giudica positivamente la semplificazione amministrazione perseguita dalla Giunta con questo ddl, perché lo snellimento delle procedure attraverso un’ampia digitalizzazione non farà che favorire il rapporto con le imprese e la crescita dell’economia. Tutto questo è positivo ma occorre che la Provincia valuti anche il grado di alfabetizzazione informativa degli utenti, siano essi imprese o cittadini, altrimenti non si riuscirà ad ottenere i risultati indicati.

 

La presidente Masè ha espresso apprezzamento sulle proposte di modifica puntuali del Coordinamento su aspetti specifici del ddl.

Confcommercio con Alberto Pontalti, ha chiesto ulteriori modifiche alla normativa provinciale del ‘92 a favore di una maggiore trasparenza che chiarisca, ad esempio, le ragioni di eventuali ritardi nelle risposte alle imprese da parte della pubblica amministrazione e la presa visione degli atti di un procedimento per la quale non si prevede lo strumento telematico ma si chiede di rivolgersi all’ufficio competente.

Confesercenti con Aldi Cekrezi, condividendo un’osservazione della consigliera Masè, ha evidenziato che le procedure attuali non facilitano ma anzi gravano, anche in termini penali, solo sugli imprenditori e non sulla pubblica amministrazione. Per questo un intervento legislativo che voglia semplificare deve agevolare soprattutto le imprese.

Confindustria con Paolo Angheben ha sottolineato il momento molto delicato per il sistema delle imprese, dovuto alle criticità derivanti dalla somma delle crisi pandemica, economica, climatica e bellica. La necessità delle imprese è di tagliare anche sui costi indiretti per garantirsi un futuro anche a beneficio dell’Autonomia dell’amministrazione pubblica provinciale. Lavorando sulla digitalizzazione non solo degli enti ma anche degli utenti e soprattutto perché pubblica amministrazione e imprese convergano verso un impegno condiviso da tutti superando il fossato della diffidenza e della sfiducia e coltivando un destino comune. O ci si salva o si affonda tutti insieme. Se si ragiona solo degli strumenti non si faranno passi in avanti. Non solo come imprese ma anche con la pubblica amministrazione.

Tonini (Pd) ha citato il passaggio in cui gli imprenditori definiscono il ddl una “manutenzione complessiva della disciplina provinciale sull’attività amministrativa”. Poi però gli operatori economici evidenziano l’esigenza di un cambiamento di mentalità e di cultura da parte della pubblica amministrazione, istanza della lla quale questo ddl non sembra tener conto. Tonini ha poi tornato a evidenziare che il ddl nella relazione tecnica esclude qualunque impatto sia finanziario sia organizzativo-procedurale di questo provvedimento. A suo avviso gli imprenditori dovrebbero sollecitare un tavolo con la Giunta provinciale per chiedere di affrontare insieme la questione burocratica indicando quali sono le criticità da risolvere. Ha chiesto infine quale sia la proposta sostanziale del Coordimento per evitare che le modifiche del sistema amministrativo alla fine siano solo formali come risulta da questo ddl.

Marini ha chiesto agli imprenditori se siano stati contattati dalla Provincia per valutare i dati relativi all’impatto sia quantitativo che qualitativo della burocrazia sulle imprese settore per settore.

Pallanch ha dichiarato di condividere le considerazioni di Tonina ricordando che di tavoli di lavoro con la Provincia gli imprenditori ne sono stati fatti molti ottenendo anche qualche risultato concreto sul tema della semplificazione amministrativa. Ad esempio con il provvedimento provinciale denominato “Riparti Trentino”. Si è poi detto d’accordo con Angheben sull’esigenza di un comune cambio di mentalità. Vero che la previsione della relazione tecnica sull’impatto zero sul piano sia finanziario che organizzativo pone qualche domanda agli imprenditori. Qualche preoccupazione sull’attuazione di queste modifiche c’è.

 

Il Cal chiede un’intesa preventiva sui cambiamenti con le autonomie locali.

Il Cal (Consiglio delle autonomie locali), con il presidente Paride Gianmoena espresso condivisione per il ddl che mira allo snellimento e alla semplificazione delle relazioni tra cittadini e pubblica amministrazione. Il Cal chiede comunque alla Giunta di concordare sempre preventivamente con i Comuni e le Comunità di valle l’attuazione delle proposte di modifica delle procedure amministrative, che vanno sempre applicate con gradualità. Per il Cal è positiva l’introduzione anche nei Comuni e nelle Comunità degli istituti dalla concentrazione dei regimi autorizzatori e degli sportelli unici. Si raccomanda comunque alla Giunta di assicurare l’intesa con il Cal ogni qual volta si vogliono introdurre cambiamenti in questo campo.

Marini ha chiesto che il Cal sia presente ad audizioni come questa con un proprio delegato nel caso in cui non possa partecipare il presidente.

Paolo Zanella (Futura) ha segnalato che alcune questioni rilevanti restano sul tappeto e sarebbe importante che il Cal produca una nota formale vista l’importanza del tema dell’attività amministrativa toccato dal disegno di legge.

Ugo Rossi (Misto-Azione) aveva in precedenza protestato e poi abbandonato i lavori della Commissione dopo aver saputo che il Consiglio delle autonomie locali non avrebbe partecipato alle audizioni per “impegni istituzionali”.

Masè si è detta dispiaciuta per l’incidente con il Cal ricordando peraltro i corretti rapporti sempre avuti dal Consigliio provinciale con quest’organismo rappresentativo delle amministrazioni locali.

Gianmoena ha apprezzato l’interesse dimostrato dai consiglieri per il Cal, si è assunto personalmente la responsabilità dell’assenza e ha ricordato che gli assessori del Consiglio delle autonomie non hanno poteri di rappresentanza all’esterno.

 

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.