“L’arresto di Battisti? Sono contento. Mi ha colpito come siano passati 38 anni dalla sua evasione dal carcere eppure la nostra polizia, la nostra magistratura, la nostra intelligence e le nostre forza dell’ordine abbiano continuato a seguire questo dossier fino a raggiungere l’obiettivo. Se tu sei condannato per 4 omicidi, alla fine poi lo Stato arriva e di questo dobbiamo esser orgogliosi. Anche se qualche passerella di troppo, in aeroporto, me la sarei risparmiata”.
A Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, l’ex premier Paolo Gentiloni, oggi ospite della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. Oggi Salvini e Bonafede sono andati all’aeroporto di Ciampino ad attendere l’ex latitante. “Si, si”. Salvini, tra l’altro, indossava la divisa della Polizia. “Io la mattina non è che mi sveglio e penso a come si vestirà Salvini, lui si vesta come crede. La cosa che dà veramente fastidio – ha spiegato Gentiloni a Un Giorno da Pecora – è che il Ministro degli Interni si presenti con la divisa dei pompieri, della polizia o di non so chi nei suoi comizi elettorali, almeno questo ce lo dovrebbe risparmiare”. C’è un legame tra il lavoro di Salvini e l’arresto? “C’è una correlazione tra il cambio di governo in Brasile e quanto accaduto.
Le cose sono cambiate già due anni fa, quando Battisti aveva perso la protezione dei precedenti governi brasiliani”. Quando voi eravate al governo non siete riusciti a far arrestare Battisti a causa delle sue protezioni? “Battisti ha avuto protezioni molto singolari in Francia, con Mitterand e Sarkozy, e poi la protezione esplicita in Brasile, terminata col cambio di governo due anni fa. Già quando ero Ministro degli Esteri si iniziava a pensare alla possibilità che questa situazione si sarebbe potuta sbloccare”.