
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Gli attivisti gender faranno esperimenti sui bambini. A meno che… È giunto il momento di ribellarsi. Il Comune di Roma ha appena approvato lo stanziamento di ben 420.000€ per mettere in atto un progetto sperimentale di educazione sessuo-affettiva nelle classi dei nostri figli e nipoti.
Un esperimento che, dietro la maschera della falsa inclusione, nasconde un chiaro obiettivo: indottrinare ragazzi fragili su temi come l’identità di genere e l’orientamento sessuale. Presto verrà pubblicato il bando per l’assegnazione di questi fondi. Le associazioni LGBTQ si stanno già sfregando le mani, pronte ad entrare nelle scuole… dobbiamo agire subito per ribellarci a questa inaccettabile imposizione.
Da quando Gualtieri e la sua amministrazione radicale si sono insediati, Roma è diventata il laboratorio delle lobby LGBTQ:
istituzione di un ufficio LGBTQ;
corsi gender obbligatori per gli insegnanti;
fondi per migranti LGBTQ;
metropolitana arcobaleno;
trascrizioni illegali di atti di nascita per coppie omosessuali;
rimozione di “mamma” e “papà” dai documenti ufficiali.
Ma ora, con questo nuovo progetto sperimentale, hanno superato ogni limite.
Una delle ideatrici di questa pericolosa iniziativa è Marilena Grassadonia.
Ex presidente di Famiglie Arcobaleno e oggi a capo dell’Ufficio LGBTQ del Comune di Roma, Grassadonia è una transfemminista radicale con un obiettivo dichiarato: trasformare le scuole dei nostri figli in campi di rieducazione ideologica.
Non ci credi? Ecco cosa diceva nel 2021, durante una manifestazione LGBTQ pro DDL Zan a Milano: “è importante entrare nelle scuole, abbattere gli stereotipi di genere. Il DDL Zan è solo l’inizio”. E ora, grazie a Gualtieri, sta realizzando il suo piano.
Non possiamo restare in silenzio mentre Grassadonia porta avanti il suo progetto per confondere e manipolare i nostri figli. Firma subito la petizione per dire NO a questo esperimento ideologico nelle scuole e fermare chi vuole togliere ai genitori il diritto di educare i propri figli.
Parlando del progetto sperimentale finanziato dal Comune, Grassadonia ha dichiarato: “Bisogna agire in modo radicale, promuovendo una trasformazione culturale che parta dall’educazione.” Il fine è chiaro: agire in modo radicale per eliminare il diritto dei genitori di educare i propri figli secondo i propri valori. Solo neutralizzando il ruolo delle famiglie potranno influenzare direttamente le menti dei bambini, imponendo un’ideologia che confonde e disorienta. Pensa alle conseguenze di tutto questo…
Ricordi Luka Hein? Era solo una bambina quando è stata spinta a mutilare il proprio corpo e assumere ormoni devastanti. Tutto è iniziato a scuola, dove l’hanno confusa su chi fosse davvero.
E ora vogliono fare lo stesso con i nostri figli e nipoti. Ma possiamo fermarli, a patto di agire subito. Non possiamo restare a guardare mentre il futuro dei nostri bambini viene deciso da chi promuove “progetti sperimentali” sulla loro pelle! Il momento di reagire è ora: firma la petizione e ribellati contro le imposizioni dell’amministrazione LGBTQ di Gualtieri!
Se non fermiamo Gualtieri ora, questo progetto sperimentale diventerà un pericoloso precedente per altri Comuni guidati dai radicali.
La stessa Grassadonia lo ha definito “il primo tassello”, sperando che Roma apra la strada a iniziative simili in tutta Italia.
Nei Paesi del Nord Europa, esperimenti del genere hanno già distrutto la vita a migliaia di giovani, lasciando confusione e ferite profonde. Nnon permettere che accada anche qui. Firma ora per bloccare questa deriva ideologica e far sapere a Gualtieri che i genitori non si piegheranno!
Solo se le famiglie e i genitori si ribelleranno in massa, saremo in grado di far ascoltare la nostra voce. Quindi, FIRMA e CONDIVIDI con i tuoi contatti la petizione.
In alto i cuori!
Jacopo Coghe
Portavoce
Pro Vita & Famiglia Onlus
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