AINEVA, Failoni: “Intervenire in montagna comporta pericoli e responsabilità. Formazione e collaborazione tra territori fondamentale”.Questa mattina al Castello del Buonconsiglio di Trento il convegno in occasione dei quarant’anni dell’associazione. 339 corsi, 7000 partecipanti e 4217 operatori titolati dal 1983 ad oggi. Sono alcuni numeri di AINEVA, l’Associazione Interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe, che questa mattina si è riunita a Trento per un convegno in occasione dei quarant’anni di attività. Presente alla cerimonia l’assessore provinciale Roberto Failoni, presidente di AINEVA sino a fine 2023, quando passerà il testimone al collega della regione Veneto nell’ambito della rotazione di presidenza tra i territori prevista dal modello di governance dell’associazione.
“Oggi è una giornata importante per una realtà forse ancora poco conosciuta, ma che rappresenta un punto di riferimento autorevole per i territori montani e per quanti in montagna ogni giorno con passione e professionalità operano per garantire a tutti noi la massima sicurezza, sia mettendo in atto azioni di prevenzione sia intervenendo in situazioni critiche, come i fenomeni valanghivi” le parole dell’assessore Failoni, che ha poi proseguito poi indicando le sfide future. “Quarant’anni di attività sono un traguardo importante, ma sono dell’idea che ogni traguardo debba rappresentare anche un nuovo punto di partenza verso nuovi obiettivi. Credo si debba lavorare per far conoscere di più AINEVA ai cittadini, far capire l’importanza del nostro lavoro, della formazione e della prevenzione in ambiente montano, perché gli operatori chiamati ad intervenire ogni giorno in montagna lo fanno stretti da un lato da oggettive difficoltà, dall’altro da grandissime responsabilità. Difficoltà e responsabilità che spesso i decisori non comprendono a fondo perché non conoscono cosa significhi vivere davvero la montagna. Dobbiamo quindi essere grati a tutti gli uomini e le donne che operano per rendere la nostra montagna sicura e vivibile per tutti noi, continuando ad investire in formazione e in una collaborazione tra territori dalla quale ne usciamo tutti più forti e qualificati”.
Dopo il saluto iniziale dell’assessore, la mattinata è proseguita con una serie di interventi che hanno messo delineato la storia dell’associazione, costituita nel 1983.
Moderati da Fabrizio Torchio hanno sono intervenuti Vincenzo Coccolo che, nel tracciare l’evoluzione di AINEVA dal 1983 ai giorni nostri, ha individuato nel modello di governance la carta vincente dell’associazione, a cui aderiscono ad oggi otto territori (oltre al Trentino, Provincia autonoma di Bolzano, Piemonte, Marche, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Valle d’Aosta), Giovanna Burelli, che ha inquadrato il ruolo fondamentale del previsore e passato in rassegna l’evoluzione del bollettino nivometeorologico, Anselmo Cagnati, che ha parlato del ruolo di AINEVA nel panorama europeo, Igor Chiambretti, che ha fatto il punto sulla formazione professionale per la sicurezza del territorio montano innevato, Alfredo Praolini, che ha passato in rassegna l’attività editoriale specialistica e divulgativa sulla prevenzione del pericolo.
Sono intervenuti anche gli ideatori di AINEVA, Elio Caola e Massimo Crespi, che nel ringraziare il lavoro di quanti hanno contribuito all’associazione in questi quarant’anni, hanno sottolineato la necessità di arrivare ad un servizio meteorologico nazionale unico, omogeneo.
La cerimonia si è conclusa con la premiazione di Giulia Dallapozza, vincitrice del premio “Filaferro-Valentini” con la tesi di laurea dal titolo “Studio del sito valanghivo di Fosac in Val San Nicolò e sviluppo di mappe di potenziale estensione valanghiva a supporto delle Commissioni Valanghe”. A premiare la giovane l’assessore Failoni e Alberta Filoferro, figlia di Enrico.