(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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“Già 24 ore fa mi ero espresso contro l’assurda indagine nei confronti dei due Carabinieri nel caso Ramy. Io sono sempre dalla parte dell’Arma. Ora sono ancora più disgustato da questa infondata e vergognosa accusa verso i due servitori dello Stato soprattutto dopo che la Perizia fatta fare e commissionata dalla stessa Procura di Milano, aveva chiaramente evidenziato il fatto che tra l’auto dei Carabinieri e lo scooter T-max, proprio un attimo prima dell’angolo tra via Ripamonti e via Quaranta luogo fatale in cui perse la vita Ramy, non vi era stato alcun contatto e che il grosso scooter aveva perso il controllo e l’aderenza sull’asfalto a causa della spregiudicatezza del ragazzo alla guida.
Peraltro, Fares Bouzidi, è stato già condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, stiamo parlando di una persona che il 24 Novembre 2024 dopo l’incidente, aveva addosso 1.000 euro in contanti, una catenina d’oro spezzata, un coltello a serramanico e una bomboletta spray al peperoncino.
Inoltre, secondo il quotidiano ‘il Giorno’, Fares indossava sotto il casco un passamontagna. Se come dicono i Pm, i Carabinieri hanno dichiarato il falso, la stessa cosa l’ha fatta il perito della Procura di Milano, da loro incaricato, attraverso la perizia fatta. E’ uno ‘schiaffo’ in faccia alle Forze dell’Ordine da parte della Procura, verso chi ogni giorno svolge il proprio encomiabile lavoro nel solo interesse dei cittadini proteggendoli e contrastando il più possibile i gravi fenomeni che prendono di mira le città”.
