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DEGASPERI (ONDA) – INTERROGAZIONE * CUSTODI FORESTALI: «LA PROVINCIA DI TRENTO REVOCA L’USO DELLE RADIO?»

Scritto da
10.31 - domenica 26 gennaio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Interrogazione a risposta scritta n. 742. La Provincia toglie le radio ai custodi forestali? Il 13 gennaio scorso è pervenuta alle stazioni forestali e agli udf una nota, datata 9 gennaio, a firma del dirigente Giovanni Giovannini, con cui si chiede la verifica, entro il 23 gennaio, dell’effettivo utilizzo “costante e continuativo” (escludendo l’utilizzo saltuario) da parte del personale di custodia delle radio. In caso di verificato impiego non costante e non continuativo il custode forestale sarebbe obbligato a riconsegnare l’apparecchiatura. A seguito di questa nota alcuni comandanti hanno imposto il termine delle ore 8 del 20 gennaio per la riconsegna della radio.

E’ doveroso segnalare che:

1) quanto a sicurezza, la radio garantisce la copertura anche in alcune zone prive di segnale di telefonia mobile, pertanto è da considerarsi un DPI. Se è considerato un dispositivo di sicurezza per per il Corpo forestale non si capisce perché per i custodi forestali non valga lo stesso principio, posto che la radio è inserita in molti DVR proprio come DPI.

2) la radio è utile per tutte le operazioni interforze, a cominciare da quelle di protezione civile, rispetto alle quali i custodi forestali sono l’obbligo di partecipare su attivazione del Corpo forestale. Come sarà possibile per i custodi forestali adempiere al dovere in casi come incendi o calamità senza strumentazione è un mistero. La mancanza delle radio metterà comunque in difficoltà anche il Corpo forestale, ovvero chi dovrebbe assicurare il coordinamento del personale di diversa appartenenza.

3) la radio è necessaria per le attività in concorso con il Corpo forestale (vigilanza, censimenti …) ove sia coinvolto personale di varie stazioni o distretti.

Purtroppo è vero che il Corpo forestale non ha mai investito sull’uso delle radio. Se l’interesse fosse stato reale nei dieci anni circa di impiego avrebbe organizzato almeno un’esercitazione su come gestire situazioni di emergenza e come coordinare i diversi enti. Che, secondo le informazioni a nostra disposizione, non si sia fatto nulla in tale ambito da la misura dell’importanza che il Servizio Foreste (tenuto ad assicurare occasioni formative per il personale di custodia) ha assegnato all’impiego delle radio.

Ricordiamo che in emergenze come Vaia, quando la rete della telefonia mobile è caduta, le radio si sono rivelate l’unico strumento di comunicazione. Ovviamente ci si augura che gli eventi non si ripetano ma la radio serve proprio a garantire le comunicazioni in ogni condizione.

Esiste tutta una serie di dotazioni dall’utilizzo sporadico se non addirittura (fortunatamente) inutilizzate: dai binocoli alle pistole di ordinanza passando per gli spray anti-orso (per il Corpo forestale). Se il criterio fosse quello dell’utilizzo “costante e continuativo” si dovrebbe ritirare tutto.
Ai più, compreso lo scrivente, questa iniziativa del dirigente appare come l’ennesimo tentativo di sminuire il servizio di custodia forestale.

Questa come altre scelte (già riportate in precedenti atti ispettivi) corroborano l’ipotesi che l’obiettivo sia svuotare il ruolo di una figura identitaria come quella dei custodi forestali.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. se è confermato che ai custodi forestali è stato fatto obbligo di restituire la radio;

2. se condivide l’iniziativa del dirigente richiamato in premessa e come la motiva;

3. se non ritiene che privare della radio i custodi forestali ne inibisca il pieno svolgimento delle funzioni indebolendo il presidio del territorio e la sicurezza dei cittadini.

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Filippo Degasperi

Consiglio Provincia autonoma Trento (Onda)

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