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SETTIMANALE “ OGGI “ * « RAFFAELLA CARRÀ / MAURIZIO COSTANZO / EMANUELE FILIBERTO NEL MIRINO DEI VENEZIANI »

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16.50 - mercoledì 7 luglio 2021

CARRA’/LA SUA FOTOGRAFA A «OGGI»: «UNA SOLA VOLTA SONO RIUSCITA A SPETTINARLA»

OGGI è in edicola con 15 pagine dedicate a Raffaella Carrà: vita, amori, dolori, carriera e anche qualche testimonianza. Come quella di Marinetta Saglio, da più di trent’anni sua ritrattista di fiducia e amica. Che sul leggendario caschetto della Carrà racconta: «Una volta la pregai: “Raffaè, fammi togliere uno sfizio”. Misi un ventilatore che le scompigliò i capelli, e ne venne fuori una foto spettinata in cui lei non guarda in camera. La vide e mi disse: “Ma lo sai che c’avevi ragione?”. Era il suo scatto preferito». E rivela anche la sua passione per gli scherzi, perfino perfidi: «Era una gran cuoca, stava spesso ai fornelli, devo a lei la miglior parmigiana che ho mai assaggiato. Agli ospiti mi faceva dire che il cane aveva leccato le polpette che avrebbe servito a cena. Non era vero, lei rideva come una matta quando le portava a tavola e quelli, poveretti, cercavano di ritrarsi: chi diceva d’essere sazio, chi fingeva il mal di pancia. Lei infieriva: “Non puoi non assaggiarle, guarda che mi offendo”. Era il suo lato comico».

MAURIZIO COSTANZO A «OGGI»: «LA POLITICA SI SVEGLI E CI DIA UNA LEGGE SULL’EUTANASIA»

Maurizio Costanzo ha aderito alla raccolta firme per il Referendum sull’Eutanasia Legale promosso dall’Associazione Luca Coscioni. Lo rivela in esclusiva il settimanale OGGI nel numero in edicola. Al settimanale, Costanzo racconta: «La questione mi sta a cuore da sempre. A 17 anni scrissi anche una commedia sull’eutanasia. Si intitolava Ho ucciso la morte». Nell’intervista il giornalista denuncia l’immobilismo della politica e le ingerenze del Vaticano sul tema: «Vorrei ci fosse da parte di politica e Vaticano la consapevolezza che morire soffrendo non è bene per nessuno. I politici non si rendono conto delle sofferenze che questo immobilismo causa alla gente. Prenda Dj Fabo: paralizzato, cieco, sofferente. Doveva rimanere così fino alla fine dei suoi giorni? Per mortificarsi fino in fondo? L’eutanasia e il suicidio assistito sono una forma di civiltà. Ma in generale abbiamo un problema col riconoscimento dei diritti, in Italia: ci interessa più il chiacchiericcio delle cose serie». In riferimento alla vicenda di Fabiano Antoniani (Dj Fabo), Costanzo (candidato da Pannella coi radicali nel 1976) confida: «Se io fossi in una situazione disperata, chi mi vuole bene saprebbe cosa fare».

SU «OGGI», EMANUELE FILIBERTO NEL MIRINO DEI VENEZIANI: «NON SI FREGI DEL TITOLO DI PRINCIPE DI VENEZIA»

OGGI in edicola dedica un articolo alla contesa tra i due rami Savoia, riaperto dalle lettere di Umberto al figlio Vittorio Emanuele e dalle carte sul presunto “golpe” di Vittorio Emanuele rivelate da OGGI e tornato di grande attualità anche per la corona posta sul feretro di Amedeo di Savoia.
L’articolo riporta anche la vicenda dell’appellativo “principe di Venezia” di cui si fregia Emanuele Filiberto, considerato un oltraggio da molti veneziani.
«Di principi di Venezia nella nostra storia ce n’è stato solo uno», dice Giovanni Giusto, consigliere comunale con delega alla storia e alla tradizione, «e nessuno lo rimpiange. Ci ricorda il momento più buio della nostra storia e le malefatte di Napoleone Bonaparte… Nel 1805 ci riprese e nominò principe di Venezia Eugenio di Beauharnais, figlio di primo letto di sua moglie Giuseppina. Nel 1814 quel titolo è stato spazzato via con tutta l’epoca napoleonica. E non si capisce perché qualcuno lo voglia resuscitare. Emanuele Filiberto dice di averlo avuto, a voce, dal nonno. Escludo che una persona attenta come re Umberto possa averlo fatto».

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