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SETTIMANALE ” OGGI “ * IN EDICOLA IL 30 SETTEMBRE: « GF VIP – LE TRE ETIOPI NON SONO PRINCIPESSE / CARLUCCI-AL BANO / EITAN / MANFREDI MATTEI- ILDELITTO OLGIATA »

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16.48 - mercoledì 29 settembre 2021

GF VIP/IL SETTIMANALE «OGGI»: LE TRE ETIOPI NON SONO PRINCIPESSE E IL LORO PADRE È IN GALERA IN SVIZZERA

Dopo aver svelato nel numero scorso la reale identità delle tre sorelle che partecipano al «Gf Vip», nel numero in edicola da domani OGGI rivela che le tre “principesse etiopi” non sarebbero in realtà principesse, cioè discendenti dal Negus Heilé Selassié, e che il loro padre, Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, è stato arrestato in Lussemburgo a giugno ed estradato da alcune settimane in Svizzera, dove sarà trattenuto almeno tre mesi nel carcere di Lugano.
Nel mandato di cattura internazionale emesso il 5 marzo scorso dalle autorità elvetiche per una truffa da 10 milioni di franchi, al chilometrico nome del “discendente” del Negus c’è una curiosa aggiunta, quella di “Giulio Bissiri”. OGGI è in grado di rivelare che Giulio è nato effettivamente in Etiopia, figlio di un giardiniere italiano che lavorava nel palazzo imperiale di Hailé Selassié. Il bambino giocava con i nipoti di Hailé Selassié ed era ben voluto dalla famiglia imperiale che lo considerava come uno di loro. Rientrato in Italia, ha vissuto il sogno di recuperare l’immenso tesoro del Negus. Fu così che convinse alcuni discendenti legittimi di Hailé Selassié, ormai poveri in canna che vivevano in vari Paesi, a firmargli una delega e a chiudere un occhio sulla sua affermata discendenza dal duca di Harar, secondogenito dell’imperatore. Riuscendo infine a far modificare i suoi documenti e a farsi passare per il terzo nella successione imperiale etiope.

EITAN/IL SETTIMANALE «OGGI»: PIANO RAPIMENTO PREPARATO DA MESI, ANCHE CON OFFERTA DI MOLTI SOLDI
«Eitan viene manipolato dai nonni che l’hanno rapito: quando gli zii affidatari gli parlano in videochiamata risponde stranito, ripete a macchinetta frasi non sue. Poi si guarda attorno nella stanza, come a cercare conferma di aver ben eseguito gli ordini. È straziante». Dopo la decisione del tribunale israeliano di trattenere in Israele il piccolo sopravvissuto della tragedia del Mottarone, una fonte rivela a OGGI, in edicola da domani, la sofferenza di Eitan Biran, il piccolo sopravvissuto alla tragedia del Mottarone rapito dal nonno materno Shmuel Peleg.

L’articolo in uscita domani su OGGI rivela poi dettagli inediti sull’organizzazione del sequestro, a partire dalle pressioni dei nonni rapitori per procurarsi il passaporto del bambino. «Il piano era in preparazione da mesi: un’israeliana che vive in Italia ha sporto denuncia spiegando che già a luglio era stata contattata da un uomo che le aveva offerto molti soldi per collaborare al sequestro», rivela a OGGI un’amica di famiglia, a Pavia. «Nelle ultime settimane prima della fuga, poi, i nonni portavano Eitan in giro per il metrò di Milano per saggiare la sua reazione a luoghi sconosciuti e lo riconsegnavano agli zii Aya e Or sempre più tardi, perché il giorno del rapimento non si mettessero in allarme».
MILLY CARLUCCI A «OGGI»: «PER PORTARE AL BANO A BALLANDO GLI HO FATTO PER 15 ANNI IL LAVAGGIO DEL CERVELLO»
«Ci ho messo 15 anni per convincere Al Bano a ballare in Tv, gli ho fatto il lavaggio del cervello per tre lustri». Milly Carlucci racconta in esclusiva a Oggi, in edicola da domani, come è riuscita ad arruolare Al Bano in gara nella prossima edizione di Ballando con le stelle.
Al Bano, anche lui intervistato da Oggi, spiega: «Mi sento un albero di ulivo, di me si muovono solo le foglie. Solo Milly poteva convincermi, mostrandomi un video del grande Giorgio Albertazzi a Ballando». E aggiunge: «So ballare solo un po’ il valzer, in me c’è un animo ottocentesco».
Milly Carlucci commenta poi il cast pieno di star di questa edizione: «È frutto di una congiunzione astrale fortunata. Non abbiamo avuto a disposizione più soldi, anzi, c’è stato un taglio del 15% rispetto all’anno scorso».
Sulla giuria, interamente riconfermata, dice: «Questa è la giuria che il pubblico ama odiare. Anche quando dicono cose normali sembra che abbiano gettato bombe molotov nel salotto degli italiani. Ormai Mariotto deve andare in giro con le guardie del corpo», conclude ridendo.

DELITTO OLGIATA/ MANFREDI MATTEI, FIGLIO DI ALBERICA DELLA TORRE, A OGGI: «L’ASSSASSINO DI MIA MAMMA STA PER TORNARE GIA’ LIBERO, CI HA FREGATI TUTTI»
Il prossimo 10 ottobre, Manuel Winston Reyes, condannato nel 2011 per il delitto dell’Olgiata, sarà libero. «Ha passato solo 10 anni in carcere. Se lo incontrassi? Gli farei i complimenti per come è riuscito a sfangarla: ha fatto poco più di 9 anni di carcere per un omicidio dopo aver vissuto 20 anni da uomo libero. Complimenti a lui, perché è riuscito a fregare tutti». Così in un’intervista esclusiva a OGGI, in edicola da domani, Manfredi Mattei Filo della Torre, figlio della contessa Alberica, uccisa nella sua villa dell’Olgiata il 10 luglio 1991. Che aggiunge: «Con noi non si è mai scusato, neanche durante le udienze del processo in Corte d’Assise, in cui ci siamo incrociati». Lo scorso anno, Pietro Mattei, marito di Alberica e padre di Manfredi è mancato: «Se non avessimo avuto le spalle forti di papà e le disponibilità economiche che aveva, non avremmo potuto ottenere giustizia», sottolinea Mattei, che non lesina critiche a come la magistratura condusse le indagini nella prima fase dopo il delitto. Anche a causa delle vicissitudini della sua famiglia, Manfredi Mattei sta sostenendo la raccolta firme per i referendum sulla giustizia promossa dai Radicali: «Non è una posizione politica, ma un dovere civico».
Manfredi Mattei parla anche del coinvolgimento nella vicenda, come sospettato, di Michele Finocchi, allora uomo dei servizi segreti: «Il giorno in cui mia mamma fu uccisa, mi sembra di ricordare che Finocchi, per esempio, arrivò lì per caso, per un appuntamento pregresso che non si era riusciti a disdire in quel trambusto… I miei lo avevano conosciuto per un motivo banale, quando avevano fatto i passaporti».
A un certo punto i sospetti lambirono anche il padre, Pietro Mattei. Ha mai dubitato di lui?
«Innanzitutto non fu mai lontanamente sospettato, su questo è stata costruita una narrazione mediatica tremenda. Comunque non ho mai, assolutamente, dubitato di lui».

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