(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///
Adattamento per il grande schermo dell’omonima pièce teatrale di Rohmer, il film “Il trio in mi bemolle” della regista portoghese Rita Azevedo Gomes è proposto da “Fuori Orario cose (mai) viste”, l’appuntamento notturno con il cinema d’autore di Rai Cultura, venerdì 18 aprile alle 1.40 su Rai 3, in prima visione tv.
Adélia e Paul, che in passato sono stati una coppia dai gusti musicali opposti, si ritrovano a un anno dalla separazione. Seguono altri sette incontri fatti di parole e schermaglie, nei quali ha un ruolo decisivo il Trio per pianoforte, clarinetto e viola di Mozart. Nella relazione tra i due personaggi sembra profilarsi un nuovo accordo, secondo una struttura che ricorda le classiche “screwball comedies” del rimatrimonio.
Ma quello cui si assiste è un film nel film. A osservare il set dei due attori è il geniale regista Ado Arrieta. La vita libera e spontanea del set si intreccia alla finzione e alla struttura musicale della commedia.
La regista portoghese Rita Azevedo Gomes aveva deciso di portare in scena a teatro l’opera di Rohmer dello stesso titolo, l’unica del suo autore, poi l’arrivo della pandemia la spinse a rinunciare alla messa in scena teatrale e a farne un film insieme a un ristretto gruppo di amici – Rita Durão e Pierre Léon nei due ruoli principali, Ado Arrieta in quello del regista.
Terminato nel 2022 il film è stato presentato in prima mondiale al Festival di Berlino nella sezione Forum.
Rita Azevedo Gomes ha iniziato a lavorare nel cinema, in teatro e all’opera negli anni Settanta collaborando anche con autori come Manoel de Oliveira e Werner Schroeter. Ha lavorato anche con la Fondazione Gulbenkian e la Cinemateca Portuguesa. Il suo primo film è stato “O Som da Terra a Tremer” del 1990, in concorso al Festival di Torino. I film successivi sono presentati a Venezia, Locarno, Berlino. Negli ultimi anni diversi omaggi e retrospettive l’hanno fatta conoscere come una delle figure più affascinanti del cinema europeo contemporaneo.