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ITALIA 1 – “ LE IENE “ * « MARTEDÌ 1° GIUGNO, INTERVISTA ESCLUSIVA A ROBERTO FORMIGONI »

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15.58 - martedì 1 giugno 2021

Giulia Innocenzi intervista in esclusiva l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, nell’appartamento a Milano dove attualmente sta scontando i domiciliari. Il servizio in onda a “Le Iene” stasera, martedì 1° giugno, in prima serata su Italia 1.

Innocenzi: Allora Formigoni, perché ha fatto il ricorso per riottenere il vitalizio? Si trova ancora agli arresti domiciliari?
Formigoni: Mi trovo agli arresti domiciliari, ho la possibilità di uscire due ore al giorno, per il resto devo stare in casa.
Innocenzi: La sua condanna per corruzione è di 5 anni e 10 mesi giusto?
Formigoni: Esattamente.
Innocenzi: E in carcere quanto è stato?
Formigoni: 5 mesi, benché avessi superato i 70 anni, e quindi sono stato in carcere grazie alla Legge “spazza corrotti”, voluta dai 5 Stelle che pochi mesi dopo fu dichiarata incostituzionale.
Innocenzi: Ha il dente avvelenato coi 5 Stelle?
Formigoni: Ma no poveretti! Non ne hanno vinta una, gli è rimasta soltanto la battaglia contro Formigoni, ma mi sembra che stiano perdendo anche quella.
Innocenzi: In carcere è stata dura immagino, 5 mesi.
Formigoni: Guardi, l’ho accettata. Grazie all’educazione cristiana che ho ricevuto, avevo una cella che dividevo con altri tre detenuti.
Innocenzi: Quindi non aveva una cella lusso?
Formigoni: No.
Innocenzi: Da ex Senatore?
Formigoni: No, sono stato trattato con grandissimo rispetto, era presente uno di loro condannato per omicidio, mi disse “noi tutti i giorni laviamo, puliamo. Tu non farai nulla di tutto questo, abbiamo deciso, tu hai fatto tanto bene ai cittadini, vogliamo darti questo segno di riconoscenza”.
Innocenzi: E lei ha accettato il trattamento privilegiato?
Formigoni: Non ho potuto fare nulla, addirittura non volevano che apparecchiassi la tavola.
Innocenzi: Oggi quali altri redditi percepisce lei?
Formigoni: Da quando la commissione contenziosa del Senato ha stabilito che doveva essermi restituita questa pensione, ricevo attorno ai 2000 euro al mese.
Innocenzi: Quindi lei o ha il vitalizio della sua vita politica oppure non ha niente?
Formigoni: Esattamente, oppure non ho niente. Tenga anche conto che mi è stato sequestrato tutto.
Innocenzi: Perchè lei è stato condannato per corruzione a risarcire 47 milioni di euro.
Formigoni: Sì, uno strano calcolo ma anche qui ho accettato cristianamente.
Innocenzi: Ok ma 47 milioni quando li restituisce?
Formigoni: Se mi lasciassero lavorare potrei trovare un lavoro significativo e potrei magari fare quello che devo. Sono stato aiutato in questi mesi dagli amici che mi hanno permesso di sopravvivere.
Innocenzi: Allora è un indigente fortunato rispetto ad altri!
Formigoni: Forse qualcuno sperava che gli amici mi abbandonassero.
Innocenzi: Allora, facciamo un po’ di chiarezza sulle cifre. Lei prima della condanna percepiva due vitalizi, giusto?
Formigoni: Del Senato e della Regione.
Innocenzi: Per un totale di 10 mila euro al mese. Questo prima che venisse condannato.
Formigoni: Esattamente. Dal momento della condanna la Corte Dei Conti mi ha sequestrato integralmente il vitalizio di Regione Lombardia.
Innocenzi: E il Senato le toglie l’altro vitalizio in quanto condannato.
Formigoni: Esatto, e io ho fatto immediatamente ricorso. La commissione di garanzia mi ha dato pienamente ragione, ha stabilito quindi che la sentenza Grasso non stava né in cielo né in terra.
Innocenzi: Ma la decisione è politica.
Formigoni: La commissione del Senato in termini di diritto ha riconosciuto il mio diritto a non morire di stenti.
Innocenzi: Paola Taverna ha detto che potrebbe richiedere il reddito di cittadinanza se ha questi problemi economici.
Formigoni: No perché avendo lavorato nelle Istituzioni per 34 anni ho maturato la pensione.
Innocenzi: Eh ma se è un vitalizio, allora il vitalizio ai condannati non si dà?
Formigoni: Abbiamo già spiegato che si tratta di pensione quindi avendo maturato la pensione, io voglio vivere con i soldi miei.
Innocenzi: È che diciamo, nell’idea dei 5 stelle, la politica sarebbe dovuta essere una parentesi nella vita di un lavoratore. Il suo caso invece è diverso perché lei ha sempre lavorato in politica.
Formigoni: Esattamente, io ho sempre lavorato per 34 anni di politica.
Innocenzi: Nei suoi 34 anni di onorata carriera non è riuscito a mettersi niente da parte?
Formigoni: Le ripeto, mi hanno sequestrato tutto.
Innocenzi: Questa casa non è di proprietà?
Formigoni: Questa casa non è mia, questa casa mi è stata prestata da un amico per un qualche tempo, perché tra poco avrà bisogno lui stesso.
Innocenzi: La delibera Grasso parla di un principio condivisibile. Se la disciplina e l’onore non ci sono più e per un condannato per corruzione in via definitiva possiamo dire che non c’è, non ci deve più essere il vitalizio?
Formigoni: Per le colpe che il tribunale ha ritenuto di vedere in me, mi ha attribuito una pena. 5 anni e 10 mesi, che sto scontando, con disciplina e onore, nel pieno rispetto di quello che mi è stato detto.
Innocenzi: Però era una condanna per corruzione.
Formigoni: Perché il signor Grasso vuole aggiungere una pena aggiuntiva? Non gli è lecito. Questa sentenza che invece è a mio favore, i 5 Stelle la vogliono abbattere, questo è il loro giustizialismo, sono dei forcaioli!
Innocenzi: Quindi anche se ha tradito il suo mandato nei confronti dei cittadini, dice “questi soldi mi aspettano comunque”.
Formigoni: La legge italiana stabilisce con chiarezza che la pensione non può essere sequestrata, se non nella misura massima del 20% a nessuno, tranne a chi si è macchiato di delitti di mafia, di terrorismo o ha evaso.
Innocenzi: Però è un po’ un paradosso che chi è condannato per corruzione poi venga “premiato” con i soldi dei cittadini.
Formigoni: Ma come premiato? I soldi sono i miei.
Innocenzi: Per il vitalizio.
Formigoni: I soldi sono i miei! No, non sono dello Stato, i soldi sono la rinuncia a una parte dell’emolumento che io ho fatto per 16 anni, mese per mese.
Innocenzi: Lei si può immaginare un italiano che si vede le sue foto delle vacanze in barca, mentre faceva i tuffi che sono quelle vacanze per cui poi è stato condannato.
Formigoni: Ha detto giusto.
Innocenzi: Ecco.
Formigoni: Sono stato condannato per delle vacanze, la ringrazio.
Innocenzi: Vacanze, emolumenti vari insomma, ma io con i miei soldi delle mie tasse devo dare il vitalizio a Formigoni?
Formigoni: Ma non mi paga con i suoi soldi, mi perdoni, se insisto nel dire che 60 milioni di italiani non tirano fuori 1 centesimo da dare a Formigoni. Sono tutti risparmi messi via da me…
Innocenzi: La Azzolina ha definito il suo vitalizio una “scatarrata” sui cittadini.
Formigoni: A me il nome Azzolina fa venire in mente i banchi a rotelle che ho visto accatastati in molte scuole.
Innocenzi: Ma non ci deve essere anche un’etica diversa che giudica i politici? Lei non è stato un lavoratore qualunque, lei è stato un rappresentante di noi cittadini.
Formigoni: Da un punto di vista del lavoro ho lavorato come un matto, Le assicuro, i lombardi lo sanno, mi vedevano arrivare alle otto e mezza nel mio ufficio e fino alle 10, 10:30 di sera il trentesimo piano del Pirellone era con la luce accesa.
Innocenzi: Purtroppo per lei però oggi quello che noi ci ricordiamo è la condanna, no?
Formigoni: Ma le assicuro che molti cittadini ricordano invece quello che ho fatto. Se lei potesse fare un giro con me vedrebbe quante persone mi salutano, quante persone vengono a stringermi la mano, quante persone vengono a dirmi “grazie Formigoni”.
Innocenzi: Quindi non le dicono che è una “scatarrata” sui cittadini?
Formigoni: No, no… Una volta mi è capitato.
Innocenzi: Solo una volta?
Formigoni: Uno che passava lì in bicicletta mi ha detto “pirla!”, e vabbè, l’ho accettato, guardi non gli ho neanche risposto… io che pure sono un tipo sanguigno.
Innocenzi: Lei oggi è diventato il simbolo della peggiore casta.
Formigoni: Io vedo che c’è un’insistenza straordinaria nei confronti di Formigoni, sono i 5 stelle che la portano avanti.
Innocenzi: Lei come considera la sua vittoria per riottenere il vitalizio?
Formigoni: Una vittoria del diritto. Il diritto che dice che in Italia nessuno deve morire per stenti.

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