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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * INDENNIZZI AGLI OLIVOCOLTORI: « PER QUALE RAGIONE SONO STATI DEFINITI CRITERI COSÌ STRINGENTI PER L’ACCESSO DA PARTE DEL SINGOLO AGRICOLTORE? »

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09.54 - martedì 1 marzo 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

Recentemente la Giunta provinciale ha stabilito un intervento di sostegno economico per gli olivocoltori trentini colpiti, nell’anno 2021, da una forte crisi della produzione olearia, legata soprattutto all’andamento atmosferico. Purtroppo i criteri di ammissione all’indennizzo sono talmente stringenti e le cifre sono così contenute, da rendere la proposta praticamente nulla nei suoi effetti tangibili, una sorta di “scherzo di carnevale”.

E così, mentre per il finanziamento dei ben noti carri-ponte si è utilizzata una inusuale elasticità dei criteri di ammissione al sostegno provinciale, per le produzioni oleicole si è destinata una cifra complessiva talmente modesta da rendere, di fatto, inutile il progetto intero.

Su questi temi, il Consigliere del P.D., Luca Zeni, ha depositato oggi una specifica interrogazione per conoscere le ragioni tecniche che stanno alla base di simili scelte della Giunta provinciale e cosa la stessa intende fare in futuro se le condizioni atmosferiche produrranno ulteriori problemi alle coltivazioni degli olivi in Trentino.

 

*

INTERROGAZIONE

Recentemente la Giunta provinciale è intervenuta in merito alla concessione di indennizzi agli olivocoltori, i quali hanno subito importanti perdite nella produzione dell’anno 2021. Ricordiamo, per inquadrare la questione, che è un mercato caratterizzato spesso da piccoli produttori che integrano in tal modo il loro reddito, mentre sono pochi i produttori di dimensioni medio-grandi.

Purtroppo i criteri di ammissione al contributo provinciale sono così stringenti da rendere di fatto quasi nullo il contributo stesso. E così, mentre l’ormai famoso finanziamento per l’acquisto di nuovi carri-ponte registra una elasticità interpretativa tale forse da consentire perfino qualche speculazione a spese del denaro pubblico, il sostegno agli olivocoltori si impantana invece in una serie di vincoli che cozzano contro ogni possibilità di rapida e diffusa erogazione dei sostegni economici agli imprenditori agricoli del settore.

Infatti, la Giunta definisce, con propria deliberazione n. 179 di data 11 febbraio 2022, i criteri d’accesso agli indennizzi, specificando, ad esempio, che il richiedente deve possedere la partita IVA, elemento questo discriminante perché solo pochissime aziende agricole ne sono in possesso. E ancora: l’indennizzo è fissato in euro 2.000,00.= per ettaro, ridotto a euro 1.500,00.= per chi non possiede una polizza assicurativa a copertura almeno del 50% della produzione aziendale, dimenticando che quasi nessun impresa, tranne alcune di grandi dimensioni, ne è in possesso dato che in olivocoltura questa è una prassi consolidata da tradizioni pluriennali e legate alla costanza dell’andamento meteorologico. Va da sé che sono quindi le aziende medio-piccole, ovvero quelle maggiormente danneggiate, a subire la beffa dell’esclusione dall’acceso ai finanziamenti. Ma non basta.

L’indennizzo infatti viene destinato solo a chi coltiva olivaie per almeno 3.000 metri quadrati e cioè, anche qui, poche, pochissime aziende. E’ poi richiesto l’invio della domanda di sostegno attraverso la p.e.c. (posta elettronica certificata), dimenticando che gli agricoltori che la possiedono sono “rara avis” e quindi è necessario, per tutti gli altri, rivolgersi alle Organizzazioni sindacali agricole, come “Coldiretti”, che appaiono ben poco entusiaste di questo ulteriore carico di lavoro e spesso rinviano al Servizio Agricoltura del-la Provincia o agli Uffici periferici dello stesso.

Va sottolineato inoltre come la possibilità di adire all’indennizzo è, in realtà, una sorta di “terno al lotto”, considerato che non c’è graduatoria e l’erogazione si esaurisce con l’esaurimento dei fondi stanziati, pari a euro 300.000,00.= per l’intero comparto provinciale.

Sembrano esserci insomma abbastanza elementi per definire quest’indennizzo, visto il periodo, come una burla carnevalesca, o meglio una presa in giro degli olivocoltori gardesani, dei quali, ottemperando a tutti gli obblighi previsti dalle disposizioni provinciali, il 95% circa risulterebbe escluso dal finanziamento in esame.

 

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– sulla base di quale scelta di bilancio e di natura tecnica si è stabilita una misura globale di indennizzo pari solo a euro 300.000,00.= per tutta la produzione olivicola trentina;

– per quale ragione sono stati definiti criteri così stringenti per l’accesso, da parte del singolo agricoltore, agli indennizzi in esame;

– sulla scorta di quali valutazioni tecnico-scientifiche e finanziarie si è stabilito il tetto massimo di euro 2.000,00.= per ettaro, con riduzione ad euro 1.500,00.= per chi non ha sottoscritto polizze assicurative a copertura alme-no del 50% della produzione, quando alla Provincia è ben noto che la prassi assicurativa è di fatto estranea alle tradizioni della produzione olivicola;

– posto che, secondo la Fondazione “E. Mach” la causa della crisi produttiva del settore è legata all’andamento climatico dell’ annata agraria 2020-2021 caratterizzato da gelate tardive, alte temperature estive e scarsa piovosità, co-sa intende fare la Giunta provinciale se lo stesso andamento climatico dovesse ripetersi nella corrente annata agraria, così come nelle prossime;

– per quale ragione, infine, questi indennizzi si è deciso di non renderli cumulabili con altri aiuti pubblici, anche in considerazione delle oggettive difficoltà nelle quali versano molti comparti produttivi della nostra agricoltura, ad iniziare proprio dal settore oleario.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

avv. Luca Zeni

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