Nelle scorse settimane in Consiglio Comunale è stata trattata l’interrogazione con la quale già avevo segnalato che avere accesso ai nidi comunali a Trento quest’anno sembra essere una continua corsa ad ostacoli.
Tante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione, soprattutto sul presupposto che in via emergenziale sarebbe stato messo a disposizione dei bimbi esclusi dai nidi di residenza quello, non proprio comodo, all’interporto.
Tutto risolto dunque?
Non proprio.
Posto che al 9 di agosto i genitori i cui bimbi risultano assegnati proprio all’interporto lamentano di non conoscere neppure la data in cui inizierà l’ambientamento presso la struttura e l’orario di accesso.
I genitori, già penalizzati dal tragitto giornaliero da compiere quotidianamente presso un nido così distante dalla città – a meno di un mese dall’inizio del servizio- hanno diritto di avere risposte celeri da parte dell’amministrazione per poter organizzare la propria giornata lavorativa, devono sapere a che ora potranno arrivare sul luogo di lavoro e chi si occuperà dei bambini durante il giorno.
Il nido non è un posteggio dove lasciare i bimbi mentre si lavora, al contrario, è un luogo che per i genitori deve essere come una seconda casa: è necessario visitarlo, capire qual è il contesto, quali sono le educatrici, come si svolgerà la giornata dei propri figli. Già di per sé non è facile lasciare bimbi così piccoli con degli estranei.
È preoccupante che queste esigenze non siano state percepite e le famiglie interessate non abbiano avuto ancora risposte certe, con tutti i disagi che ne conseguono.
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Silvia Zanetti
Consigliere Comunale per SI PUO’ FARE!