Nelle prossime sedute del consiglio comunale verrà trattata l’interrogazione della sottoscritta consigliera avente ad oggetto la già nota situazione degli accessi agli asili nido di Trento per l’anno 2021/2022. Avere accesso ai nidi comunali a Trento quest’anno sembra essere una continua corsa ad ostacoli.
Il criterio dei punteggi della graduatoria, in un’epoca eccezionale di pandemia mondiale, risulta obsoleta e poco attinente alle necessità delle famiglie. Infatti, i pochi posti messi a disposizione in un primo momento dal Comune di Trento non sono serviti a dare risposte alle famiglie, soprattutto alle donne, già colpite pesantemente dalla situazione emergenziale degli ultimi 18 mesi.
A quanto è dato sapere sarebbero rimasti esclusi molti bambini con entrambi i genitori lavoratori full time. Quest’anno era ed è doveroso dare priorità al lavoro delle donne. Era ed è doveroso, sia dal punto di vista morale che sostanziale, dare risposte concrete alle famiglie di lavoratori e lavoratrici che negli ultimi mesi sono stati costretti ad accedere a tutti i congedi possibili per poter seguire i propri figli.
Nonostante le rassicurazioni da parte dell’assessora Bozzarelli e del Sindaco -anche tramite uscite sui social- sul fatto che, grazie ad un accordo con la APSS, sarebbero state accettate praticamente tutte le domande pervenute, tuttavia, ad oggi, questi intenti non sembrano rispecchiare la realtà: molte famiglie si sono viste superare in graduatoria a causa dell’applicazione di criteri affatto adeguati al momento eccezionale. E, sempre ad oggi, non vi è alcuna certezza per gli esclusi di avere assicurato un posto in una struttura comunale.
L’amministrazione comunale dovrebbe doverosamente dare risposte celeri e adeguate alle esigenze dei nuclei familiari, in particolare quelli con entrambi i genitori lavoratori, permettendo alle famiglie di organizzarsi per il mese di settembre.
Queste modalità operative avranno certamente delle conseguenze: per molte donne lavoratrici, stanche e affrante da questa situazione e messe in secondo piano nell’accesso al servizio, la scelta sarà obbligata, cioè lasciare il lavoro per dedicarsi alla cura dei figli under 3 anni.
*
Silvia Zanetti
Consigliere Comunale “Si può fare!”