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ZANELLA (FUTURA) * WELFARE TRENTINO: « NO A LIBERI PROFESSIONISTI O COOPERATIVE DI MEDICI CHE DI FATTO PRIVATIZZANO LA SANITÀ, INDURRÀ CHI HA RESISTITO NEL PUBBLICO A LICENZIARSI »

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06.15 - domenica 5 giugno 2022

Da tempo denunciamo il rischio del collasso del sistema sanitario provinciale, in particolare a causa della carenza di personale. Ecco che le previsioni si stanno purtroppo avverando con PS al tracollo, punti nascite in affanno, radiologie scoperte, psichiatrie e neuropsichiatrie in estrema difficoltà, aree territoriale scoperte da MMG, RSA senza infermieri. D’altronde con una Giunta provinciale che continua a non ascoltare i vari stakeholders e a voler garantire gli stessi servizi ovunque – senza considerare appropriatezza e sostenibilità del sistema – il risultato non poteva che essere questo. Anzi, ora si rischia che siano proprio l’assessorato di Segnana e l’APSS a dare il colpo di grazia a un sistema in affanno.

Dare in mano i servizi a liberi professionisti o cooperative di medici, infatti, pagandoli di più e con condizioni di lavoro meno stressanti, privatizzando di fatto la sanità, indurrà quelli che con fatica hanno resistito nel pubblico a licenziarsi: si esce dalla porta esausti per un lavoro che ha portato al burnout, per rientrare a condizioni più vantaggiose dalla finestra. Che lungimiranza può avere un approccio di questo tipo?! Serve garantire stabilità ai team di cura, altrimenti non vi saranno né qualità per l’utenza, né benessere organizzativo per i professionisti.

Serve quindi creare condizioni di attrattività nel pubblico, sia economiche, che di servizi agevolati (a partire dalla casa, visto la difficoltà a reperirla e i costi nel nostro territorio), sia di sviluppo professionale, che di benessere lavorativo. Servono soluzioni di brevissimo termine alla carenza di personale, ma anche una pianificazione di medio e lungo termine, ridefinendo i fabbisogni formativi sulla base delle carenze, sia di professionisti medici, che di infermieri, tecnici di radiologia, OSS e altri professionisti sanitari. Servono quindi strutture formative adeguate – il Polo per le professioni sanitarie è insufficiente e la Scuola di Medicina non ha più spazi – e investimenti di risorse economiche e di personale nella formazione.

Serve poi efficientare alcuni servizi: i doppioni immotivati – come i punti nascite periferici – che già erano inappropriati prima, ora sono assolutamente insostenibili. E poi serve una seria programmazione delle cure territoriali che ridisegni la rete dei servizi – quelli sì capillari – favorendo un’unica governance che integri sanitario e sociale. E va chiarita la partita della rete ospedaliera, a partire da Not e Noc, definendo funzioni degli ospedali secondo criteri di appropriatezza, e non per tornaconti elettorali.

Questi dovrebbero essere i ragionamenti da sottoporre agli Stati generali della Salute, dove siedano allo stesso tavolo assessorato, Apss, Upipa e Spes, Consiglio dei sanitari, tutti gli ordini professionali della salute (compresi assistenti sociali e psicologi), Consulte della salute e delle politiche sociali, Università (con la Scuola di Medicina e il Polo per le professioni sanitarie) e sindacati.

Un tavolo che è quanto mai urgente, non capirlo è da miopi. Un’occasione per arrivare a proposte concrete e condivise per risolvere i problemi contingenti e per dare struttura alla sanità del prossimo futuro. La salute è uno dei ben più preziosi per l’individuo e per la collettività: questi ragionamenti non sono più rinviabili e soprattutto non è più rinviabile l’avvio di una seria fase di ascolto e di partecipazione, cosa che questa Giunta non ha mai fatto. Ne va del futuro della nostra sanità, che deve restare pubblica e ad accesso universale.

 

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Paolo Zanella

Consigliere provinciale del Trentino – Futura

Consigliere regionale del Trentino – Alto Adige/Sudtirol Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda

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