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ZANELLA (FUTURA) * MUSE – TRENTO: « LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE BISESTI SULLE 30 NUOVE POSIZIONI LAVORATIVE BANDITE DALLA PAT NON SONO CERTO RASSICURANTI »

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08.10 - martedì 14 giugno 2022

Le dichiarazioni dell’assessore Bisesti sulle trenta nuove posizioni lavorative bandite dalla Provincia per il Muse non sono certo rassicuranti per il personale attualmente esternalizzato in forza presso il museo. Innanzitutto si tratta solo di venticinque posti banditi con concorso aperto. Altre sei sono riservati al personale della Provincia, quindi non accessibili ai lavoratori delle cooperative.

In rapporto al numero di lavoratori e lavoratrici esternalizzati, quei posti sono ben poca cosa. Nel 2020 i dati parlavano del 44% delle posizioni lavorative esternalizzate su 252 complessive (quindi circa 110 persone). Nonostante il personale esternalizzato sia stato ridotto durante la pandemia, quei trenta posti (sempre venticinque quelli accessibili a tutti/e) sono comunque un numero assai ridotto.

L’assessore Bisesti ha dichiarato alla stampa che “le trenta nuove posizioni lavorative consentono alla struttura di gestire direttamente una parte dei servizi di mediazione, orientamento e animazione dei visitatori e delle attività connesse, che attualmente erano svolte da personale esterno e con un miglioramento importante per i lavoratori”. Il problema principale è che i bandi in realtà non sono rivolti, non solo a chi si occupa della parta commerciale e di organizzazione delle visite (bookshop, prenotazioni visita, organizzazione dei turni,…), ma nemmeno a chi rappresenta il core business del museo: pilot e coach. Proprio quelli che hanno dato avvia alla protesta per chiedere contratti e ritmi di vita più dignitosi.

L’attività principale del Muse, infatti, a fianco a quella di ricerca, è la divulgazione scientifica e culturale attraverso visite guidate e attività didattiche laboratoriali, in particolare rivolte alle scuole. Proprio per la qualità di questa attività il Muse è uno dei musei più visitati d’Italia. Queste attività sono tenute proprio da pilot e coach, ridotti negli ultimi anni da una settantina a una quarantina a causa della pandemia. Questa quarantina di professionisti qualificati con lauree magistrali, master e dottorati continuano ad essere considerati paradossalmente personale secondario e a rimanere esternalizzati, nonostante la mission del Muse riconosca loro un ruolo chiave.

I contratti stipulati con le cooperative da cui dipendono questi lavoratori e lavoratrici prevedono paghe assolutamente inadeguate, diritti contrattuali continuamente disattesi e orari di lavoro che risentono di un’elevata disorganizzazione che li tiene impegnati giornate intere a fronte di poche ore giornaliere lavorate.

Per capire perchè non si internalizzi e qualifichi un settore strategico come quello dell’organizzazione delle visite guidate/laboratori didattici e quello della stesura dei turni dei pilot e dei coach, visto che dalle capacità manageriali di chi svolge queste mansioni dipendono il benessere organizzativo e la qualità di vita proprio dei tanti pilot e coach, e perché non si assumano direttamente le figure dei pilot e dei coach, che si occupano del core business dell’attività museale e che rappresentano l’interfaccia diretta del Muse con l’utenza, ho presentato l’interrogazione che allego.

 

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PAOLO ZANELLA

Consigliere provinciale del Trentino

Futura

Consigliere regionale del Trentino – Alto Adige/Sudtirol

Grüne Fraktion – Gruppo Verde – Grupa Vërda

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