(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il vero schifo sono le parole omofobe di Gubert, non è nuovo a pesanti esternazioni contro le persone LGBT+.
Negli anni lo abbiamo sentito definire l’omosessualità come anormalità e come devianza da curare, raffrontare l’omosessualità alla zoofilia e definire l’amore tra due persone dello stesso sesso come un amore di serie zeta. Non è nuova nemmeno la sua ripugnanza verso le effusioni tra persone gay, così come la continua riproposizione della teoria del “contagio sociale” dell’omosessualità attraverso presunte azioni di propaganda.
Rieccolo dunque sfoderare per l’ennesima volta tutta la sua omofobia – della quale si è sempre detto fiero – nell’attacco al direttore dell’APT della Valsugana, reo di avere condiviso un video di due ragazzi gay che si baciano nel Lagorai. Gli ingredienti sono i soliti: omosessualità che sarebbe in crescita a causa della “propaganda gay”; lo schifo e il disgusto nel vedere un bacio tra due uomini; l’omosessualità come anormalità che non va “sdoganata”.
Il vero schifo è l’omofobia che trasudano le parole reazionarie di Gubert, che vorrebbe tenerci ancorati a un modello di società del tutto anacronistico, dove ciò che è giusto lo stabilisce per tutti la sua morale cattolica integralista. Parole d’odio gravissime, perché alimentano un insensato disprezzo verso una parte minoritaria della comunità, che – lui ne è la prova – ancora oggi è vittima di discriminazione. L’omofobia si diffonde per contagio, non di certo l’omosessualità, e in questo persone come Gubert hanno una grossa responsabilità.
Solidarietà alla coppia di ragazzi del video e al presidente dell’APT della Valsugana.
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Paolo Zanella
consigliere provinciale di Futura