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ZANELLA (FUTURA) – INTERROGAZIONE * COVID: « CHE FINE HANNO FATTO LE LINEE GUIDA E PERCHÉ NON SI SONO RIAPERTE TUTTE LE RSA ALLE VISITE? »

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15.57 - lunedì 8 marzo 2021

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) – Durante l’ultimo Consiglio provinciale, il 2 marzo scorso, l’assessora Segnana ci ha comunicato che le nuove linee guida per la riapertura alle visite delle RSA erano state mandate a Roma al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico.

A distanza di una settimana nessuna notizia. Le cinque RSA che oggi hanno finalmente riaperto alle visite, lo hanno fatto grazie ad un progetto sperimentale approvato dalla Provincia. Ma se la possibilità di consentire il contatto tra residenti e parenti si basa sul fatto che gli ospiti sono vaccinati e i parenti useranno mascherine FFP2 e guanti (cosa che pare essere prevista allo stesso modo anche dalle linee guida), perché non si sono aperte tutte le RSA con le stesse modalità?

Perché per cinque va bene un progetto locale (immaginiamo non approvato a Roma), e per le altre serve l’approvazione del CTS?! Delle due l’una: o serviva l’approvazione del Ministero per tutte o, se non serviva, con le stesse modalità del progetto sperimentale si potevano aprire già tutte, visto che i residenti sono quasi tutti vaccinati. Altrimenti si crea un’ingiustizia clamorosa tra residenti che non abbracciano, tutti, i propri cari da oltre un anno.

 

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Paolo Zanella

Consigliere provinciale del Trentino

e regionale Trentino-Alto Adige/Südtirol

FUTURA 2018

 

*

Interrogazione a risposta scritta n.
PERCHÉ NON SI SONO RIAPERTE TUTTE LE RSA ALLE VISITE?
Premesso che:
i residenti delle RSA appartengono alla popolazione che più di tutte ha pagato gli effetti devastanti di questa pandemia, sia in termini di vite umane, che di esiti fisici e psicologici;
a partire da oggi cinque RSA (​Ubalda Campagnola di Avio, Valle dei laghi di Cavedine, Cesare Benedetti di Mori, Opera Romani di Nomi e Margherita Grazioli di Povo) riaprono alle visite dei parenti con un progetto sperimentale;

il progetto sperimentale proposto dalle cinque strutture è stato sottoposto all’attenzione dell’assessora, del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia e dell’APSS. La sperimentazione prevede un patto di corresponsabilità che coinvolge i direttori sanitari, i direttori delle strutture e i famigliari degli ospiti;
in queste case di riposo i residenti che hanno completato il ciclo vaccinale o che sono guariti da meno di novanta giorni dal CoViD-19 potranno abbracciare i loro parenti che indosseranno mascherine FFP2 e guanti monouso. Le visite a residenti non vaccinati continueranno a seguire le modalità sinora in uso;

nell’ultima seduta di Consiglio provinciale online del giorno 2 marzo, durante l’informativa in merito alla pandemia, l’assessora Segnana ha affermato che le nuove linee guida per le visite in RSA erano state inviate a Roma, al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico ​con competenza di consulenza e supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del Coronavirus (CTS)​. Tali linee guida avrebbero permesso un ritorno progressivo alle visite con contatti tra parenti e residenti senza barriere fisiche (es. plexiglass), ma con i soli DPI, vista la copertura vaccinale della quasi totalità dei residenti;

con la seppur apprezzabilissima partenza del progetto sperimentale si viene a creare una situazione di ingiustizia di fatto tra i residenti (e i loro parenti) delle cinque RSA che hanno deciso di proporre questo progetto, approvato dai vertici della Provincia, e i parenti e residenti di tutte le altre strutture;

se il presupposto che ha permesso l’approvazione del progetto di apertura delle cinque strutture è la copertura vaccinale di residenti e operatori, presupposto contenuto (assieme agli stessi criteri d’accesso) anche nelle linee guida inviate a Roma, non si capisce come per cinque strutture si sia potuto non aspettare il via libera del CTS, mentre per le altre siamo in attesa dell’approvazione ufficiale delle linee guida.
Tutto ciò premesso:

​SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E L’ ASSESSORA ALLA SALUTE PER SAPERE

1. se sia pervenuta la valutazione delle nuove linee guida per l’accesso alle RSA da parte del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute;

2. se l’approvazione del progetto sperimentale delle cinque RSA abbia avuto il via libera del CTS e, se così non fosse, perché non si sia provveduto ad aprire anche tutte le RSA secondo il protocollo stabilito da tale progetto;

3. se i parenti residenti in altri comuni della provincia o al di fuori della stessa possano andare in visita ai propri cari nelle RSA che hanno riaperto (o riapriranno) alle visite con contatto, considerando queste visite come “situazioni di necessità”;

4. qual è ad oggi il tasso di vaccinazione dei residenti e del personale (diviso per figure professionali) di ogni singola RSA e cosa pensa di fare la Provincia per aumentarlo.

 

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Paolo Zanella Gruppo consiliare FUTURA

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