Oggi ci occupiamo del commento di Claudio Cia (LINK) all’annunciato evento.
Il consigliere provinciale di FDI, in consumato linguaggio “centrista”, “retoricamente” si chiede, partendo dalla “positività” diretta e indiretta, sotto il profilo mediatico ed economico, della presenza della rockstar a Trento (20 maggio 2022), perché sia la Provincia e non privati imprenditori ad organizzare il “concerto zero” edizione 2021 di Blasco?
Il buon Cia non sa quanti soldi pubblici verranno spesi per l’evento, sa però che tra i fini istituzionale della Provincia certamente è da escludere l’organizzazione di concerti.
Si chiede, anche, se la Corte dei Conti “non abbia nulla da obiettare su quanto fatto dalla Provincia”?.
Claudio Cia non è il comune cittadino – l’ uomo della strada – per capirci, è consigliere provinciale, per giunta di maggioranza; dispone degli strumenti istituzionali per sapere (interrogazione, interpellanza) e di indirizzo (mozione) e di altri strumenti “informali” anche più importanti e decisivi per avere notizie, approfondimenti e formulare critiche……
Nel caso riscontrasse ipotesi di reato penale o contabile, prenda carta e penna e scriva alla procura penale e contabile.
Infine, altra questione, forse la più importante. Si dice che l’evento porterà a Trento 120 mila fan. Chi assicurerà il rispetto delle norme anti Covid, visto il periodico rinnovo dello stato di emergenza dovuto alla pandemia, che nessuno oggi è in grado ipotizzarne la fine?
(foto nell’ordine da sx Blasco, Fugatti, Bisesti, Defrancesco, Cia).