News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

WWF TRENTINO * PIANO FAUNISTICO: « LA PROPOSTA DELLA PROVINCIA DI TRENTO VA RIGETTATA, PERCHÉ ALL’ATTO PRATICO NON ESISTE »

Scritto da
09.39 - domenica 12 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///

Ieri si è chiuso il periodo utile a presentare osservazioni alla proposta di revisione del Piano Faunistico, fondamentale documento di pianificazione per la tutela della fauna selvatica in Provincia Autonoma di Trento: anche WWF Trentino ha voluto contribuire con le proprie osservazioni, rilevando importanti criticità che iniziano fin dall’impostazione metodologica del documento. Infatti, nel Piano si afferma che “La fauna, in definitiva, è una risorsa soggetta a diverse forme di utilizzo umano, soprattutto di carattere ludico/ricreativo”. Contemporaneamente la frase “L’attività venatoria è la principale modalità di fruizione diretta della fauna” fa ben intendere quali davvero siano i confini di questa attività di fruizione, rivelando quanto questa proposta versione del Piano sottende: ovvero, la volontà di cacciare tutto il cacciabile.

Una volontà confermata in numerosissimi passaggi, tra i quali a titolo di esempio: nessun accenno ad interventi espliciti di rimozione della frammentazione ecologica (prati a perdere, ponti verdi, salvaguardia della connettività fluviale, …) e contenimento degli investimenti causati dal traffico veicolare, se non con prelievi diretti di ungulati trattato solo a mo’ di enunciato il problema del saturnismo, piaga per rapaci e uccelli acquatici nemmeno nominato il fenomeno del bracconaggio i galliformi restano specie cacciabili (tranne la pernice bianca, il prelievo alla quale si ha ancora il coraggio di definire con un trucchetto dialettico “sospeso”) nonostante le evidenze trasversali di drammatica contrazione della loro abbondanza e dei rispettivi areali.

Nelle nostre osservazioni dettagliamo puntualmente mancanze, suggerimenti di integrazione e revisioni che ci sembrano necessarie: è tuttavia impossibile non soffermarsi… Su quanto il Piano non dice: la pur nobile volontà di creare un testo facilmente aggiornabile (e quindi, si suppone ed auspica, facilmente rivedibile nel tempo) non può essere giustificazione utile a produrre un documento che non riesce a basare le sue affermazioni su alcun dato, rappresentazione (tabelle, grafici) o analisi. Una parte questa che sarebbe utile a sostanziare lo stato di fatto nonché i trend delle varie specie esaminate, e che in conseguenza della sua assenza sarebbe da sola sufficiente a rigettare in toto il Piano, che deve basare le sue considerazioni in particolare di politica venatoria sul prelievo sostenibile.

Questa macroscopica carenza pone anche serie questioni sulla reale indipendenza di giudizio della allegata Valutazione Ambientale Strategica – che per l’appunto, ci si chiede come possa essere stata costruita in mancanza delle più banali metriche utili affinché una qualsiasi posizione sull’impatto del Piano possa essere assunta -, nonché sul metodo utilizzato per redigere il Piano. Non si può infatti legittimamente credere che in soli cinque anni quel bagaglio di competenze utili a scriverlo, un Piano Faunistico, sia svanito nel nulla.

Seppur nel tempo le Associazioni si siano scontrate con la PAT su dati, analisi ed interpretazioni concrete; questi ultimi dati di realtà in passato non mancavano, né appunto sembrava mancare la professionale coerenza utile a produrli: oggi si è al contrario di fronte alla chiacchiera che il metodo di scrittura della presente proposta di Piano sembra ampiamente preferire. Non possiamo che concludere, a meno di non ammettere l’opzione che le persone che rappresentano le passate professionalità siano nel frattempo evaporate, che il tutto sia frutto di una precisa scelta politica, quindi di una deleteria interferenza che in poche pagine è stata in grado di completamente spogliare dei loro ruoli interi Servizi provinciali, nonché di ridicolizzarne funzionari e dirigenti. Questo, diremmo, allo scopo di lasciare mano libera ad ogni decisione, dato che qualsiasi documento tecnico seriamente costruito è puntualmente fonte di imbarazzo – vedasi ad esempio il caso recente dell’orso MJ5 e del testo MUSE-ISPRA “Orsi problematici in Provincia di Trento” (Bombieri et al., 2021) che categoricamente smentisce l’approccio sparatore della Provincia sulla questione assieme allo stesso PACOBACE -.

Auspichiamo con questa sostanziata nostra una presa di coscienza non solo da parte della popolazione riguardo l’inadeguatezza della politica che ha impresso al Piano questa direzione, ma anche una letterale ribellione di quelle figure che hanno collaborato alla sua scrittura, per il bene dell’immenso patrimonio faunistico del Trentino affinché se ne attui una Conservazione degna di questo nome.

Questa proposta di Piano, anzi, diremmo di “Discorso Faunistico”, va rigettata: perché, all’atto pratico, non esiste.

 

In allegato sotto le nostre osservazioni complete.

 

 

 

 

 

 

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.