(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Valdastico Nord: un’opera devastante per il nostro territorio e un errore che ignora la voce delle comunità locali
Il WWF Trentino – Alto Adige rigetta fermamente la narrazione che presenta il prolungamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord come una “necessità” o una “opportunità”. Le dichiarazioni delle categorie economiche dell’autotrasporto trentino, che invocano questa infrastruttura come una soluzione per la viabilità e un motore di sviluppo economico, si basano su una lettura parziale e fuorviante della realtà.
Affermare che la Valdastico possa “alleggerire” il traffico in Valsugana è, nella migliore delle ipotesi, una semplificazione grossolana; per non parlare della paventata riduzione delle emissioni di CO2: evidentemente i fautori di questa affermazione non calcolano le enormi emissioni che comporta anche solo la costruzione dell’opera.
I dati dimostrano chiaramente che il traffico pesante che attraversa la SS47 è composto in gran parte da flussi locali: e non si tratta di dati partigiani, ma di informazioni allegate allo stesso disegno di legge che le categorie di autotrasportatori certamente conoscono. La narrazione rispetto a tali dati è incoerente e gonfiata, in particolare considerando la Valsugana: il tratto Martincelli-Borgo, ad esempio, rappresenta solo il 57% del traffico della Valsugana (13mila veicoli giornalieri medi su 23mila). Il 43% del traffico sulla SS47 (10mila veicoli giornalieri medi) è, infatti, traffico interno che non verrebbe ridotto dalla nuova autostrada.
Prendendo un riferimento terminale diverso, le percentuali diventano ulteriormente ridicole: dalla galleria dei Crozi transitano giornalmente circa 45mila veicoli, il 28% dei quali sarebbe di attraversamento. Inoltre, la prospettata e sbandierata riduzione di camion che sarebbe del 55%, è in realtà rappresentata da sole 1100 unità al giorno. Questa riduzione inoltre già include l’effetto di eventuali vignette: di conseguenza, la provocazione degli autotrasportatori che vorrebbero “inibire il passaggio dei mezzi pesanti dalla Valsugana alla conclusione dell’opera” è già considerata nelle prospettate riduzioni di traffico, che si farebbero ancora più esigue in sua assenza. Si tratta peraltro di una misura che si potrebbe introdurre immediatamente, non a mò di “provocazione”: quanto è realmente importante ridurre il traffico per le persone che desiderano la Valdastico, se anche le misure più semplici non stanno venendo implementate?
Infine, gli autotrasportatori citano il risparmio di chilometri per raggiungere Vicenza, ma omettono di considerare che il prolungamento della Valdastico Nord implicherebbe impatti devastanti sull’ambiente, tra cui la distruzione di sorgenti vitali come quelle di Spino e Acquaviva, mettendo a rischio il sistema idrico di aree strategiche come Rovereto e Trento. In un’epoca in cui la crisi idrica è una delle più gravi emergenze globali, minacciare queste risorse naturali per un’infrastruttura di dubbia utilità è irresponsabile e miopemente anacronistico.
Sostenere che l’opera sia “ormai inevitabile” è una dichiarazione emblematica di una modalità che non ascolta né rispetta i territori. Il progetto è stato presentato e sostenuto senza un reale confronto con le comunità locali, che già in più occasioni hanno espresso chiaramente la loro contrarietà: le amministrazioni comunali e le popolazioni di Valsugana, Vallagarina e delle Valli del Leno, attraverso referendum e prese di posizione formali, hanno respinto il prolungamento della Valdastico Nord. Tuttavia, nonostante queste manifestazioni di dissenso, la Giunta Provinciale continua a procedere come se il dialogo con i territori non avesse alcun valore. Questa mancanza di rispetto per le istanze locali è inaccettabile e svilisce il percorso partecipativo che dovrebbe essere alla base di qualsiasi decisione, per non parlare di qualsiasi grande decisione infrastrutturale.
Il WWF Trentino – Alto Adige ritiene che si debba re-imparare a valorizzare i propri territori puntando su un modello di sviluppo sostenibile. Le Provincie Autonome di Trento e Bolzano hanno costruito un’economia basata sul turismo lento, sulla valorizzazione delle aree naturali e su uno stile di vita rispettoso dell’ambiente: distruggere quest’ultimo per fare spazio a infrastrutture obsolete come la Valdastico Nord significa non solo tradire il futuro delle prossime generazioni ma anche vanificare anni di sforzi tesi alla salvaguardia di un ecosistema fragile e prezioso, ed in ultima istanza perdere il legame con la nostra identità. Le promesse di sviluppo economico legate alla Valdastico Nord sono fumo negli occhi, mentre i danni ambientali e sociali sarebbero reali e permanenti.
Chiediamo pertanto al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento di fermare immediatamente l’iter di approvazione della variante urbanistica che consentirebbe la prosecuzione della Valdastico Nord e di ascoltare la voce dei territori, che con fermezza chiedono un cambiamento di rotta. Il Trentino – Alto Adige ha bisogno di un futuro costruito sulla tutela delle sue risorse naturali, non sulla loro distruzione.
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WWF Trentino Alto Adige – Südtirol
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Der WWF Trentino – Südtirol lehnt entschieden die Darstellung ab, die die Verlängerung der Autobahn A31 Valdastico Nord als eine „Notwendigkeit“ oder eine „Chance“ beschreibt. Die Erklärungen der wirtschaftlichen Kategorien des Trentiner Straßengüterverkehrs, die diese Infrastruktur als eine Lösung für den Verkehr und einen Motor der wirtschaftlichen Entwicklung anpreisen, basieren auf einer einseitigen und irreführenden Interpretation der Realität.
Zu behaupten, dass die Valdastico den Verkehr in der Valsugana „entlasten“ könne, ist bestenfalls eine grobe Vereinfachung; ganz zu schweigen von der angeblichen Reduzierung der CO2-Emissionen: Offensichtlich berücksichtigen die Befürworter dieser Behauptung nicht die enormen Emissionen, die allein durch den Bau des Werks entstehen. Die Daten zeigen eindeutig, dass der Schwerlastverkehr, der die SS47 überquert, größtenteils aus lokalen Verkehrsströmen besteht: Es handelt sich dabei nicht um parteiische Daten, sondern um Informationen, die dem Gesetzesentwurf beigefügt sind, den die Kategorien der Güterverkehrsunternehmen sicherlich kennen. Die Erzählung in Bezug auf diese Daten ist inkohärent und übertrieben, insbesondere in Bezug auf die Valsugana: Der Abschnitt Martincelli-Borgo beispielsweise macht nur 57% des Valsugana-Verkehrs aus (13.000 durchschnittliche tägliche Fahrzeuge von 23.000). 43% des Verkehrs auf der SS47 (10.000 durchschnittliche tägliche Fahrzeuge) sind in der Tat interner Verkehr, der durch die neue Autobahn nicht reduziert würde.
Nimmt man einen anderen Endpunkt als Bezugspunkt, werden die Prozentsätze noch lächerlicher: Durch den Crozi-Tunnel fahren täglich etwa 45.000 Fahrzeuge, von denen 28% Durchgangsverkehr sind. Darüber hinaus ist die prognostizierte und angekündigte Reduzierung der Lastwagen, die 55% betragen soll, tatsächlich nur 1.100 Einheiten pro Tag. Diese Reduzierung berücksichtigt bereits die Wirkung möglicher Vignetten: Folglich wird die Provokation der Güterverkehrsunternehmen, die „den Durchgang schwerer Fahrzeuge durch die Valsugana bei Fertigstellung des Werks verhindern“ wollen, bereits in die geplanten Verkehrsminderungen einbezogen, die ohne diese Maßnahme noch geringer ausfallen würden. Dies ist übrigens eine Maßnahme, die sofort umgesetzt werden könnte, nicht als „Provokation“: Wie wichtig ist es tatsächlich, den Verkehr für diejenigen zu reduzieren, die die Valdastico wünschen, wenn selbst die einfachsten Maßnahmen nicht umgesetzt werden?
Schließlich zitieren die Güterverkehrsunternehmen die Kilometerersparnis, um Vicenza zu erreichen, lassen aber außer Acht, dass die Verlängerung der Valdastico Nord verheerende Auswirkungen auf die Umwelt hätte, darunter die Zerstörung lebenswichtiger Quellen wie Spino und Acquaviva, was das Wassersystem strategischer Gebiete wie Rovereto und Trient gefährden würde. In einer Zeit, in der die Wasserkrise eine der schwerwiegendsten globalen Notfälle ist, diese natürlichen Ressourcen für eine Infrastruktur von fragwürdigem Nutzen zu bedrohen, ist unverantwortlich und kurzsichtig anachronistisch.
Zu behaupten, dass das Werk „unvermeidlich“ sei, ist eine emblematische Aussage einer Methode, die die Gebiete weder hört noch respektiert. Das Projekt wurde vorgestellt und unterstützt, ohne eine echte Auseinandersetzung mit den lokalen Gemeinschaften, die sich bereits mehrfach klar gegen das Vorhaben ausgesprochen haben: die Gemeindeverwaltungen und die Bewohner der Valsugana, Vallagarina und der Leno-Täler haben in Referenden und formellen Stellungnahmen die Verlängerung der Valdastico Nord abgelehnt. Trotzdem fährt die Provinzregierung fort, als ob der Dialog mit den Gebieten keinen Wert hätte.
Diese Respektlosigkeit gegenüber den Anliegen der lokalen Bevölkerung ist inakzeptabel und entwertet den partizipativen Prozess, der die Grundlage jeder Entscheidung sein sollte, ganz zu schweigen von jeder großen Infrastrukturentscheidung.
Der WWF Trentino – Südtirol ist der Meinung, dass wir lernen müssen, unsere Gebiete zu schätzen und auf ein nachhaltiges Entwicklungsmodell zu setzen. Die Autonomen Provinzen Trient und Bozen haben eine Wirtschaft aufgebaut, die auf sanftem Tourismus, der Aufwertung natürlicher Gebiete und einem umweltbewussten Lebensstil basiert: Dieses zu zerstören, um Platz für veraltete Infrastrukturen wie die Valdastico Nord zu schaffen, bedeutet nicht nur, die Zukunft der kommenden Generationen zu verraten, sondern auch jahrelange Bemühungen zum Schutz eines zerbrechlichen und wertvollen Ökosystems zunichte zu machen und letztendlich die Verbindung zu unserer Identität zu verlieren. Die Versprechen der wirtschaftlichen Entwicklung im Zusammenhang mit der Valdastico Nord sind Augenwischerei, während die Umwelt- und sozialen Schäden real und dauerhaft wären.
Daher fordern wir den Rat der Autonomen Provinz Trient auf, das Verfahren zur Genehmigung der Raumplanungsänderung, die die Fortsetzung der Valdastico Nord ermöglichen würde, sofort zu stoppen und auf die Stimme der Gebiete zu hören, die mit Nachdruck einen Kurswechsel fordern. Trentino – Südtirol braucht eine Zukunft, die auf dem Schutz seiner natürlichen Ressourcen basiert, nicht auf ihrer Zerstörung.
WWF Trentino Alto Adige – Südtirol