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VVF VOLONTARI: BORGA, LA GIUNTA INTENDE ASCOLTARE LA BASE DELLA FEDERAZIONE?

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13.18 - martedì 4 aprile 2017

(Fonte: Rodolfo Borga) – Con delibera n. 478 del 24 marzo 2017 la Giunta provinciale ha approvato le modifiche allo Statuto della Federazione dei Corpi dei vigili del fuoco volontari della Provincia di Trento, la più rilevante delle quali concerne la maggioranza necessaria per le modifiche statutarie, ridotta ai 2/3 dei presenti, che devono essere superiori al 50% degli aventi diritto al voto.

Detta delibera, i cui contenuti accolgono la richiesta formulata dall’assemblea provinciale dei Comandanti, è il frutto di un lungo percorso originato dai problemi che si sono manifestati, anche in maniera traumatica, relativamente alla posizione del Presidente della Federazione, infine costretto dopo vibranti polemiche alle dimissioni, e che hanno determinato non pochi problemi nella gestione della Federazione.

Le principali richieste provenienti dalla base del volontariato pompieristico, fatte proprie dalla sopra citata delibera, concernevano l’introduzione di una normativa che disciplinasse i possibili casi di conflitti d’interesse in capo ai propri componenti, con particolare riguardo alle figure apicali, e le modalità di elezione del Presidente della Federazione

Con delibera n. 1243 del 22 luglio 2016 la Giunta provinciale istitutiva un gruppo di lavoro coordinato dall’ing. Roberto Bertoldi e costituto da tre Comandanti e tre Ispettori distrettuali con il compito di elaborare proposte concernenti sia alcune modifiche statutarie, che l’introduzione di un codice etico. Incidentalmente si osserva che l’autonomia del mondo del volontariato pompieristico sarebbe stata pienamente rispettata se la Giunta provinciale avesse rimesso ai volontari la scelta dei membri di tale commissione, limitandosi ad affiancare ai membri scelti dai volontari un esperto quale l’ing. Bertoldi.

Come che sia, oggi siamo arrivati alla fase finale di questo lungo e tormentato percorso, che sembra però presentare ancora qualche ostacolo, che è necessario superare con il massimo della condivisione possibile, così da recuperare appieno l’armonia necessaria in una comunità che si assume a titolo gratuito compiti così importanti e gravosi.

La proposta formulata dal gruppo nominato dalla Giunta provinciale non ha infatti trovato un largo consenso, così come dimostra l’esito dell’assemblea tenutasi lo scorso mese di febbraio.

Il nodo del contendere sembra essere costituto dalla composizione dell’organo “esecutivo” della Federazione, che in un primo tempo sembrava esser costituito dal solo Presidente, eletto direttamente dall’Assemblea (e da questi revocabile), e che in momento successivo è stato individuato nel Comitato di presidenza, costituto dal Presidente e da due Vicepresidenti di sua fiducia, anch’essi eletti dall’Assemblea contestualmente all’elezione del Presidente. Di fatto si prevede che l’Assemblea elegga la “squadra” proposta da ogni candidato alla presidenza unitamente al programma di governo.

Scopo della proposta è quello, condivisibile in linea di principio, di garantire al Presidente la possibilità di governare senza incontrare veti e contando su collaboratori di sua fiducia.

Per contro, coloro che hanno una posizione critica osservano come tale impostazione comporterebbe un’eccessiva concentrazione dei poteri e non garantirebbe una piena rappresentanza dei territori, non essendo previsto alcun vincolo territoriale per le candidature, cosicché in teoria sarebbe possibile che l’intero Comitato di presidenza fosse costituito da componenti provenienti dal medesimo Distretto.

Personalmente ritengo che sarebbe opportuna una soluzione intermedia, che garantisca al Presidente di lavorare con una squadra di sua fiducia ed al tempo stesso assicuri una più ampia rappresentanza territoriale.

Se è vero, infatti, che la Federazione deve operare nell’interesse generale dei tutti i Vigili del Fuoco senza distinzioni territoriali, è altrettanto vero che ciò non osta a che nel Comitato di Presidenza siano rappresentate le diverse zone del Trentino.

In quest’ottica si potrebbe pensare ad un Comitato di Presidenza composto dal Presidente e da quattro persone di sua fiducia (eletti dall’Assemblea contestualmente al Presidente), ognuna delle quali dovrebbe provenire da una dalle quattro macro zone della Provincia. Alternativamente si potrebbe pensare all’obbligo che i componenti del Comitato di Presidenza debbano comunque provenire da Distretti diversi.

Tale configurazione dell’organo esecutivo se da un lato garantirebbe comunque al Presidente di poter operare contando su una squadra di sua fiducia (come è giusto che sia), dall’altro assicurerebbe una più equa rappresentanza territoriale.

Ed a ben vedere, inoltre, essa darebbe allo stesso Presidente un supporto maggiore, sia perché potrebbe contare sul supporto di più persone, sia perché l’organo esecutivo potendo contare su rappresentanti dei diversi territori godrebbe di una legittimazione più ampia.

Ovviamente quelle sopra esposte sono soltanto delle considerazioni di carattere personale, scaturite dalle osservazioni provenienti dall’ambiente dei Vigili del Fuoco volontari, cui deve essere lasciata ogni scelta, nel pieno rispetto dell’autonomia che, ad avviso dell’interrogante, è dovuta al mondo del volontariato pompieristico.

In tale contesto ritengo opportuno rilevare, con riferimento al c.d. codice etico, quello che al sottoscritto pare un “eccesso di zelo”.

Il 4° comma dell’art. 5 del c.d. Codice deontologico elaborato dal gruppo di lavoro inserisce una pesante limitazione del diritto di elettorato passivo per Comandanti e Vicecomandanti, Ispettori e Viceispettori e Presidente e Vicepresidente (più propriamente, secondo la proposta di nuovo statuto, componenti del Comitato di Presidenza).

Tali cariche sono infatti dichiarate incompatibili con quelle di Sindaco, assessore o consigliere comunale, nonché con quelle di consigliere provinciale o membro della Giunta provinciale.

Francamente tale limitazione sembra essere eccessiva ed ingiustificata, specie con riferimento alle amministrazioni comunali.

E’ comprensibile l’inopportunità che il Presidente od i membri del Comitato di Presidenza della Federazione facciano parte del Consiglio o della Giunta provinciale, così come (anche se in misura minore) del Consiglio o della Giunta di un Comune.

Anzi, ad avviso dell’interrogante, sarebbe inopportuna, a salvaguardia dell’immagine del mondo del volontariato pompieristico, addirittura la semplice candidatura di soggetti che rivestono cariche esecutive nella Federazione, poiché i vertici della Federazione devono non soltanto essere, ma anche apparire, estranei alla competizione partitica.

Diverso è però il caso di Comandanti, Ispettori e loro Vice, specie con riferimento ai Comuni ed ancor più a quelli di modeste dimensioni, che costituiscono la larghissima parte dei Comuni trentini.

Francamente non vediamo alcun motivo per censurare i Vigili del Fuoco che intendono mettere a disposizione della Comunità cui appartengono il loro impegno, le loro competenze e la loro passione.

Tra l’altro, l’esperienza insegna come sempre meno persone siano disponibili a mettersi in gioco, cosicché ci pare inopportuno ridurre ulteriormente la platea dei potenziali amministratori.

Ma anche a tal riguardo, ovviamente, la scelta non può che spettare ai Vigili del Fuoco.

In definitiva, pare all’interrogante che sia opportuno che la Provincia, per quanto di sua competenza, promuova anche in questa fase finale del percorso avviato da tempo il più ampio coinvolgimento della base del volontariato pompieristico, che nell’esporre i risultati cui è giunto il gruppo di lavoro sia lasciato spazio ad eventuali modifiche che abbiano un rilevante consenso.

Un tanto al fine d’individuare un ipotesi di modifica statutaria che sia in grado di raccogliere il massimo della condivisione possibile e consentire così di recuperare la necessaria armonia nel modo del volontariato pompieristico, senza però compromettere gli obiettivi che la proposta elaborata dal gruppo di lavoro si è posto con riguardo all’operatività dell’organo esecutivo della Federazione.

Quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere

 

interroga il Presidente della Provincia al fine di sapere

 a) se la Giunta, per quanto di sua competenza, ritiene opportuno promuovere anche in questa fase finale di esame della proposta di modifica dello Statuto e del Codice deontologico il massimo coinvolgimento della base del mondo del volontariato pompieristico;

b) se la Giunta, per quanto di sua competenza, ritiene opportuno lasciare spazio anche a proposte parzialmente diverse rispetto a quelle elaborate dal gruppo di lavoro coordinato dall’ing. Bertoldi, finalizzate ad assicurare la maggior condivisione possibile, senza per questo compromettere gli obiettivo che la riforma si propone con particolare riguardo all’operatività dell’organo esecutivo della Federazione.

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

 

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