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VITALIZI: CIA, RIVEDI LE PROMESSE SU RAI 1 DEL PRESIDENTE ROSSI (LINK L’ARENA-GILETTI)

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14.44 - venerdì 28 luglio 2017

(Fonte: Claudio Cia) – Cliccare qui per vedere la puntata di Rai 1 de “L’Arena” (19 marzo 2014); l’intervento del presidente Ugo Rossi inizia a 1 ora e 23 minuti.

Vitalizi: dove sono spariti i principi di ragionevolezza ed equità branditi dal Presidente Rossi?

Dottrina e giurisprudenza concordano nel ritenere che una norma possa avere valore retroattivo se ciò risponde a un criterio di ragionevolezza e di maggiore giustizia.

Non di rado però abbiamo visto approvare leggi con efficacia retroattiva destinate ai comuni mortali, anche cittadini trentini, prive dei requisiti di ragionevolezza e di giustizia che le dovrebbe giustificare. Tuttavia mai ho sentito un Presidente della Provincia di Trento dichiarare che «il provvedimento romano è incostituzionale» e che «userò l’Autonomia per dire no».

Ora che una legge in discussione in Parlamento vuole ridimensionare i vitalizi andando ad interessare anche quelli di diversi ex consiglieri regionali, il Presidente Rossi scende in campo e, brandendo lo statuto speciale della nostra Autonomia, dichiara di essere «contrario a questo intervento retroattivo sugli assegni».

Al di là delle disquisizioni di carattere giuridico che non mi appassionano e che competono ad altri, sul piano politico penso che il Presidente avrebbe fatto meglio tacere.

Dimostrare rispetto per il sentimento di rabbia e frustrazione di tanti cittadini che sì, amano e difendono l’autonomia della propria terra, ma non tollerano che questa sia ridotta a feticcio, non è populismo, ma semplicemente attenzione verso una realtà che la politica non sembra più saper cogliere.

Quando Ugo Rossi nel marzo 2014 veniva intervistato sullo stesso argomento a “L’Arena” su Rai1 dichiarava con il fare suadente del buon pastore che «se è vero che ci sono dei diritti acquisiti è anche vero che c’è un principio di ragionevolezza e di equità che è nella stessa Costituzione».

Dove sono spariti tutti questi principi? Ha forse cambiato idea?

I palazzi inebriano la mente del politico e quando si vive in questi luoghi troppo a lungo, si rischia di diventare ciechi perché non si osserva più nulla. Usare l’Autonomia per dire “no” è già partire male, farlo poi per difendere le ingiustizie rischia di minarne il senso stesso.

Anni fa si diceva che la condizione di Autonomia speciale delle Province autonome rappresentava ciò che avrebbe dovuto replicarsi nel resto d’Italia, ora è l’Italia che ci supera su questa discussione.

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