(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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ESTRATTO
L’appello del Papa per la Cop29: contribuiamo alla tutela della nostra casa comune. In vista del summit che inizierà lunedì a Baku, in Azerbaijan, Francesco evidenzia i tre anni dall’avvio della piattaforma Laudato si’ e ricorda le popolazioni dell’isola Floris in Indonesia, colpite dall’eruzione del vulcano Lewotobi Laki-Laki. Rinnovato l’appello per Valencia e le altre aree della Spagna che affrontano le conseguenze delle alluvioni delle settimane scorse.
TESTO INTEGRALE
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Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
Auspico che la Conferenza sui cambiamenti climatici Cop29, che inizierà domani a Baku, dia un contributo efficace per la tutela della nostra casa comune.
Al termine dell’Angelus, Papa Francesco menziona l’imminente summit delle Nazioni Unite. Lo fa ricollegandolo ai tre anni dall’avvio della piattaforma di iniziative Laudato si’, lo spazio condiviso in cui la Chiesa sviluppa risposte alla crisi ecologica nel solco dell’omonima enciclica di Francesco, che ringrazia “quanti operano a favore di questa iniziativa”.
Il pensiero per l’Indonesia
Il Pontefice esprime, poi, la sua vicinanza alla popolazione “dell’Isola di Flores, in Indonesia”, dove, dalla settimana scorsa, si stanno registrando le eruzioni del vulcano Lewotobi Laki Laki. Francesco prega “per le vittime, i loro familiari e gli sfollati”. Tra i morti, almeno dieci, anche una religiosa: suor Nikolin Padjo, missionaria serva dello Spirito Santo che risiedeva nel monastero St. Gabriel.
“Avete pregato per Valencia?”
Vi faccio una domanda: avete pregato per Valencia? Avete pensato di fare qualche contributo per aiutare quella gente? È solo una domanda.
Francesco si rivolge con queste parole ai fedeli in piazza San Pietro rifacendosi all’appello per le popolazioni spagnole colpite dalle alluvioni del post Angelus di domenica scorsa, 3 novembre. “Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego? Offro qualcosa? Pensate a questa domanda”, aveva detto il Papa, che rinnova il ricordo per tutti coloro “che stanno affrontando le conseguenze” delle forti piogge delle settimane scorse.
Il ringraziamento al mondo agricolo
In occasione della Giornata del Ringraziamento, celebrata oggi, 10 novembre, dalla Chiesa italiana, il Pontefice esprime anche la sua gratitudine al comparto agricolo, incoraggiando i lavoratori a coltivare la terra “in modo da custodirne la fertilità anche per le generazioni future”.