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VACCINI: PANIZZA, NON C’È UN PUNTO INAMOVIBILE / LE 10 RISPOSTE DI ELENA CATTANEO

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17.14 - mercoledì 12 luglio 2017

(Fonte: Franco Panizza) – Chi mi conosce sa che sono una persona che non rinuncia mai al confronto e all’ascolto. In questi giorni ho provato a rispondere a tutti quelli che mi hanno chiamato per confrontarsi con me sul tema, a chi mi ha mandato documenti, a chi ha voluto farmi partecipe dei propri timori, delle proprie paure.

E l’ho fatto anche con chi mi ha chiesto di andare avanti sul decreto, chi vaccina i propri figli, all’incirca il 93% della popolazione.

È vero, l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione dei minori a scuola è certamente un tema che richiama aspetti e profili diversi, egualmente importanti, legittimi come argomenti di analisi e di confronto.

Non è però mia intenzione eludere alcuno dei profili giuridici ed etici che sono chiamati in causa. Ma neppure assumere una posizione che sia indifferente o non costituisca una scelta.

Per me vale quel vecchio adagio secondo cui la libertà individuale termina nel momento in cui lede quella altrui e il benessere della collettività.

Se così non fosse, potremmo fare a meno di tutte le regole: dal codice della strada per giungere fino alla Costituzione. Ma questa si chiama anarchia, non democrazia.

Ciò va aldilà anche del tema dei vaccini. Il diritto alla propria libertà di scelta cambia natura e si configura come un arbitrio assoluto se si basa esclusivamente su un punto di vista soggettivo e considera che ogni intervento delle istituzioni pubbliche (che sia di carattere normativo o regolamentare) rappresenti un insanabile conflitto di interessi.

Un sistema sociale privo di regole non esiste. Regole che oggi, suo malgrado, il Parlamento si ritrova nella condizione di dover mettere per iscritto. Perché siamo sotto la soglia di sicurezza, come ha ricordato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Perché siamo nell’epoca delle fake-news e delle bolle informative della Rete che alimentano paure umanamente comprensibili, ma che non hanno alcun riscontro provato dal punto di vista medico e scientifico.

Perché c’è un punto inamovibile. L’apporto della scienza e il ruolo delle istituzioni sanitarie in ordine alla conoscenza del problema ed alla valutazione degli interventi necessari alla tutela della salute sono imprescindibili.

Non è un argomento fra i tanti. È un principio di tutela generale e di cautela che va osservato. Se così non fosse, salterebbe l’idea stessa di comunità e a pagare sarebbero i meno tutelati, i più esposti a situazioni di rischio, i più indifesi, come i bambini in questo nostro specifico caso.

 

 

*

Di seguito la nota di Elena Cattaneo, scienzata di fama internazionale, che per il suo lavoro e’ stata nominata, a soli 51 anni, senatrice a vita.
Vaccini: risposte alle domande più comuni:

 

 

1. I vaccini sono utili?

Nel 1900 l’aspettativa di vita media era di 47 anni, oggi è di 85. Gran parte di questi 38 anni di vita media in più si devono alla sconfitta di malattie infettive come difterite, tetano, vaiolo, pertosse, morbillo, poliomielite, tifo, colera, raggiunta grazie a una maggiore igiene e all’arrivo di antibiotici e vaccini.

Nel mondo occidentale, dalla loro comparsa, le vaccinazioni di massa hanno permesso di evitare la morte di 500 milioni di persone (poco meno dell’attuale popolazione complessiva dei 28 paesi della UE nel 2014) e nel decennio 2011-2020 permetteranno di evitare la morte di 25 milioni di persone.

 

 

2. Sono pericolosi?

I dati scientifici degli ultimi vent’anni ci dicono che le vaccinazioni non hanno causato morti ad esse scientificamente correlabili. Come tutti i farmaci anche i vaccini possono avere alcune, rarissime (meno di un caso su un milione di dosi), reazioni avverse gravi (con ricovero temporaneo: anafilassi, mialgie/atralgie, edemi), rispetto alle più comuni, ma sempre rare, reazioni avverse lievi (febbriciattola, pianto, dolore nel punto d’inoculo, cefalea).

Nel complesso, l’incidenza delle reazioni avverse gravi è significativamente inferiore a quella dei più banali farmaci in commercio. Ad esempio, le aspirine e la categoria degli  antinfiammatori (Fans) hanno un numero di reazioni avverse (malattie cardiovascolari e gastro-intestinali come ulcere, emorragie e insufficienza renale ed epatica , decessi) 1500 volte maggiore dei vaccini.

 

 

 

3. Come agiscono?

Con la vaccinazione l’agente infettivo (virus, batteri) viene reso innocuo (attraverso l’uccisione, l’attenuazione o la scomposizione molecolare e il “prelievo” delle sole parti immunogeniche)  e iniettato per “sollecitare” il nostro sistema immunitario a creare gli anticorpi contro il patogeno, senza che si manifestino la malattia o sue complicanze.

Il principio di questo meccanismo è la memoria immunologica. Cioè la capacità del nostro sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei (o frammenti dei microorganismi) hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente.

 

 

 

4. Cosa sono le stimolazioni antigeniche?

Un antigene è “un (piccolissimo) pezzo” di microorganismo. È, in altre parole, una singola sostanza del microorganismo dotata di proprietà “immunogeniche”, in grado cioè di stimolare il sistema immunitario.

Quando un bambino si provoca un graffio o viene punto da una zanzara entra in contatto istantaneamente con migliaia e migliaia di antigeni. Fino a pochi anni fa gli antigeni presenti nei pochi vaccini disponibili per le varie malattie infettive erano oltre 3.000. Ora, il totale degli antigeni (e quindi delle stimolazioni da essi provocate) presenti nei vaccini richiesti sono scesi a meno di 100.

Questo perché si è riusciti a identificare quei pochi pezzi specifici da ogni microorganismo funzionali a sollecitare il nostro sistema immunitario. In particolare, sono sei antigeni per il vaccino contro menigococco B e C e 25 per l’esavalente (vaccino contro polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse ed Haemophilus influenzae tipo b). Occorre ribadire che i vaccini provocano un numero di “stimolazioni” del nostro sistema immunitario molto inferiore alle più classiche infezioni stagionali che regolarmente colpiscono i bambini a scuola.

 

 

 

5. Cos’è l’immunità di gregge?

È la soglia di sicurezza che indica la percentuale che deve raggiungere la copertura vaccinale sull’intera popolazione tale da rendere impossibile la circolazione della malattia (del patogeno), mettendo così al sicuro tutti. La soglia di sicurezza raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è pari al 95%.

Rifiutare le vaccinazioni, facendo abbassare questa soglia, significa esporre a rischi letali i propri figli e quelli altrui, in particolare i bambini in età prevaccinale o bambini e adulti con malattie autoimmuni o tumori. A questa categoria appartengono alcune migliaia di bambini e adulti fortemente a rischio se entrano in contatto con un patogeno.

Le conseguenze della riduzione della copertura vaccinale implica anche la possibile ricomparsa di malattie debellate o ormai sotto controllo, oltre ad un aumento dei costi sanitari.

Inoltre l’individuo non vaccinato funziona da “ospite” per la ricombinazione del patogeno (che muta sensibilmente) con il rischio che “fuoriesca” più aggressivo e/o irriconoscibile dal sistema immunitario delle persone vaccinate (il vaccino viene costruito sulla base di un ceppo standard del patogeno).

Il patogeno che non trova un sistema immunitario immunizzato è libero di infettare le cellule dell’organismo usandole per modificare sé stesso, dando origine a ceppi più virulenti per i quali non esistono ad oggi vaccini.

Con il 95% di copertura vaccinale una popolazione crea una protezione sufficiente per interrompere la circolazione degli agenti infettivi che, non trovando ospiti dove replicarsi, si riducono al minimo e talvolta spariscono dal globo, come il vaiolo, verso cui nessuno oggi si vaccina più.

Anche per la poliomielite siamo vicini all’eradicazione, visto che i casi infettivi nel mondo sono qualche decina, e infatti oggi nel mondo occidentale si usa un vaccino molto tenue dato il rischio limitato del ritorno della malattia.

In generale, quindi, se vaccinassimo a tappeto tutti, fra qualche anno potremmo via via eliminare i vaccini delle malattie eradicate.

Vaccinarsi di più, per non vaccinarsi più.

 

 

 

6. È una questione di libertà individuale?

In tanti hanno sollevato il principio della libertà individuale. L’errore sta nel considerare i vaccini come una questione personale quando in realtà sono un fatto di responsabilità collettiva.

 

 

 

7. Perché è necessario introdurre un obbligo?

L’obiettivo del Ministero della Salute è raggiungere la piena sicurezza per i nostri cittadini attualmente messa a rischio da un calo delle coperture vaccinali che non garantiscono più la soglia di sicurezza.

La stessa Oms aveva espresso preoccupazione per la situazione italiana in particolare per l’espansione dei casi di morbillo e di altre malattie prevenibili. Dall’inizio del 2017 sono stati segnalati in Italia 3.346 casi di morbillo, con 2 decessi, con un incremento di oltre il 500% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

 

 

8. Quali sono gli interessi economici dietro i vaccini?
Una recente indagine su sei maggiori Paesi europei (Germania, Inghilterra, Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Svizzera) dimostra che nessuno supera lo 0,5% del budget del Sistema Sanitario Nazionale per le vaccinazioni, a dimostrazione dell’irragionevolezza dell’idea secondo cui sarebbero gli interessi economici delle multinazionali a governare il campo delle vaccinazioni.

Inoltre, molte multinazionali del farmaco stanno abbandonando il settore perché poco redditizio: basti pensare che oggi solo cinque grandi case farmaceutiche producono la maggior parte dei vaccini, mentre negli 1980 erano 17 e 26 nel 1967 .

 

 

 

9. Confronto fra i vaccini obbligatori e raccomandati prima e dopo il decreto

Malattie infettive Prima del decreto Dopo il decreto

1. Difterite OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO
2. Tetano OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO
3. Poliomielite OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO
4. Epatite B OBBLIGATORIO OBBLIGATORIO
5. Morbillo RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
6. Parotite RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
7. Rosolia RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
8. Varicella RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
9. Pertosse RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
10. Haemophilus influenzae tipo b RACCOMANDATO OBBLIGATORIO
9. Meningococco B RACCOMANDATO RACCOMANDATO
10. Meningococco C RACCOMANDATO RACCOMANDATO
11. Pneumococco RACCOMANDATO RACCOMANDATO
12. Rovirus RACCOMANDATO RACCOMANDATO

 

 

 

10. Saranno necessarie 10 diverse punture?

No. Sei vaccini (anti-polio, anti-tetano, anti-difterite, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-Haemophilus influenza tipo B) possono essere somministrati contestualmente con la cosiddetta vaccinazione esavalente.

I vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella sono somministrati contestualmente con la vaccinazione quadrivalente.

In totale due iniezioni da effettuare nella stessa visita presso il centro vaccinale.

 

 

 

 

In allegato il materiale inviato dalla segreteria della senatrice Elena Cattaneo –

 

1) Il bollettino Sanitario da cui sono stati attinti i dati;
2) Versione aggiornata della Scheda vaccini, eleaborata dalla Sen.ce;
3) Discorso fatto in senato nella giornata di ieri relativa al disegno di legge relativo all’Obbligo vaccinale.

 

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