Centro sinistra in Trentino: siamo alla farsa finale. Le ipotesi di intesa fra PD e le costole locali di Matteo Renzi e Carlo Calenda per la spartizione dei collegi trentini sono la rappresentazione plastica della disperazione di una sinistra affamata esclusivamente di poltrone e senza una idea politica se non quella ispirata dall’odio verso il centro destra e Fratelli d’Italia.
L’idea, anche solo l’idea sinora, della spartizione dei collegi senatoriali fra chi (PD, Italia viva e Calenda e schegge varie di estrema sinistra) a livello nazionale se le dà di santa ragione rende manifesta la disperazione di un’area politica che trova in Trentino come collante solo l’opposizione ad ogni costo agli avversari.
Dall’altra parte invece c’è una coalizione, quella di Fratelli d’Italia con Lega, Forza Italia e le componenti di centro nazionali e locali che la sostengono, compatta su un programma, sulla rinascita dell’Italia e su politiche di riforma radicale in materia di tassazione, immigrazione clandestina, sicurezza, sostegno ad anziani e giovani, e lavoro.
La disperata frenesia della sinistra rischia in questi giorni di dettare un precedente preoccupante, ossia sfruttare la specialità del Trentino per porre in essere una coalizione finta territoriale (spacciata solo come tale) fondata solo sull’odio capace di mettere assieme e solo per spartizione di poltrone ciò che a livello nazionale è andato in frantumi.
La fortuna è che i trentini non sono ingenui come li vorrebbero i manovratori della sinistra chiusi ai piani alti dei loro palazzi dorati.
Fratelli d’Italia avverte ancora di più il senso e il valore del centrale impegno nella coalizione del centro destra che porterà il Trentino al cuore delle decisioni del governo anche in tema di autonomia e autogoverno del territorio nell’interesse delle popolazioni e del mondo produttivo locale e non delle lobby della sinistra che hanno interpretato nel passato l’autonomia come terreno di conquista solo per gli interessi di casta, sempre più lontani da quelli del popolo.
Lo stesso schema che ora intenderebbero applicare per la suddivisione dei collegi fra coloro che fuori dal Trentino si gettano gli stracci addosso ma che qui sarebbero pronti a stringere intese indecenti, senza alcuna visione comune, solo per interessi personali di pochi, i candidati della sinistra, e per odio verso il cambiamento al governo della Nazione.
Da una parte la politica contro, dalla nostra parte la politica per.
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Alessandro Urzì
Commissario provinciale FdI Trentino