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UNTERBERGER (AUT) * DECRETO SICUREZZA: ” LE ESPULSIONI NON SI POTRANNO REALIZZARE PERCHÈ L’ITALIA NON HA ACCORDI BILATERALI PER IL RIMPATRIO “

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12.00 - mercoledì 7 novembre 2018

Decreto sucurezza, Unterberger: è pura propaganda, no alla fiducia al Governo. Questo Provvedimento promette più sicurezza ma l’effetto sarà opposto. Gli articoli più importanti rimarranno lettera morta, perché l’Italia non ha accordi bilaterali per il rimpatrio dei migranti coi paesi di provenienza. Per questo le espulsioni non si potranno realizzare.

I migranti finiranno per vagare per le strade nella piena illegalità, diventando preda delle organizzazioni criminali e delle loro attività illecite. In campagna elettorale Salvini aveva promesso l’espulsione di 600mila persone. Quante ne sono state rimpatriate finora?”

Così intervenendo in aula la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.

“Non c’è nessuna emergenza, gli arrivi sono diminuiti in un anno dell’83% e quindi non si capisce perché il Governo abbia scelto la strada della decretazione d’urgenza.

Ridurre i fondi ai centri che si occupano dell’integrazione accentuerà le problematiche connesse all’immigrazione, che diventerà una vera e propria bomba sociale, come denunciano anche i sindaci che hanno chiesto il ritiro del Provvedimento.

Il Governo ha anche bocciato l’emendamento sulla proposta del nostro Presidente Kompatscher e della Conferenza Stato-Regioni, per una distribuzione equa sul territorio nazionale anche dei migranti che arrivano dal Nord. In questo modo i territori come il nostro saranno costretti a gestire numeri superiori alle nostre stesse capacità.

Così come è stato respinto l’emendamento sulla clausola di salvaguardia per le autonomie speciali. Il Governo, che a parole si dimostra a favore delle autonomie, al primo vero banco di prova riduce invece le nostre prerogative e competenze.

È evidente allora che da questo Provvedimento non nascerà nulla di buono, se non alimentare le paure e le tensioni sociali. Al di là di questo provvedimento, dopo le ultime iniziative di questo Governo il Gruppo per le Autonomie non può che esprimere voto contrario alla fiducia che è stata posta sul decreto.”

 

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UNTERBERGER: (AUT) DEKRET IST PURE PROPAGANDA, NEIN ZUR VERTRAUENSFRAGE

“Es verspricht mehr Sicherheit, wird aber den gegenteiligen Effekt haben. Die entscheidenden Artikel des Dekrets werden toter Buchstabe bleiben, weil Italien nur mit 4 Ländern zwischenstaatliche Abkommen zur Rückführung ausgewiesener Migranten hat.

Daher werden die Migranten, die theoretisch ausgewiesen werden sollten in Wirklichkeit als Illegale durch das Land ziehen und leichte Beute für kriminelle Organisationen werden.

Im Wahlkampf hat der jetzige Innenminister Salvini versprochen 600.000 illegale Migranten rückzuführen. Wieviele wurden bereits rückgeführt? Diese Antwort bleibt die Regierung schuldig”, so in ihrer Stimmabgabeerklärung die Vorsitzende der Autonomiegruppe im Senat.

In Wirklichkeit gibt es keinen Anlass für ein Dringlichkeitsdekret. Wie die Regierung selbst ständig betont, sind die Ankünfte in diesem Jahr um 83 % zurückgegangen.

Für die Migranten, die sich bereits in Italien aufhalten, muss jedoch die bestmögliche Lösung gefunden werden. Die Mittel für Maßnahmen zur Integration zu kürzen wird die Problematik nur verschärfen. Illegal erklärte und nicht rückzuführende Migranten werden sich zu einer wahren Zeitbombe entwickeln, wie auch viele Bürgermeister prophezeit haben. Nicht umsonst haben sie die Rücknahme des Dekrets, das zwar Sicherheit verspricht aber Unsicherheit schafft, verlangt.

Die Regierung hat auch unseren Abänderungsantrag nicht angenommen, mit welchem wir auf Vorschlag von Landeshauptmann Kompatscher und der Stadt-Regionenkonferenz die gleichmäßige Verteilung auch der Migranten, die vom Norden kommen auf das ganze Staatsgebiet verlangt haben. Ansonsten werden Regionen und Provinzen mit einem hohen Sozialleistungsstandard übermäßig belastet.

Abgelehnt wurde auch unser Vorschlag einer Schutzklausel für die Autonomen Provinzen und Regionen. Die Regierung, die immer wieder betont ausgesprochen autonomiefreundlich zu sein besteht damit die erste Nagelprobe nicht.

Es ist klar, dass dieses Dekret keine positiven Effekte haben wird, im Gegenteil es wird Ängste schüren und soziale Spannungen erhöhen. Auch der Vertrauensfrage, die die Regierung mit diesem Dekret verknüpft hat ist nach den chaotischen Aktionen der letzten Wochen und Monate eine klare Abfuhr zu erteilen. Daher stimmt die Autonomiegruppe mit einem überzeugten Nein.

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