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UNCEM NAZIONALE * SEGRETARI COMUNALI: BUSSONE, « DEVONO ESSERE MANAGER DELLA P.A., OVE NON PRESENTI SI UTILIZZINO I VICESEGRETARI »

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08.31 - giovedì 16 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Uncem nazionale, con tutte le Delegazioni regionali Uncem italiane, a partire dall’Emilia-Romagna, chiede a Parlamento e Governo di dare risposta alla carenza di Segretari per i piccoli Comuni attraverso, in primo luogo, la proroga da 24 a 36 mesi della durata dell’incarico temporaneo dei Vicesegretari, riconosciuto a funzionari con determinati requisiti. È una salvezza operativa per molti Comuni. Non solo. Per Unioni e Comunità montane, oltre a consentire l’utilizzo di Vicesegretari, Uncem chiede di eliminare la norma vigente che prevede la gratuità del ruolo. Dei Segretari degli Enti sovracomunali. Legge assurda, purtroppo vigente anche per gli Organi politici degli Enti. Non ha senso – secondo Uncem – che Presidenti e Segretari delle Unioni montane debbano lavorare gratis. E così per i Consorzi sociali. È svilente, si indebolisce il ruolo, e vi è una forte disparità ad esempio rispetto alle Circoscrizioni comunali – ove Presidenti e Giunte sono pagati, e bene – oltre ai grandi Comuni.

La normativa sui Segretari è tutta da rivedere. Devono essere manager della PA, meno immersi nelle burocrazie di delibere e determine, più capaci di progettare, pianificare, fare progetti comunitari, definire scenari su indicazione della Politica. Dove non ci sono, o dove non vogliono andare – anche quelli di prima nomina restano pochissimo tempo nei piccoli Comuni, approfittando di scatti di carriera passando a Enti più grandi, in contesti meglio retribuiti – si consenta di utilizzare, senza limiti temporali, i Vicesegretari. Finora sono stati una salvezza. Fanno quello che serve, costando meno, come un dirigente, dando operatività agli Enti.

Vanno risolte le situazioni nelle quali un solo Segretario arriva ad avere, con formule diverse, anche 10 o 15 Comuni. Situazioni ingestibili per tutti. Che danno benefici economici a chi le ottiene, ma che di fatto non agevolano la funzionalità degli Enti. Serve un intervento politico. E istituzionale. Anche per evitare che società private, esterne ai Comuni – fatte anche da Segretari comunali in quiescienza, ben formati e attivi -, gestiscano in outsourcing tanti servizi per tantissimi Comuni piccoli o medi. Che di fatto mettono tutto in esterno, non potendo – nonostante ogni buona volontà istituzionale – fare dentro, con poco o niente personale e Segretari presenti in quei Comuni due, tre, quattro ore al mese. I Sindaci hanno il cerino in mano. La necessaria revisione del TUEL – richiesta da Uncem, con il Presidente Marco Bussone, a tutti i Governi degli ultimi cinque anni, sui Segretari comunali deve agire senza miopia, e in fretta. Il Viminale si azioni positivamente, Uncem aiuterà il Ministero dell’Interno.

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