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UILTEC TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL * ONDATE CALORE: « IL DATORE DI LAVORO CHE NON ADOTTA IDONEE MISURE DI PREVENZIONE ESPONE I LAVORATORI AL RISCHIO MORTE »

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09.31 - mercoledì 27 luglio 2022

L’Europa è soffocata dal caldo. I cambiamenti climatici fanno sentire concretamente i loro effetti. Le ondate di calore estremo sono frequenti in questa estate 2022. Più che negli anni scorsi.

E come osserva l’Istituto sindacale europeo (ETUI), nessun Paese Ue ha ancora capito il reale impatto dell’aumento delle temperature sulla salute, la sicurezza, il benessere e la produttività

L’Etui ha denunciato che “ampie fasce di lavoratori subiscono l’inerzia da parte dei datori di lavoro”. Secondo uno studio diffuso dai sindacati europei, l’aumento dei ricoveri mortali e non mortali negli ospedali durante le ondate di caldo è principalmente correlato all’esposizione professionale.
La denuncia dei sindacati europei è che i datori di lavoro che non fanno nulla per tutelare i dipendenti costretti a svolgere mansioni fisiche in condizioni estreme.

In Italia, negli ultimi giorni, sono 3 i lavoratori morti per malori legati al caldo: un operaio di 50 anni in un cantiere di La Spezia, un operaio di 61 anni a Rivoli e un altro in un’azienda manifatturiera in Trentino.

I sindacati europei chiedono che sia una legge a fissare la temperatura massima alla quale può essere esposto un lavoratore.

Studi dell’Oms dimostrano che quando si lavora a più di 30 gradi, il rischio di incidente sul lavoro aumenta dal 5 al 7 % e sopra i 38 gradi dal 10 al 15 %.
Intanto l’INAL pubblica un vademecum aggiornato pronto all’uso, dedicato a lavoratori, datori di lavoro e figure aziendali della salute e sicurezza, realizzato nell’ambito delle attività del progetto Worklimate. Un vero e proprio decalogo per prevenire le patologie da calore nei luoghi di lavoro: mentre le temperature dell’estate 2022 continuano a salire. LINK

È bene rammentare che il datore di lavoro in ogni azienda è obbligato a tutelare la salute e l’integrità fisica e morale del lavoratore (articolo 2087 del codice civile). Anche il D. lgs 81/2008, Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, prescrive che il datore di lavoro valuti tutti i rischi derivanti dal microclima.

Poiché il caldo eccessivo è in relazione all’aumento del rischio di infortunio sul lavoro, il datore di lavoro che non elabora la valutazione del rischio e non adotta idonee misure di prevenzione, volontariamente espone i lavoratori al rischio morte. Anche se poi in un processo le cose vanno diversamente e si tratta solo di colpa.

I lavoratori possono proporre al proprio datore di lavoro, tramite i RLS/RSU, misure di prevenzione che garantiscano l’incolumità di tutti. Rivolgersi, in caso di inadempienza agli organi di vigilanza, è una misura di autotutela a cui non bisogna rinunciare.

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UILTEC Trentino-Alto Adige/Südtirol
Francesco Mongioì Esperto SSL

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