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UIL – TRENTINO * CONTRATTO DIPENDENTI PUBBLICI: « VALUTIAMO UN’AZIONE LEGALE PER PRETENDERE L’APPLICAZIONE DELLE PREROGATIVE DELLO STATUTO DI AUTONOMIA »

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15.56 - venerdì 15 ottobre 2021

Ad un anno e mezzo dalla firma del Protocollo per i rinnovi contrattuali sottoscritto dai segretari  generali di CGIL, CISL E UIL del Trentino e al secondo anno di emergenza Covid, durante i quali tutta la pubblica amministrazione trentina è stata fortemente rivoluzionata dalla pandemia, ancora nessuna considerazione in merito ai rinnovi contrattuali.

Mentre nel resto del Paese si sono iniziate ad accantonare risorse, in Trentino stiamo ancora discutendo sulla opportunità di rinnovare i contratti collettivi del pubblico impiego, competenza statutaria della nostra Provincia Autonoma. Ad oggi più di 40.000 lavoratori/trici del nostro territorio non hanno avuto risposta alcuna, malgrado l’impegno del Presidente Fugatti, sottoscritto il 13 gennaio del 2020 assieme ai Segretari generali confederali: un impegno che doveva portare ai rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.

A nulla sono serviti i grandi sforzi che tutti noi abbiamo compiuto nei servizi al cittadino, garantendo la loro erogazione alla popolazione anche in periodi in cui tutto era fermo. Né, al di là di affermazioni di circostanza, vi è stato un concreto riconoscimento di quanto svolto nella Scuola: un lavoro che ha permesso di tenere unite le persone, in momenti di obbligato distanziamento sociale.

Abbiamo già dimenticato il lavoro fatto dagli uffici provinciali e comunali per garantire la presenza sul territorio, dalle nostre RSA per garantire l’assistenza agli anziani e dai lavoratori della scuola tutta per garantire l’istruzione e la cultura dei nostri bambini e ragazzi.

Abbiamo fatto funzionare il Trentino ma le risorse ed i ristori sono andati ad imprenditori ed aziende che ora stanno recuperando il guadagno “perduto”.

Chiediamo a gran voce il rinnovo contrattuale per questi lavoratori e lavoratrici che non hanno ancora contezza del futuro della loro situazione retributiva. Come si sta facendo a livello nazionale, si apra il confronto sulle direttive da inviare all’APRaN, si inizino ad accantonare somme importanti per un nuovo contratto che ripristini la dignità del lavoro.

Questa Giunta non riconosce concretamente il valore dei propri dipendenti, motore del buon funzionamento della pubblica amministrazione e al contempo sottovaluta chi ha permesso alla Scuola in Trentino di essere di qualità. La dimostrazione la vediamo nel rientro in massa al lavoro (prima delle dichiarazioni nazionali) per essere anche e soprattutto presenti fisicamente negli uffici; la folle apertura estiva delle Scuole Infanzia; le riforme sospese di Provincia, Comuni e Comunità di Valle, la scarsa conoscenza delle nostre APSP ed RSA territoriali commissariate dalla sanità; la visione amministrativa della Scuola, sempre più soffocata da scartoffie e procedure burocratica.

Pretendiamo dignità per tutti/e questi/e trentini/e e riconoscimento per gli ottimi servizi pubblici da sempre garantiti sul nostro territorio: l’efficienza della amministrazione pubblica, la qualità della nostra Scuola dipendono dalle persone che ci lavorano. Non solo denari, ma ripristino del valore del lavoro svolto.

Stiamo valutando un’azione legale per pretendere l’applicazione delle prerogative dello Statuto di Autonomia in materia di personale e, per quanto riguarda la Scuola, il rispetto dei precisi impegni negoziali sottoscritti.

 

La UIL del Trentino chiede:

il rispetto del Protocollo d’intesa del gennaio 2020;
lo stanziamento delle risorse contrattuali per il rinnovo dei contratti 2019-2021;
il ripristino dei tavoli contrattuali sulla Scuola;
l’attivazione di un tavolo tecnico sulle riforme degli Enti pubblici

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