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UIL SCUOLA * TRENTINO: SEGRETARIO DI FIORE, “ PRIMO GIORNO DI SCUOLA, TUTTO È A POSTO MA NIENTE È IN ORDINE “

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13.30 - lunedì 12 settembre 2022

Primo giorno di Scuola: tutto è a posto, ma niente è in ordine!

E siamo arrivati al primo giorno di scuola: la campanella è suonata per tutti i nostri allievi (a dire il vero i più piccoli della Scuola dell’Infanzia ci hanno anticipato di una settimana).
UIL Scuola: “Si apre un anno scolastico all’insegna del tutto è a posto, ma niente è in ordine!”.

Sul cosiddetto fronte Covid vi è una sola indicazione: confidare nella speranza. E non parliamo del Ministro, ma del fatto che sino ad oggi abbiamo riscontrato un’unica circolare ministeriale che informa di come, rispetto alle azioni di contrasto all’epidemia, non ci sarà alcuna circolare.
Cancellato l’organico COVID, azzerata ogni attenzione ad organico aggiuntivo, nulla sui trasporti o sui presidi sanitari a scuola.
Qui in Trentino si è persino bloccata la strada virtuosa, iniziata da questa giunta provinciale, dell’abbassamento del numero degli alunni per classe. In alcuni Istituti superiori permangono le cosiddette “classi pollaio” e, nel contempo, è stato ridotto l’organico funzionale che doveva potenziare gli spazi dell’autonomia didattica di ogni singola scuola.
Per non farci mancare nulla, abbiamo dovuto leggere anche di associazioni nazionali di categoria (scuola) che, per far fronte al rincaro energetico, hanno proposto la settimana corta e il ritorno, magari parziale, alla DAD.
UIL Scuola: “Da un lato ci dicono di arieggiare le aule, magari con i termosifoni a mille, ma poi propongono di ridurre la scuola in presenza. A volte sembra veramente di stare su Scherzi a parte”.

C’è un secondo fronte: è sempre molto diffusa la patologia che demolisce la continuità didattica e che colpisce tutti i lavoratori della scuola: il precariato. Una patologia, endemica, che nella scuola sta arrivando, soprattutto a livello nazionale, a numeri mai visti.
“Continua ad essere eccessivo, e non legittimo, il ricorso a contratti a termine, a contratti a tempo determinato su cattedre – all’atto pratico – disponibili anno dopo anno, che potrebbero essere coperte con incarico a tempo indeterminato. Questa sarebbe la vera panacea per garantire la continuità didattica, che tanto si sbandiera, non i pasticci come quelli realizzati con l’introduzione dell’articolo 93 della Legge Provinciale sulla Scuola. Ad oggi le misure introdotte, infatti, non sono garanzia né dei diritti delle persone di scuola, né dei nostri ragazzi” affermano Monica Motter e Annuscka Brugnara della Segreteria Regionale.
Per UIL Scuola l’obiettivo è uno ed uno solo: ricorrere al contratto a tempo determinato solo per le supplenze o per una parte di organico funzionale (meno di un 10% del totale). La strada da percorrere è quella dei concorsi per titoli e delle immissioni in ruolo totali, cancellando la distinzione surrettizia tra cattedre vacanti e cattedre disponibili. Quanto al periodo di prova, ai colleghi neo immessi in ruolo si affianchino docenti di lunga e riconosciuta esperienza professionale, al fine di porre in essere concrete forme di tutoraggio.
Mentre il Ministero continua a organizzare concorsi – carrozzone, pieni di errori … persino nei test – all’Assessore Bisesti chiediamo: dov’è finito il concorso riservato ai docenti di secondaria, concorso previsto da una norma di due anni fa? Occorre rilanciare le misure per il superamento del precariato, per tutte le figure professionali.
Ma non basta. Se oggi ci sono ancora posti e cattedre senza personale, non è perché mancano i docenti o gli amministrativi: è solo perché il Dipartimento Istruzione è in difficoltà. Abbiamo uffici della mobilità e del reclutamento sotto pressione perché sottorganico, meritano maggior attenzione che si traduce in maggiori risorse. All’Assessore e al Dirigente generale chiediamo quindi un concreto e immediato impegno.

Ed infine rinnovo del contratto. Abbiamo le risorse economiche accantonate. Anziché cianciare sulla meritocrazia, anziché tirare in ballo gli stipendi degli insegnanti solo in campagna elettorale, perché non vediamo di chiudere la negoziazione? Chi lo impedisce? UIL Scuola, che molto ha lavorato per la firma del Protocollo con il Presidente, pretende che si firmi il rinnovo per il triennio 2019- 2021.

Vogliamo un contratto che focalizzi la propria attenzione su due punti: il primo riguarda gli stipendi delle persone, ché con l’impennata inflattiva sono in piena emergenza retributiva; il secondo attiene al potenziamento delle diverse Comunità educanti. È necessario inserire alcuni articoli che permettano di ridare forza e cuore alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola: comunità di persone che debbono lavorare insieme, senza modelli gerarchici, perché in una comunità ognuno ha compiti e funzioni e responsabilità. La Comunità vincente non è una caserma, è una squadra che lavora assieme per il successo formativo dei nostri ragazzi.

Di Fiore: “Alla Giunta provinciale ricordiamo che il tempo sta scadendo. Assieme alla pazienza. Abbiamo diritto al rinnovo contrattuale. Immediatamente!”.

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