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UIL SCUOLA – TRENTINO * DIRIGENTI SCOLASTICI: MASSIMO E DI FIORE, « LA MOBILITÀ È UN DIRITTO? DALLA CONCERTAZIONE ALLA QUESTUA »

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17.33 - martedì 27 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Sul finire del mese di maggio si è aperta la procedura sindacale per giungere alla concertazione di “criteri di affidamento incarichi e rotazione della Dirigenza Scolastica”. Sono i criteri che dovrebbero essere utilizzati per la mobilità dei Dirigenti Scolastici.
Mai si sono ritrovati criteri che difetto permettono deroghe generalizzate: criteri che non indicano criterio alcuno.
Per queste ragioni UIL SCUOLA non ha firmato l’accordo conservativo.
In agosto saremo pronti a indicare tutte le scelte operate in deroga e tutti i Dirigenti “beneficiari” della concertazione …
non concertata. Almeno non con UIL Scuola.

Dirigenti Scolastici: la mobilità è un diritto? Dalla concertazione alla Questua. Sul finire del mese di maggio si è aperta la procedura sindacale per giungere alla concertazione di “criteri di affidamento incarichi e rotazione della Dirigenza Scolastica”. Con fatica si è riusciti quantomeno ad ottenere due incontri sindacali, nel tentativo di portare al Dipartimento Istruzione le nostre proposte per una piena e convinta concertazione.

Fissare alcuni criteri oggettivi, rispettosi della norma di legge e degli istituti contrattuali: UIL SCUOLA non chiedeva di più. In sede di confronto abbiamo avanzato osservazioni e richieste con un duplice obiettivo: la trasparenza sull’operato di codesta Amministrazione e la verificabilità sul rispetto dei criteri contrattualmente oggetto di concertazione. Trasparenza, verificabilità e rispetto del contratto che chiediamo da anni, unica voce in un deserto di acquiescenza. Naturalmente non si è voluto introdurre né la trasparenza, né la verificabilità. Nella giornata di ieri la delegazione del nostro Sindacato ha comunicato che non potrà mai firmare una concertazione che permetta all’Amministrazione di non tener fede a criterio alcuno.

Il disposto congiunto tra legge provinciale e contratto prevede che un Dirigente Scolastico abbia, di fatto, un contratto di 6 anni in una stessa Istituzione Scolastica. Dopo i sei anni deve essere valutata la rotazione ad altro incarico, rotazione che diventa tassativa al compimento del nono anno in una stessa sede. I criteri della mobilità per il prossimo anno prevedono la possibilità di essere spostati già dopo i primi tre anni, nonché la facoltà dell’Amministrazione di muovere i Dirigenti anche se non sono a scadenza di contratto. E ogni decisione in deroga ai criteri non necessita di particolare giustificazione / motivazione.

Eppur tuttavia la “concertazione dell’inutile” sarà vigente e sarà utilizzata per la rotazione degli incarichi dei Dirigenti Scolastici poiché una parte importante anzi, la parte sindacale largamente più rappresentativa del mondo dell’area della dirigenza ha immediatamente offerto piena adesione al modello proposto dal Dipartimento, dichiarando fin da subito la volontà di firma. UIL SCUOLA NO!

Dopo aver tenacemente voluto che la mobilità dei dirigenti tornasse ad essere un diritto contrattuale, è con grandissimo profondo rammarico che UIL Scuola non ha potuto firmare questo “accordo”. Di più: dalla mossa del cavallo siamo tornati al passo del gambero.

In Trentino cambiano le Giunte, ma la questua avrà sempre maggior fortuna di una laica e trasparente contrattazione.
Con l’amaro in bocca per quanto accaduto preannunciamo fin d’ora che in estate usciremo con un nuovo comunicato: daremo puntuale informazione alla Comunità scolastica in Trentino sui nominativi dei Dirigenti Scolastici beneficiari delle deroghe ai criteri, peraltro generali, fissati nella concertazione.

Non serve avere particolari doti predittive per poter immaginare come andranno le ultime movimentazioni / rotazioni di questa Consiliatura. Di colpo, come se dieci anni fossero trascorsi invano, i cosiddetti “antichi metodi” continuano ad avere pieno utilizzo.
Il Dipartimento Istruzione in via Gilli appare sempre più il luogo dove si puote ciò che si vuole.

 

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Elina Massimo

Pietro Di Fiore

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