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UIL SCUOLA / TN-AA * INCONTRO CON PAT – REVISIONE CARRIERA DOCENTI: PIETRO DI FIORE, « QUALE IL VERO OBIETTIVO? UN BLUFF TANTO GRANDE QUANTO PERICOLOSO »

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17.55 - lunedì 13 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Si è tenuto oggi un nuovo incontro con l’Amministrazione sul delicatissimo tema della modifica della carriera dei docenti. Per la parte pubblica erano presenti l’Assessore provinciale Bisesti, il Dirigente Generale del Dipartimento Ceccato, la Sovrintendente scolastica Sbardella. Per la UIL Scuola erano presenti Elina Massimo, Monica Motter e Pietro Di Fiore.

“Un documento nebuloso che tecnicamente non affronta i problemi che avevamo avanzato da tempo. Un bluff, forse elettorale, tanto grande quanto estremamente pericoloso. I nodi che avevamo posto sul tappeto sono tutti ancora da risolvere. Un’unica certezza: per ora non ci sono i soldi”. Questo il primo commento a caldo da parte della nostra delegazione.

In allegato il non breve comunicato stampa della UIL Scuola. Non lungo perché molti sono i temi toccati da una riforma come quella che si vorrebbe varare.

 

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Pietro Di Fiore

 

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La revisione della carriera dei docenti. Quale il vero obiettivo? Un bluff tanto grande quanto pericoloso. Presentata oggi la “sintesi degli aspetti principali” inseriti nel DdL sulla Carriera dei docenti. Per la UIL Scuola erano presenti Elina Massimo, Monica Motter e Pietro Di Fiore.

UIL: “un documento nebuloso che tecnicamente non affronta i problemi che avevamo avanzato da tempo. Un bluff, forse elettorale, tanto grande quanto estremamente pericoloso. I nodi che avevamo posto sul tappeto sono tutti ancora da risolvere. Un’unica certezza: per ora non ci sono i soldi”. Questo il primo commento a caldo da parte della nostra delegazione.

Si attendeva con curiosità l’incontro di oggi: la curiosità di comprendere come si era risposto ad alcune domande semplici e concrete. Valutare perché? Valutare chi o che cosa? Valutare come? Valutare quando e da chi? Il documento presentato non risponde ad alcuna delle domande. Tanti annunci, magari accattivanti, nessuna pista di lavoro concreto illustrata oggi. Tutto rimandato a regolamenti successivi e direttive negoziali: atti deliberati in un conchiuso di Giunta.

Lo schema / proposta conferma le previsioni già annunciate: la grande riforma riguarderebbe solo gli insegnanti di ruolo, con più di 5 anni di servizio. A regime coinvolgerebbe il 40 % dei colleghi. In verità, poiché non ci sono i soldi: quindi si partirà premiando il 5% degli insegnanti. 225 docenti saranno finalmente dichiarati esperti. Secondo l’Assessore la proposta renderebbe accattivante la carriera dei docenti già dall’Università. Certamente allettante, da buttarcisi a capofitto! La prospettiva, infatti, è quella di 10 anni di media di precariato, più altri cinque di docente di ruolo ‘ordinario’ poi, forse, con una formazione ulteriore e un concorso fare carriera per andare a svolgere mansioni aggiuntive.

Ed arriviamo al primo grande bluff: il tema delle risorse.
A seguito dell’annuncio dell’Assessore circa un riconoscimento di 350 euro mensili per gli insegnanti bravi, UIL Scuola ha fin da subito dichiarato, facendo un paio di conti sulla scorta di quanto stanziato per la valorizzazione del merito, che per attuare quanto dichiarato occorrerebbe uno stanziamento di 10 milioni e mezzo di euro: pari quasi al costo di un rinnovo contrattuale triennale. C’è qualche docente, tanto ingenuo quanto sprovveduto, che può pensare di ottenere 100 euro lordi di aumento mensile, ma altri 350 euro perché è esperto senza che vengano chieste ulteriori prestazioni? Ed in effetti, nel documento si legge chiaramente che il docente esperto dovrà svolgere le medesime attività dei colleghi ordinari, “nonché in aggiunta gli ulteriori compiti assegnati” dal Dirigente Scolastico.
UILScuola: “altro che premialità, si parla di prestazioni aggiuntive. Non servivano slogan o etichette, basta investire nella contrattazione decentrata. Più denari per gli straordinari!”.

Avevamo posto un secondo problema: la mobilità. Una volta attribuite, con giusto merito, le onorificenze conquistate, avevamo chiesto come queste si potevano tradurre nell’esercizio del diritto alla mobilità. Semplice: basta rinunciarci! Ogni docente esperto / ricercatore / collaboratore potrà chiedere la restituzione al ruolo di provenienza.

Ed infine il tema dei temi: valutiamo i docenti! E qui arriviamo al grande bluff. Con la scusa di migliorare la qualità della Scuola in Trentino, introduciamo come obbligatoria la valutazione dei docenti. Di più: obbligatoria la presentazione del curriculum del docente di ruolo. Il tutto senza rispondere ad alcuna delle domande posti fin da subito.
È il tema dei temi, perché è materia estremamente delicata, in primis per i riflessi che nel nostro Paese sono di livello costituzionale. Come si garantisce la libertà di insegnamento? Come si evita il condizionamento del docente di fronte a strumenti valutativi non oggettivi?

Di Fiore: “Il DdL sarebbe avanzato nel rispetto delle competenze provinciali: UIL Scuola chiede, prima di tutto, siano rispettate le norme di attuazione e quelle Costituzionali. Rispunta l’antica voglia di trasformare la Scuola Pubblica in scuola privata: tutti agli ordini del dirigente scolastico. Che, a sua volta, obbedirà a quelli del dirigente generale. Cosa serve alla Scuola? Una vera valorizzazione dei docenti, anche al fine di potenziare la qualità della nostra scuola, la si ottiene con un contratto che abbia effettivamente al centro il lavoro in classe, con i nostri ragazzi. Altro che burocrazia e moduli da compilare!

È necessario che il contratto dica ai docenti: amate la disciplina che insegnate, studiate – mettete a punto le strategie per portare al successo formativo i ragazzi.
Utilizziamo i 10 milioni di euro per costruire insieme, in modo partecipato – ragionato, una riforma per la Scuola in Trentino che ci permetta effettivamente di valorizzare le persone e portare al successo formativo i nostri allievi. Si possono introdurre incarichi annuali / triennali da destinare a docenti individuati dal Collegio dei Docenti, se incarichi di natura didattico – pedagogica; si possono altresì valorizzare quelle persone che hanno costruito una competenza di tipo organizzativo e gestionale. Questi incarichi debbono, però, essere di durata temporanea e non come “gradi” da attribuire attraverso una logica gerarchica.

I capaci e i meritevoli debbono raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, dice la Costituzione.
UIL Scuola non ha conoscenza di ragazzi che non siano meritevoli di attenzioni pedagogiche. Siamo pronti a ragionare su contratti di lavoro che siano capaci di porre in essere azioni compensatrici delle ineguaglianze. Tutti gli allievi debbono avere diritto a realizzare il proprio percorso formativo”: pensiamo ad una Scuola che ha docenti che svolgono esclusivamente il proprio mestiere.

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