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UIL SCUOLA – CISL – CGIL – GILDA / TRENTINO * RIFORMA BISESTI – SBARDELLA: « CARRIERA DOCENTI, UNO STOP NECESSARIO ED UNA NOSTRA VITTORIA »

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19.47 - martedì 20 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Riforma Bisesti – Sbardella: UNO STOP NECESSARIO e una NOSTRA VITTORIA
Buone notizie per la scuola: nella giornata di ieri è stato stoppato l’iter di approvazione della legge erroneamente correlata alla carriera dei docenti. Il DdL non potrà essere discusso nell’ultima sessione utile di Consiglio, prima della fine della legislatura. Lo stesso Assessore ha escluso che un disegno riformatore di tal portata possa essere inserito nella legge di assestamento di bilancio: una legge economico finanziaria per nulla attinente a un importante revisione del sistema Scuola in Trentino.
È una buona notizia perché il testo, come illustrato e prodotto con la consulenza della Sovrintendente, non sarebbe riuscito a centrare nessuno degli obiettivi posti dall’iniziativa legislativa.

Grazie al lavoro diversificato, ma con un comune obiettivo, le scriventi organizzazioni sindacali hanno dimostrato le diffuse criticità di un’iniziativa di legge confusa che sicuramente non avrebbe premiato il merito: i docenti valorosi sono quelli che operano in classe con i nostri ragazzi, “tutti i santi giorni” – come recitava un noto film.
Nel corso di questi mesi le Organizzazioni Sindacali hanno lavorato, attraverso centinaia di contatti e decine di incontri, proprio al fine di dimostrare, testo di legge alla mano, la pericolosa inconsistenza e la macchinosità dell’iniziativa: un testo sbagliato sia nel merito sia nel metodo.

Nel merito. Bastava scorrere i primi articoli per capire come ai cosiddetti “docenti bravi” sarebbero state semplicemente attribuite attività aggiuntive. Resta poi il fatto che nessuno, neanche la Sovrintendente, è mai riuscito a spiegare in quale modo si possa riconoscere un docente bravo da uno meno capace. Né il testo di legge ha mai spiegato su quali criteri si potessero fondare le prove selettive.
Un’iniziativa inefficace e potenzialmente divisiva inserita pervicacemente in un mondo che merita cura – collegialità – cooperazione: che necessita di attenzione e di tutela dell’autonomia scolastica.
Nel metodo. È evidente come una macchina elefantiaca produttrice di “concorsi a nastro” presto o tardi si sarebbe inevitabilmente inceppata, perché è solo il caso di ricordare che la riforma avrebbe necessitato di 10 anni di tagli di organico per poter arrivare a regime.

Ma nulla è perduto: le Organizzazioni Sindacali vogliono raccogliere la sfida e mantenere aperta una via per poter riformare la nostra Scuola, ovviamente nella prossima legislatura.
Ora si può aprire un nuovo tempo di confronto, un confronto vero, con tutto il mondo della scuola: lo sviluppo e la crescita professionale, anche attraverso una necessaria proporzionale riduzione degli orpelli burocratici, sono obiettivi che debbono essere effettivamente perseguiti. Magari al riparo da slogan tanto accattivanti quanto privi di fondamento.
Nel corso dei numerosi incontri con l’Amministrazione, i Sindacati hanno avanzato proposte concrete, fattibili, rispettose delle competenze degli Organi Collegiali, ma i veri Signori del NO non hanno voluto ascoltare. Le nostre osservazioni non sono mai state prese in considerazione, a riprova che il confronto annunciato è stato solo di facciata.
Lo STOP di ieri ne è il risultato.

 

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