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TRENTINO SVILUPPO: CIA, PERCHÉ BANDI PER NON GIORNALISTI?

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16.49 - giovedì 5 gennaio 2017

(Fonte:Claudio Cia) – In seguito alla denuncia pronunciata a mezzo stampa dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Fabrizio Franchi, del tentativo di Trentino Sviluppo Spa, di fatto un’agenzia della Provincia, di creare un ufficio stampa dedicato all’informazione turistica attraverso due bandi di concorso per due persone addette all’informazione senza rispettare il requisito dell’iscrizione all’Ordine, sono a prendere la parola contro questo palese abuso, a tutela di una categoria fin troppo vituperata e ignorata proprio da chi sarebbe chiamato a far rispettare le leggi, rispettandole a sua volta. In Italia, e forse anche in Trentino, “giornalista” non è un titolo usurpabile a piacere, ma è in senso pieno una professione, tanto che chiamarsi giornalista senza esserlo è un reato penale (legge 3 febbraio 1963, n. 69, art. 45). “Art. 45. (Esercizio della professione). – 1. Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell’albo istituito presso l’Ordine regionale o interregionale competente. La violazione della disposizione del primo periodo è punita a norma degli articoli 348 e 498 del codice penale, ove il fatto non costituisca un reato più grave”. Vi è poi la legge statale 150, di per se molto chiara, tanto più con gli enti pubblici, che dice che non si può chiamare personale non giornalistico a fare attività giornalistica. Questa gaffe di Trentino Sviluppo nasconde forse alcune manovre nel tentativo di favorire alcune persone già all’interno dell’organico? Un’usanza che sospetto comune agli ambienti provinciali. Comprensibile, vivaddio, solo in ambienti “mafiosetti” e centralisti che hanno a cuore soprattutto uno stretto controllo sull’informazione e la propaganda, oltre a reclutare personale estremamente ricattabile. Se assunte, queste persone, lo sarebbero poi alla faccia di tutti quei giornalisti che sono tenuti alla formazione permanente con l’obbligo di guadagnarsi 60 crediti formativi ogni tre anni, e pagare la quota associativa di 110 Euro all’anno all’Ordine, per poi vedersi sorpassate da chi invece ha semplicemente una «spiccata dose di curiosità, creatività e scouting, grande verve comunicativa e approccio relazionale». Questo è uno dei tanti modi di questa giunta di favorire lo sviluppo sostenibile del sistema trentino? Grazie, ma anche no!
Non vorremo scoprire che Trentino Sviluppo Spa, agenzia della provincia, si sia trasformato nell’ennesimo ufficio raccomandazioni dove è vietato l’ingresso ai non addetti ai favori. Eh sì, la sensazione è che, da noi, per far il giornalista non conti il proprio curriculum, basta quello di chi ti raccomanda.

In allegato il documento contenuto nel comunicato stampa:

 

Per fare il giornalista, serve il curriculum o basta quello di chi ti raccomanda

 

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