Il racconto dell’inverno in valle del Chiese al centro del documentario del regista romano Pietro Cannizzaro che ha filmato gli innumerevoli aspetti culturali, storici, enogastronomici in questo territorio. Sarà trasmesso lunedì 22 novembre a partire dalle 16.45 su RAI3
La Valle del Chiese, sarà protagonista all’interno della puntata di GEO DOC in onda su Rai3 lunedì 22 novembre a partire dalle 16.45.
In questa puntata sarà infatti proposto il documentario girato dal regista Pietro Cannizzaro lo scorso gennaio e in cui ha raccontato i molti volti dell’inverno in questa valle alpina del Trentino occidentale.
Il documentario si apre con le atmosfere sospese date dalle malghe sotto la neve e dalle cascate di ghiaccio della val Daone, dai nomi curiosi e affascinanti, che ogni inverno attirano centinaia di appassionati. Ma oltre al ghiaccio, la neve, sulla quale far scivolare gli sci da scialpinismo o camminare con le racchette da neve ai piedi, immersi negli splendidi paesaggi delle silenziose valli laterali e in quota come nel caso dell’Altopiano dei Boniprati e di Cima del Ciampantic, una delle mete più frequentate per il suo panorama sulle Dolomiti di Brenta e il Carè Alto. I numerosi castelli, legati alla dinastia dei Lodròn, sono un’altra presenza che caratterizza il paesaggio della valle in ogni stagione, ma è una storia del tutto particolare quella che raccontano i viottoli di Bondone, il paese dei Carbonai, con le numerose statue della Madonna ad ogni angolo segno di un antico voto.
Proprio il legno, una risorsa un tempo abbondante e impiegata in maniera consistente dai carbonai, oggi è alla base delle attività della Scuola del Legno che si è insediata a Praso, dove è possibile seguire un percorso dedicato al legno segnato dalle opere di vari artisti en plein air. C’è naturalmente una finestra sulle produzioni locali con l’immancabile polenta carbonera: ogni famiglia praticamente qui ha la propria ricetta. Una tradizione sempre molto viva in valle del Chiese è infine quella musicale. Grazie all’Associazione “Batedeur de bore”, viene qui mantenuta viva una tradizione molto particolare, dove un gruppo di “battitori”, ovvero i “batedeur”, sorreggono le bore (i tronchi di abete rosso) e le battono ritmicamente con un martello di legno. Una ritualità recuperata nei primi anni 2000 dopo un oblio di più di sessant’anni.
Le riprese sono state coordinate da Trentino Marketing in collaborazione con l’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio.