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TRENTINO IN AZIONE * SANITÀ TRENTINA: « ANCHE IL REPORT DI “CREA“ MOSTRA LACUNE E PROBLEMATICHE » (PDF)

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19.13 - lunedì 26 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Il Trentino, sul serio. Considerazioni sul report di CREA Sanità “Le Performance Regionali” XI edizione 2023 a cura di Massimiliano Mazzarella.

Sanità Trentina. Anche il Report di Crea Sanità purtroppo mostra lacune e problematiche. La classifica diramata da Crea Sanità in merito alle “performance regionali 2023” attesta la Provincia di Trento al secondo posto nazionale. Dovremmo essere felici e soddisfatti? Purtroppo no. In questo caso essere sul podio non significa che la sanità trentina stia migliorando affermandosi per la sua eccellenza. Al contrario, come vedremo, il report Crea delinea una situazione in affanno con servizi in peggioramento e un sempre più rapido incremento delle diseguaglianze di trattamento e sociali.

Nelle pagine successive ho provato a scomporre i dati del report per ogni singola area e territorio riorganizzandoli in grafici visivamente utili a capire quali e quante siano le criticità trentine rispetto al resto d’Italia. Sarebbe stato, a mio avviso, estremamente miope gongolarsi per il risultato generale della classifica, evitando di approfondire puntualmente il tema vista la situazione emergenziale descritta solo alcuni giorni fa agli Stati Generali della Sanità svoltisi a Trento.

L’analisi fatta fa risaltare come la sanità trentina sia, per alcuni aspetti immobile e incapace di interpretare le esigenze del territorio, per molti altri invece, sia peggiorata rispetto al passato rendendo difficile affermare che il trend negativo degli ultimi 5 anni si stia finalmente interrompendo.

Nello specifico emerge ad esempio che:
– esiste un’incapacità di migliorare servizi fondamentali come l’assistenza domiciliare e specialistica per anziani e persone socialmente fragili che rimangono sempre più isolati;
– persiste un aumento del numero di persone che per difficoltà economiche e strutturali non possono accedere a cure e interventi costringendole a trascurare sintomi che possono compromettere la loro salute (si veda liste di attesa degli interventi chirurgici, tutt’altro che positivi anche per il report di GIMBE uscito ieri);
– si sta riducendo la qualità di vita a causa dell’adozione di modelli comportamentali non salutari unitamente all’aumento, invece, di ansie, disagi e problemi mentali della popolazione;
– sta consolidandosi un calo generalizzato di attenzione e sensibilizzazione per le attività di screening e prevenzione.

Se è vero quindi che per molti aspetti cruciali si sia addirittura sotto il livello medio nazionale, esistono aree, in cui siamo migliorati. Alcune fra tutte ,gli interventi mini-invasivi e la rete oncologica che chiaramente però dipendono dall’impegno degli operatori sanitari che, nonostante la loro mancata valorizzazione, operano quotidianamente per il bene del paziente.

Per le peculiarità della nostra Provincia, dovremmo essere però “fuori quota” in tutte queste classifiche ed essere una eccellenza come in passato siamo stati soprattutto nell’organizzazione e nella accessibilità ai servizi. Consapevoli del fatto che il nostro territorio sia per numero di abitanti equiparabile a un sobborgo di Milano, unitamente al fatto che godiamo di un’autonomia legislativa e di un budget invidiabile dai più, dovremmo arrossire nell’ accontentarci di essere i meno peggio rispetto a regioni a legislazione ordinaria, più popolose e storicamente più in difficoltà di noi.

La cultura dell’eccellenza e del buon autogoverno deve ritornare ad essere di casa in Trentino.

A convalida della visione di Trentino in Azione, nel documento sviluppato da Azione sulle Priorità Programmatiche per le Provinciali del 2023 (www.azione2023.it), è possibile trovare considerazioni e proposte per ciascuna delle criticità confermate dal report di Crea Sanità.

Nella provincia di Trento sono peggiorate le seguenti 7 aree (Trentino al 4 posto a parimerito con altre 3 regioni) :

1. Spesa Sanitaria pubblica pro-capite standardizzata (Livello più basso della media nazionale)
L’indicatore esprime la spesa sanitaria pubblica per cittadino residente, standardizzata per le caratteristiche di bisogno della popolazione

2. Incidenza dei consumi sanitari sui consumi totali
L’indicatore esprime la quota di consumi delle famiglie destinata alle spese sanitarie

3. Indice di salute mentale
L’indice di salute mentale è una misura di disagio psicologico (psychological distress) ottenuta dalla sintesi dei punteggi totalizzati da individui di 14 anni e più nei 5 quesiti del questionario SF36 (36- Item Short Form Survey), che fanno riferimento ad ansia, depressione, perdita di controllo comportamentale o emozionale e benessere psicologico. L’indice varia tra 0 e 100, con migliori condizioni di benessere psicologico al crescere del valore dell’indice

4. Tasso di popolazione son stili di vita corretti
L’indicatore esprime la quota di soggetti che adotta corretti stili di vita, ovvero che non consuma alcol/non fuma/ha una alimentazione corretta/pratica attività fisica

5. Quota di famiglie che rinuncia a sostenere spese per consumi sanitari per motivi economici
L’indicatore esprime la quota percentuale di famiglie che rinuncia a curarsi per motivi economici

6. Quota di persone che rinuncia a prestazioni sanitarie
L’indicatore esprime la quota percentuale di persone che, negli ultimi 12 mesi, ha dichiarato di aver rinunciato a qualche visita specialistica o a esame diagnostico (es. radiografie, ecografie, risonanza magnetica, TAC, ecodoppler, o altro tipo di accertamento, ecc.) pur avendone bisogno, a causa di uno dei seguenti motivi: non poteva pagarla, costava troppo, scomodità (struttura lontana, mancanza di trasporti, orari scomodi); lista d’attesa lunga

7. Tasso di screening cervicale, mammografico e colorettale
[L’indicatore esprime la quota di popolazione target che si è sottoposta a screening cervicale, mammografico e colorettale]

Nella provincia di Trento sono migliorare le seguenti 4 aree (trentino ultimo per numero di aree migliorate):

1. Quota interventi con tecniche mininvasive
L’indicatore esprime la quota di interventi chirurgici eseguiti in regime di ricovero (ordinario) per i quali è stata adottata una tecnica artroscopica, laparoscopica e/o robot assistita.

2. Sforamento tetto spesa farmaceutica
L’indicatore esprime l’eccedenza di spesa farmaceutica pro- capite rispetto al tetto di spesa previsto (ospedaliera e territoriale)

3. Tasso di difficoltà di accesso ad alcuni servizi (farmacie, pronto soccorso, ufficio postale…)
L’indicatore esprime la quota percentuale di famiglie che ha riscontrato molta difficoltà ad accedere ad almeno tre dei seguenti servizi: farmacie, pronto soccorso, ufficio postale, asili, etc.)

4. Tasso ospedalizzazione evitabile per patologie croniche
L’indicatore esprime la quota di popolazione che è stata ricoverata a causa di patologie croniche quali scompenso, diabete, ipertensione, asma, BPCO

Nella provincia di Trento sono state mantenute costanti le seguenti 7 aree:

1. Indice implementazione rete oncologica (Livello più basso della media nazionale)
L’indicatore esprime il livello di implementazione delle reti oncologiche

2. Tasso attuazione FSE (Livello più basso della media nazionale)
L’indicatore di Attuazione, mira a rappresentare lo stato di avanzamento del progetto di sviluppo del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) regionale e rappresenta la media di realizzazione dei singoli servizi previsti dal piano

3. Speranza di vita senza limitazioni funzionali
L’indicatore esprime il numero medio di anni che una persona over 65 può sperare di vivere senza limitazioni funzionali

4. Quota di persone disabili e/o anziani con assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari (Livello più basso della media nazionale)
L’indicatore esprime la quota di persone disabili e/o anziani che ricevono assistenza domiciliare integrata con servizi sanitari da parte degli enti locali

5. Quota di persone deboli o a rischio con interventi per l’integrazione sociale (Livello più basso della media nazionale)
L’indicatore esprime la quota di persone deboli o a rischio (affette da dipendenze, anziane o povere) che ricevono interventi per l’integrazione sociale da parte degli enti locali

6. Tasso di over 75 anni non autosufficienti in trattamento socio-sanitario
L’indicatore esprime la quota di persone over 75 non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale

7. Tasso di anziani trattati in ADI

L’indicatore esprime la quota over 65 con attivata assistenza domiciliare integrata

 

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