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TRANSDOLOMITES * TRENTO-PENIA: GIRARDI, « OGGI CON IL PROGETTO DELLA VAL GARDENA SI DIMOSTRA CHE LA FERROVIA NON È UTOPIA, MA PRAGMATISMO »

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17.13 - martedì 18 gennaio 2022

La notizia era nell’aria da qualche tempo. Daniel Alfreider, Assessore provinciale alla mobilità qualche giorno fa ha annunciato che a breve per conto di un progettista incaricato dalla Provincia Autonoma di Bolzano avverrà la presentazione dello studio ferroviario che prevede il collegamento tra la Valle d’Isarco a Plan de Gralba.

Ripristino della ferrovia che è inserito nel Masterplan dei comuni gardenesi. L’opera sarà affidata alla STA, Strutture Trasporto Alto Adige.

Come associazione che da anni si batte sulla sensibilizzazione delle tematiche che riguardano la mobilità sostenibile in ambiente dolomitico ed alpino non ci resta che esprimere motivo di soddisfazione per la notizia appresa. Da quanto ci è dato modo leggere il primo obiettivo riguarda la Val Gardena ma tra le righe lo scenario futuribile che possa riguardare il proseguimento verso la Val Badia e Cortina si intravvede come opzione su cui confrontarsi.

Confidando nel coraggio delle scelte dei decisori politici, per le Dolomiti potrebbe aprirsi un’epoca storica intanto con il ritorno dei progetti ferroviari.

Infatti sposare la ferrovia della Val Gardena con quella auspicata della Trento-Penia tra loro collegate con ad es. il tunnel di base sotto Passo Sella significherebbe servire il cuore delle Dolomiti dove oltre a risiedere le popolazioni ladine abbiamo una notevole presenza turistica e forti flussi di traffico che paralizzano i fondovalle e portano forte degrado sui passi dolomitici.

I “ raggi “ ferroviari della Bolzano-Plan de Gralba e della Trento Penia significano anche la legittimazione dell’Anello ferroviario delle Dolomiti che a questo punto sì avrebbe il suo reale motivo di essere portato a compimento. Al contrario aggirare in treno le Dolomiti senza la loro penetrazione darebbe all’Anello un senso marginale.

Nel progetto gardenese l’attenzione che in alcuni tratti si rivolge alla opzione cremagliera apre un ulteriore scenario che racchiuderebbe un potenziale enorme. Si tratterà di capire in questo caso se la scelta del percorso ferroviario punterà oltre che al fondovalle anche ai siti in quota. Si viaggerà e si ammireranno i bastioni rocciosi dolomiti ammirandoli da vicino?

Una ipotesi che da anni Transdolomites aveva “ lanciato” negli anni scorsi proponendo la visione di un Sellaronda ferroviario che andrebbe a riprendere quanto già da oltre un secolo esiste nella vicina Svizzera con gli esempi magari più arditi della Jungfrau Bahn, il Gornergrat che dalla loro realizzazione riscuotono un successo mondiale .

Ferrovie di arroccamento potremmo definirle ove quella della Val Gardena e delle Valli dell’Avisio tra loro gemellate potrebbero creare per le Dolomiti un brand unico con l’obbiettivo di fare delle Dolomiti una vasto territorio autofree nel quale in squadra lavorano le ferrovie, gli impianti a fune , mobilità pubblica su gomma, ciclabili, sentieri di montagna.
Il tutto inserito nel solco del progetto della Ferrovia del Brennero con il tunnel di base per far sì che da ogni parte del mondo le Dolomiti si possano raggiungere in treno.
Il nostro invito al Trentino è ora di “ rispondere alla chiamata” della Ferrovia della Val Gardena attivandosi con l’impegno a redigere il tanto atteso studio di fattibilità del Treno delle Valli dell’Avisio.

Alle Valli dell’asta dell’Avisio rivolgiamo l’invito a svegliarsi , essere attori attivi della storia e non subirla passivamente. In molti hanno pensato che la Trento-Penia era un’utopia. Oggi con il progetto della val Gardena si dimostra che ferrovia non è utopia ma pragmatismo.

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

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