Ma qual’è il vero prezzo che siamo chiamati a pagare nei trasporti? Il prezzo delle fonti energetiche nel settore dei trasporti e usi civici è nuovamente sotto la luce dei riflettori.
Invochiamo di conseguenza interventi volti a calmierare la situazione purtroppo con il lume della ragione ben lontano dall’avere un’idea globale della questione.
Innanzitutto quale sarebbe il vero prezzo della benzina? Non certamente quello attuale o di qualche settimana fa.
Infatti per scongiurare un aumento eccessivo del prezzo del carburante, secondo il Fondo Monetario Internazionale i combustibili fossili ricevono 5.000 miliardi di dollari di sussidi l’anno. 10 milioni di dollari al minuto pari al 6,5% del prodotto lordo mondiale.
Il costo della benzina al mercato libero dovrebbe dunque aggirarsi attorno i € 5,00 al litro.
Dire fino a quando il prezzo dei carburanti potrà salire è cosa difficile a darsi, mentre maggiormente realistico è semmai porsi la domanda su quale sia la resilienza del sistema dei trasporti italiano, il che significa quale resistenza ha tale sistema a reggere alla situazione attuale.
In Italia su dieci spostamenti, 8 avvengono col mezzo proprio.
IL 77% della popolazione si muove in area urbana (intesa come zona urbana vasta) compiendo mediamente un tragitto di 8.7 km.
Il 23% della popolazione compie giornalmente una tragitto pendolare medio di 24,2 km. Quello che emerge a pelle è un sistema di mobilità polverizzato su un numero enorme di mezzi privati il che sta a significare uno spreco enorme di carburante , l’essere costantemente in coda , il continuo consumo di suolo da destinare alle necessità della mobilità privata. Questa considerazione varrà in futuro anche per la mobilità elettrica privata.
Fenomeno, quello dell’eccessivo uso dell’auto privata dovuto anche al disordine urbano con il quale si sono sviluppate le città italiane, cosa che ha contribuito a rendere difficile la programmazione e attivazione di un efficiente sistema di mobilità pubblica urbana per via della viabilità inadeguata al transito dei mezzi pubblici.
A ciò dobbiamo aggiungere il prezzo che paghiamo alla salute ossia a tutte quelle patologie e decine di migliaia di morti/anno premature che si associano al fenomeno dell’inquinamento da traffico.
Importante inoltre il peso che grava sul Sistema Sanitario Regionale: per l’auto a benzina i valori di riferimento indicano € 3,54/posto/km ( 327 cc€), per auto diesel 3,88 €/posto/km ( 388cc€). Semplificato , il costo a veicolo si aggira a € 4,00 a km considerando che su ogni veicolo mediamente abbiamo 1 – 2 persone a bordo.
Del tutto diverso e nettamente a favore il raffronto per il mezzo pubblico. La spesa sanitaria causata dal servizio di mobilità pubblica a carico del Sistema Sanitario Regionale indica per il mezzo su gomma 9,3cc€/posto/km, per i bus a trazione elettrica, 7,4 cc€/posto/km , mentre per la mobilità su ferro abbiamo 2,2 cc€/posto/km. Anche qui semplificato, il costo si aggira a € 4,00 circa a veicolo a km ma con la capacità di trasportare 200 persone.
A ciò vogliamo aggiungere una considerazione ad ampio raggio che si confronti con la nostra realtà locale ove il turismo riveste una ruolo trainante per l’economia.
Tutti confidiamo nella temporaneità dell’attuale costo dei carburanti per autotrazione. E’ probabile che così sia ma la linea di tendenza nei prossimi decenni sarà comunque quella di entrare in una fase storica ove l’impennata del prezzo dei carburanti sarà senza punto di ritorno. Ciò si verificherà con il progressivo raggiungimento del picco della produzione del petrolio.
Nel settore del turismo, a fare la differenza già oggi ed ancora di più in un prossimo futuro sarà il costo del viaggio. Esso tenderà a mettere sempre più fuori mercato tutte quelle destinazioni turistiche che fondano la propria raggiungibilità sull’uso dell’auto privata.
Sempre più concorrenziali saranno le località connesse con la ferrovia ove il viaggio è più economico in treno oltre che più veloce. Opportunità che ad es. nelle strutture ricettive della riviera romagnola è stata recepita attraverso il rimborso del costo del biglietto ferroviario di sola andata o A/R a seconda della lunghezza del periodo di soggiorno.
La programmazione strategica dei trasporti richiede tempi medio lunghi, ma la storia ci mette di fronte ad accelerazioni importanti di problemi troppo spesso non presi in dovuta considerazione e spostati nel tempo.
L’opzione ferroviaria e della mobilità pubblica in generale in Trentino e nelle Dolomiti a nostro avviso diventa sempre più impellente per avviare in tutta la regione dolomitica una vera transizione sostenibile nel settore dei trasporti, turismo, ambiente.
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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites