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TRANSDOLOMITES * TOUR DELLA SAGOME FERROVIARIE: L’ESPOSIZIONE ORA È A MOENA, IN PIAZ NAVALGE FINO AL 18 AGOSTO – POI SARÀ A CANAZEI

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07.29 - domenica 12 agosto 2018

Il Tour della sagome ferroviarie di Transdolomites prosegue. Dal comune di Sèn Jan, ingresso funivia Catinaccio, la sagoma è stata trasferita ed esposta in Piaz Navalge a Moena per rimanervi sino al 18 agosto.

 

 

Dopodichè verrà esposta a Canazei. La permanenza a Sèn Jan ha raccolto una ottima attenzione.

Numerose le foto che sono state scattate a ” bordo treno”. Ogni foto risulta essere un modo per fermare un’immagine ma anche diffonderla. Il posizionamento delle sagome non è puramente casuale.

In quel di Moena si associa ad una esempio concreto di mobilità; quella delle due ruote con la stazione di ricarica a fianco della sagoma e la colonnina per la ricarica elettrica delle autovetture.

L’idea di ferrovia combinata la mobilità ” ultimo miglio”. Anche la vicinanza al Centro polifunzionale Navalge non è casuale. Raggiungere Moena in treno significherebbe rendere tale struttura facilmente accessibile da qualsiasi località si provenga.

Un esempio che può essere applicato a tante altre strutture così da permetterne la loro raggiungibilità e utilizzare al meglio l’esistente. Il risultato sarebbe che la gestione delle strutture pubbliche o private sarebbe più leggera alla luce della possibilità di accrescere il bacino di utenza.

A Navalge tra l’altro, lo studio dell’Università di Verona individua la fermata sotterranea ferroviaria per Moena. Un modo di inserirsi nell’esistente ma anche la prospettiva di fare rete con i nuovi progetti come l’ipotizzato impianto di risalita per Valbona.

Tornando alla mobilità elettrica , si dimentica che i treni da decenni rappresentano un’offerta di mobilità elettrica. Con la mobilità collettiva, una ferrovia permette il trasporto collettivo di centinaia di persone, riduce il consumo di suolo perché il suo sedime per binario unico occupa metà spazi rispetto ad una arteria stradale.

È efficiente energeticamente perché -se da un lato i locomotori consumano energia elettrica- essi sono anche producono energia che viene riceduta alla rete.

Nel movimento in discesa, nelle frenate sono dotati di sistemi di recupero di energia che viene rimessa in rete. Due treni in marcia che scendono in direzione Trento potrebbero produrre l’energia per far risalire un treno da Trento.

Preme ricordare anche applicazioni che da tempo di fanno sulle reti ferroviarie, come ad esempio la geotermia.

Ultimo esempio al Metropolitana di Torino. Un’altra esperienza di energia che -una volta prodotta lungo la linea ferroviaria- viene distribuita al territorio circostante.

Desideriamo ringraziare gli enti pubblici e privati che ci stanno aiutando nel corso di questa esperienza di comunicazione.

 

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Massimo Girardi

Presidente di Transdolomites

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