In una frase la mettiamo così: Transdolomites ha chiamato: il Ministro Enrico Giovannini ha risposto. L’oggetto della lettera firmata da Massimo Girardi, presidente di Transdolomites in data 2 settembre 2021 ed inviata all’attenzione del Enrico Giovannini, Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili avevaper titolo: “Ferrovie, per una nuova mobilità nelle Dolomiti “. Le riflessioni proposte in occasione della lunga lettera richiamavano l’attenzione sulle numerose linee ferroviarie che nella regione dolomitica vennero dismesse negli anni successivi al termine della seconda guerra mondiale.
Dismissioni che compromisero la raggiungibilità delle destinazioni turistiche via ferrovia. La mobilità dei residenti di conseguenza si affidò sempre più ai veicoli su gomma. Conseguenza divenne che nelle valli, ormai disconnesse dalla rete ferroviaria nazionale, il traffico privato da tempo rappresenta sempre più un fattore di decadimento della qualità della vita e dell’offerta turistica mentre l’offerta di mobilità pubblica su gomma , pur notevolmente rafforzata nel corso di questi anni ha comunque grandi difficoltà nel garantire l’efficienza del servizio.
Nel momento in cui la della galleria di base del Brennero sarà operativa, il deficit di servizi di mobilità pubblica diverrà ancor più marcato. Da quel momento ci si attende che dagli attuali 10% di utilizzatori del treno per raggiungere la nostra regione si passerà al 30 e forse anche 40%. Gli studi svolti in Italia e nell’Unione Europea indicano che in futuro i territori turistici raggiungibili via ferrovia saranno le mete sempre più ambite.
La lettera ha proseguito evidenziando la necessità di ragionare sulla creazione di una rete ferroviaria provinciale in Trentino di collegamento intervallivo in grado di connettere tra loro le principali realtà del territorio e di migliorare l’accessibilità al corridoio del Brennero è quanto mai attuale per rafforzare l’integrazione e lo sviluppo bilanciato delle valli con particolare attenzione all’accesso alle località turistiche.
La proposta però non si limita solo al Trentino con la necessità di progettare un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei via val di Cembra, l’idea di progettare il collegamento ferroviario tra Rovereto ed il Lago di Garda, il potenziamento della Ferrovia della Valsugana, il prolungamento della Trento-Mezzana verso la Valtellina per attivare il collegamento internazionale tra la Svizzera e Trento.
Quello su cui puntiamo è promuovere un ragionamento ancora più ampio a favore di una strategia dei trasporti in chiave locale ma anche di più ampio raggio in ambito dolomitico ed alpino per creare progressivamente una vera corsia preferenziale per la mobilità pubblica del tutto indipendente come sede dalla mobilità privata nelle Alpi Centrali e nelle Dolomiti interessando Svizzera, Italia, Germania, Austria. Significa dotare le valli del Trentino dell’opportunità di essere appetibili ai nuovi mercati del turismo più rispettoso dell’ambiente e una nuova modalità di spostarsi anche e soprattutto per i residenti.
Valore stimato? Circa dieci miliardi di Euro da spalmare da qui al 2050. Sempre nel contesto della realizzazione del corridoio ferroviario europeo ten-t scandinavia-mediterraneo, le ferrovie del Trentino esistenti e quelle auspicate del Garda e Avisio ci sembra alquanto opportuno vengano considerate come un importante tassello del progetto europeo complessivo.
Per questo motivo Transdolomites nella medesima lettera ha invitato il Ministro Giovannini ad intervenire in occasione del convegno ; “2020 Anno Nazionale del treno turistico ; 2021 Anno Europeo delle Ferrovie. Turismo, Pnrr e European Green Deal: il treno come risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile” che Transdolomites organizzerà al Muse tutta la giornata del 28 ottobre 2021 al quale parteciperanno rappresentanti di Svizzera, Austria, Commissione Europea , Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, assieme ad un gruppo di relatori tecnici molto preparati provenienti da varie parti d’Italia.
Convegno al quale abbiamo invitato anche il Presidente della Giunta provinciale di Trento, Maurizio Fugatti e l’Assessore al Turismo, Roberto Failoni. La risposta dalla Segreteria del Ministro Giovannini non si è fatta attendere. Il 19 settembre. Essa ha comunicato che il Ministro per impegni già assunti non potrà intervenire ma che ha provveduto ad incaricare a rappresentarlo il Responsabile della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
Un’attenzione che ci onora quella che il Ministro ha riservato alla nostra lettera. Transdlomites, Associazione costituita da semplici cittadini, che supportati dalla qualificata collaborazione fornita da seri professionisti del settore della mobilità pubblica e delle ferrovie non si ferma alla pura proposta di un’idea ma investe ore uomo e grandi risorse economiche per dare concretezza alla sua proposta. Unico esempio in Italia per quanto riguarda l’associazionismo.
Il percorso sino ad oggi compiuto dalla nostra associazione che oggi si affianca il grande impegno in Italia ed Unione Europea con gli investimenti importanti nel settore delle ferrovie dimostra la grande attualità della St. Moritz Venezia ( mappa in allegato).Il progetto datato 1907 firmato dall’ingegner Lanzerotti avrebbe dovuto collegare tramite rotaia le città di Belluno e St Moritz. L’incarico venne affidato all’ingegnere Mauro Baudracco il compito di progettare il collegamento ferroviario tra Belluno e St Moritz tra il Regno d’Italia, l’Austria Ungheria la Confederazione Svizzera.
Eppur qualche cosa si muove in questo contesto che dal mese di novembre 2020 vede Sudtirolo, Regione Lombardia , Svizzera, lavorare alle ipotesi della prosecuzione della Merano-Malles con le opzioni del tunnel di base sotto lo Stelvio per raggiungere la Valtellina, il collegamento verso l’Engadina con lo sbocco verso Martina oppure Scuol Tarasp e l’ultima opzione di Landeck con l’Austria.
Ed anche nelle comunità locali matura la consapevolezza della necessità di progettare e realizzare i collegamenti transfrontalieri. L’ esempio è dato dal Comitato Terra Raetica recentemente costituitosi ed al quale anche Trandolomites ha aderito. Rappresenta i territori citati e nel corso dell’estate 2021 in conferenza stampa ha presentato il proprio Manifesto della mobilità ferroviaria Centro Alpina.
Nell’auspicata tratta della St. Moritz-Venezia giacciono le Dolomiti il perno di questa visione. Le popolazioni ladine che le abitano e con loro le Istituzioni pubbliche speriamo si rendano conto che la storia si muove e non attende i loro silenzi. La storia non si fa stando seduti sul ponte a guardare l’acqua che passa.
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Massimo Girardi
Presidente Transdolomites