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TRANSDOLOMITES * FERROVIE AVISIO E GARDA, « LE ISTITUZIONI PAT NON HANNO ONORATO IL RUOLO POLITICO, DI RAPPRESENTANZA DELLE COMUNITÀ » (VIDEO)

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15.18 - giovedì 13 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Con l’avvicinarsi delle elezioni provinciali dell’autunno 2023 è nostra intenzione intervenire in modo deciso nel percorso temporale che ci accompagnerà all’appuntamento elettorale. Non si tratterà di un intervento “una tantum” ma sarà seguito più in avanti da ulteriori richiami. Ciò come sempre mantenendo politicamente la nostra posizione di indipendenza.

Il documento storico di riferimento è come più volte chiamato in causa la Mozione N.38 del 12 giugno 2014 riguardante gli interventi a sostegno dell’attività di studio e di progettazione di una ferrovia delle Valli dell’Avisio approvata all’unanimità dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento.

Nel lungo testo della Mozione in oggetto nel quale viene riportato il percorso storico di Metroland e delle attività di studi promosse da Transdolomites, all’associazione viene riconosciuto l’accreditamento come soggetto esperto nell’ambito del trasporto ferroviario in ambito alpino che ha sviluppato rapporti con tecnici ( ingegneri ferroviari) e rappresentanti istituzionali dei territori con cui la Regione Trentino-Alto Adige confina.

Il documento giunge alla impegnare la Giunta provinciale;

1) “ ad avviare nel più breve tempo possibile lo studio di fattibilità di una ferrovia che colleghi Trento con le valli dell’Avisio, approfondendone, tra l’altro, gli aspetti finanziari”

2) “ a coinvolgere nella redazione dello stesso le Istituzioni del territorio e le associazioni di cittadini costituite allo scopo , in particolare valorizzando l’attività di studio ed approfondimento realizzati negli anni da Transdolomites.

Nei mesi a seguire si sviluppò l’Accordo di Programma finalizzato all’affidamento dello “ Studio preliminare di una ipotesi di tracciato di una nuova ferrovia per il collegamento delle Valli dell’Avisio con la linea ferroviaria del Brennero , cona capo tronco in Trento e troco terminale in Penia di Canazei”. Studio preliminare che venne affidato all’Università degli Studi di Verona, Centro Transmit”.

Lo studio in questione, una volta concluso venne consegnato alla Provincia Autonoma di Trento e presentato in occasione di varie conferenze pubbliche a Trento, Lavis e nelle Valli dell’Avisio.

Nel 2020 Transdolomites promosse un nuovo percorso di studio , “FERROVIA DELLE VALLI DELL’AVISIOVALUTAZIONE DI UN COLLEGAMENTO FERROVIARIO FRA TRENTO E LE VALLI DELL’AVISIO “ affidato al gruppo di lavoro Gruppo di lavoro composto dagli Ingegneri Luca Urbani, Willi Hüsler e Daniel Stäubl di Zurigo finanziato per oltre il 50% da Transdolomites con il, supporto di Con il supporto di:

Autostrada del Brennero Spa
BIM dell’Adige
Comune di Altavalle
Comune di Cembra Lisignago
Comune di Soraga
Comunità della Valle di Cembra
Comunità territoriale della Val di Fiemme
Consorzio elettrico Pozza
Società incremento turistico (SIC) Canazei.

L’obiettivo di questo studio è stata la realizzazione di una valutazione comparativa di diverse opzioni di sviluppo, che attraverso un procedimento standardizzato e relativamente semplice (basato sulla “Standardisierte Bewertung” tedesca) possa dare indicazioni
sulle potenzialità del nuovo collegamento ferroviario, o eventualmente di una sua possibile realizzazione parziale o per fasi.
Nelle conclusioni giunge a dimostrare la piena sostenibilità della gestione aziendale della Trento-Penia concludendo scrivendo ; che la realizzazione di una nuova ferrovia tra Trento e Penìa di Canazei, benché non in grado di autofinanziare la sua realizzazione, porterebbe benefici più che sufficienti a giustificarne il suo mantenimento: “la ferrovia Trento – Penìa se già esistesse sarebbe sicuramente mantenuta e ben sfruttata”.

Consegnato a Transdolomites nell’agosto 2022 anche tale studio è stato trasmesso alla PAT, ai soggetti privati e pubblici che hanno sostenuto tale iniziativa mentre le conferenze pubbliche di presentazione dello studio svizzero si sono svolte il 28 novembre 2022 a Cavalese , il 29/11 a Trento nella Sala Conferenze della Camera di Commercio di Trento ed il 10 maggio 2023 a San Giovanni di Fassa. Per l’autunno 2023 si prevedono le conferenze pubbliche nuovamente in Val di Fiemme e Val di Cembra.

Sono passati nove anni dalla Mozione N. 38 ed ancora nulla di concreto è stato partorito dal succedersi delle Giunte provinciali dal 2014 ad oggi tenendo anche conto che nel dicembre 2021 in seno al Consiglio provinciale di Trento venne nuovamente votato all’unanimità un ordine del giorno centrato sullo studio di fattibilità della Ferrovia Avisio. Nove anni passati ad attendere uno studio che si sarebbe potuto commissionare in tempi molto più stretti. Un impegno ancora non onorato che ha prodotto un costo importante per le Valli dell’Avisio.

Il forte sentore di ciò lo abbiamo avuto quando il 23 novembre 2021 siamo stati convocati a Roma al Ministero dei Trasporti presso l’Ufficio di Missione Strategica a Roma da parte del Ministro Enrico Giovannini. Inviati e poi discussi in quella sede i nostri studi e raccolto gli apprezzamenti dei Dirigenti per lo qualità , forte è stata l’impressione che questo sarebbe stato il progetto con le caratteristiche tali da essere finanziato.

La mancanza di uno studio di fattibilità, di un progetto preliminare ha precluso la possibilità di portare a casa una quota importante di finanziamento con la quale si sarebbe potuto ipotizzare di investire su un primo lotto di linea tra Cavalese e Penia di Canazei. Trattasi di PNRR , o di altri fondi di a livello nazionale o europeo, contributi per la riattivazione di ferrovie storiche ,questa sarebbe stata cosa da valutare , ma ciò che è certo è che l’assenza di progetto ha fatto perdere occasioni storiche per finanziarlo.
Si è preferito alimentare anche nella pubblica opinione l’idea del costo dell’opera come se le valli fossero state chiamate a contribuire economicamente. Ma per le valli e lo stesso Trentino questa ferrovia non sarebbe costata un solo centesimo. Anche nella gestione del servizio e nella manutenzione della linea con lo studio svizzero abbiamo dimostrato che la vera sostenibilità non è data dal servizio pubblico su gomma bensì dal ferro.

Altra occasione che ha dimostrato il costo del non progetto è emersa nel corso del convegno sempre di Transdolomites il 10 maggio 2023. La avevamo già compreso nel 2010 e riconfermato nel 2023 con la partecipazione degli alti rappresentanti della Ferrovia Retica. Se sul versante italiano vi sono progetti e vi è la volontà a progettare, il partner svizzero è da subito pronto a collaborare. Lo ha ribadito il 10 maggio Andreas Willig responsabile aziendale della Ferrovia Retica proprio il 10 maggio.

E nella stessa occasione Alain Baron della Commissione DG MOVIE da Bruxelles ha commentato che progetti come la ferrovia Avisio così come la visione di una rete di ferrovie regionali tra la Svizzera e Italia sono complementari al progetto del corridoio del Brennero e rientrano nelle competenze anche di cofinanziamento della Commissione Europea della DG Regio ( progetti regionali).

Tra il 2027 – 2035 verrà istituito il nuovo progetto europeo con i fondi destinati alle infrastrutture ferroviarie. VOGLIAMO PERDERE ANCHE QUESTA NUOVA OCCASIONE STORICA? Dobbiamo però dire che il risultato di questo percorso fallimentare non va solo spiegato con l’indisponibilità del progetto, ma anche con la quasi del tutto assenza dei rappresentanti politici che dal livello provinciale a quello amministrativo delle valli benché invitati hanno preferito essere assenti. Non solo hanno perso l’occasione per imparare, acquisire conoscenze.

Non hanno onorato il ruolo politico di rappresentanti delle comunità e in questo caso di presenza di fronte ad un progetto storico e di pubblica utilità. Hanno preferito contribuire a seminare in casa loro pregiudizi, informazione errate volte a creare una errata cultura sul progetto ferroviario. Hanno preferito mettere in primo piano quello che loro intendono criticità anziché riflettere sulle opportunità legate ad una simile proposta.

Va allo stesso tempo detto che nel documento del 29 aprile 2022 del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Allegato 2 “ Progetti di fattibilità tecnico economica e studio di fattibilità è pubblicata la richiesta della Provincia di Trento per lo studio di fattibilità della Ferrovia Avisio, e che la richiesta a RFI da parte della PAT per la definizione della Convenzione per lo stesso studio è in corso. Così come va detto che anche il Documento di Economia e Finanza provinciale 2023-2025 cita tra gli interventi rilevanti la Ferrovia dell’Avisio. Si tratta di una istituzionalizzazione importate della proposta ferroviaria. Questo va riconosciuto così come allo stesso tempo però diciamo che è ora di arrivare al dunque.

Per dare sostanza a tale obiettivo non solo è quanto mai urgente arrivare alla definizione del contratto per lo studio di fattibilità. Nella prospettiva delle prossime elezioni per il Consiglio provinciale sarà importante trasversalmente avere un Consiglio formato fa rappresentanti competenti e che credono in questa sfida e obiettivo; L’Avisio, il Garda così come dare nuove prospettive di crescita alle ferrovie della Valsugana e Trento-Mezzana.

Allora è bene dire basta all’uso puramente strumentale di questi temi se non vi è la chiara disponibilità a dare concretezza a tutto ciò. Se nei futuri candidati mancano queste condizioni di base, da oggi stesso chiediamo ai candidati per onestà intellettuale e rispetto delle comunità di restarsene a casa.

Ferrovia non è solo una questione di offerta di nuova qualità del turismo e qualità ambientale. E’ molto di più.
in un periodo di forte sofferenza delle aziende turistiche e dove troppe aziende vengono messe sul mercato per essere vendute ( in Val di Fassa si parla di decine di aziende) grande è il rischio che la criminalità organizzata non avendo problemi di liquidità è una delle poche realtà che possono entrare in tale mercato.

Significa acquisirne la proprietà, utilizzarle come operazioni di pulizia del denaro, mungerle come si con una mucca ed una volta esaurite mollarle come scatole vuote. Questo è un grande rischio per il Trentino. Ma anche in Südtirolo l’attenzione è alta. Il rischio è di pubblica sicurezza, di perdita di identità dei territori ma anche la prospettiva dei locali di non essere più padroni a casa loro.

La domanda è; “ Può e come una ferrovia creare le condizioni di una rinascita dei territori, creare maggiore redditività all’economia e creare le condizioni per portare investimenti puliti sul territorio” Noi siamo convinti di sì perché la ferrovia produce sul territorio un percorso di rivalutazione delle rendite catastali, crea nuova redditività sul territorio, le aziende anche turistiche grazie alla riqualificazione del territorio posso tornare ad essere maggiormente redditizie al contrario di quanto avviene oggi. Investire in strutture alberghiere e vivere un contesto degradato dal traffico in sostanza è un disinvestimento.

Non si può certo impedire di vendere ma creare le condizioni affinché investitori puliti giungano a rilevare tali aziende, quello sì. Ecco perché il 26 ottobre ci presenteremo a Zurigo ad un evento internazionale organizzato da Transdolomites in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri svizzeri al quale anche la Commissione Europea sarà invitata. Obiettivo è quello di presentare gli studi di Transdolomites, la visione transfrontaliera ferroviaria tra Svizzera ed Italia, invitare finanza, i portatori d’interesse del turismo e dei trasporti per dar avvio al percorso di finanziamento della Ferrovia Trento-Penia. Punteremo a coinvolgere gli operatori di Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, le Camere di Commercio.

Realizzare tale ferrovia significa creare nuove condizioni per investire, speriamo secondo il modello svizzero, nelle comunità dolomitiche. Non dimentichiamo che alla fine del 1800, fu proprio l’esperienza svizzera nel turismo e nelle ferrovie ad alimentare la progettualità delle ferrovie in questa parte dell’allora Impero Austroungarico .

 

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Massimo Girardi
Presidente di Transdolomites

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