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TOSSICODIPENDENZA IN TRENTINO: ZENI, TRA I 15 E I 19 ANNI IL 25% HA ASSUNTO SOSTANZE

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08.29 - giovedì 24 agosto 2017

(Fonte: Consiglio provinciale Pat) – La risposta dell’assessore Zeni a un’interrogazione del consigliere Civettini.

L’anno scorso è tornata a crescere la spesa per l’invio fuori provincia di utenti tossicodipendenti. Testi allegati. Hanno tra i 15 e i 19 anni i consumatori di sostanze psicoattive illegali.

Rispondendo a un’interrogazione del consigliere Claudio Civettini (Civica Trentina), l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni riferisce che la spesa sostenuta negli ultimi sette anni dalla Giunta per gli invii fuori provincia di utenti con diagnosi di tossicodipendenza, è stata di 1.466.000 euro nel 2010, di 933.000 euro nel 2011, di 729.000 euro nel 2012, di 323.470 euro nel 2013, di 46.750 euro nel 2014, di 16.367 euro nel 2015 e di 45.250 euro nel 2016.

Dall’andamento emerge quindi una progressiva e sensibile riduzione fino al 2015, seguita da una nuova crescita nell’ultimo anno.

Zeni aggiunge che ad avvicinarsi oggi all’uso di sostanze stupefacenti sono studenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni.

Di questi risulta che il 25% ha assunto almeno una volta nell’ultimo anno sostanze psicoattive e che tra loro l’85% è “mono consumatore” (ne ha utilizzata una sola), mentre per il 15% si tratta di “poli consumatori” che hanno usato 2 o più sostanze illegali.

Tra le sostanze illegali, prosegue l’assessore, quella più utilizzata è la cannabis. Seguono cocaina, stimolanti e allucinogeni, mentre l’eroina è la sostanza meno diffusa. Il rapporto di genere mostra che a consumare sostanze psicoattive illegali sono soprattutto i maschi.

Sempre nella sua risposta alle domande di Civettini, Zeni segnala la maggiore tendenza a consumare stupefacenti tra i ragazzi che provengono da una famiglia “non tradizionale” (ad es. monogenitoriale o allargata), o i cui fratelli già utilizzano sostanze psicoattive illegali e/o con genitori che non controllano la gestione dei soldi da parte dei figli.

Vi è inoltre una correlazione tra assunzione di sostanze e numero di giorni di assenza scolastica e ragazzi che non preaticano alcuna attività sportiva.

Gli studenti che riferiscono invece di avere una condizione economica familiare medio-alta, di essere monitorati dai genitori nelle attività del sabato sera o di essere soddisfatti del rapporto con i genitori e/o i fratelli, evidenziano una minore probabilità di essere assuntori di sostanze.

 

 

In allegato la domanda del consigliere Claudio Civettini e la risposta dell’assessore Luca Zeni:

 

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