(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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In una Italia in cui la tutela dell’ambiente viene vista sempre meno come una necessità (-12% in 2 anni), quanto piuttosto come un valore o una utopia incompatibile con lo sviluppo economico, si afferma sempre più il tema della convivenza tra uomo e natura, e in particolare tra uomo e animali selvatici. Per quasi 3 italiani su 4 l’uomo non può continuare a distruggere l’habitat degli animali selvatici, ma deve imparare a rispettarlo. Una convivenza con gli animali selvatici è possibile per il 68%, ma solo a patto che l’uomo metta in atto iniziative volte a limitare il rischio di incidenti, come il monitoraggio degli animali in tempo reale, o la formazione della popolazione su come comportarsi in caso di incontri con animali pericolosi.
Per quasi 4 italiani su 10, però, bisognerebbe evitare del tutto che gli animali possano entrare nei centri abitati, a costo di recluderli nei parchi o negli zoo. Per costoro, quindi, deve esistere un netto confine tra il mondo animale e quello degli umani, anche alla luce delle sempre più frequenti incursioni degli animali selvatici nelle città; i cinghiali, tra tutti, sono considerati i più pericolosi, soprattutto tra quanti vivono in periferia.
In merito alla recente vicenda dell’orsa JJ4, la stragrande maggioranza della popolazione la difende: non è giusto abbatterla (64%), perché non ha senso uccidere un animale selvatico per il solo fatto di essersi comportato per sua natura (67%). L’orsa è vista quindi come un capro espiatorio, e il suo abbattimento sembra più una forma di vendetta che una tutela della sicurezza dei cittadini per il 58% dei rispondenti. Per quasi un italiano su tre, infine, la colpa è dell’uomo che ha sbagliato a reintrodurre sulle alpi animali pericolosi come gli orsi e i lupi.